ignazio visco giuseppe conte giovanni tria

CONTE FA LA PACE CON VISCO - I CONSIGLI DI BANKITALIA PER NON ALLARMARE L'UE. PRANZO COL GOVERNATORE AD AGOSTO, IL PREMIER HA VISTO IERI ANCHE GUALTIERI E SAVONA IN PREVISIONE DELLA MANOVRA. TRA I TEMI ANCHE PANETTA IN BCE

Claudio Tito per ''la Repubblica''

 

 

Se il governo appena nato sarà davvero di cambiamento, lo si vedrà nelle prossime settimane.

fabio panetta ignazio visco

Quando verranno approvati i primi provvedimenti e, soprattutto, quando verrà presentata in Parlamento la legge di Bilancio. Il primo, vero terreno su cui si misurerà la sfida della neo maggioranza giallo-rossa.

 

Nel giro di poche ore, però, si è già consumata una sorta di piccola "rivoluzione" nelle abitudini dell' esecutivo e di Palazzo Chigi. Perché alcuni di quelli che erano considerati dei veri e propri "nemici", improvvisamente sono tornati ad essere "amici". A cominciare dalla Banca d' Italia. L' istituto guidato da Ignazio Visco sembra non essere più il "fortino" oscuro dell' establishment da espugnare con le buone o con le cattive. Così come la Consob, la commissione che vigila sulla Borsa, non è più il coacervo di inefficienze come era stata descritta dal fronte gialloverde.

 

E allora accade che i primi ad essere consultati dal presidente del consiglio Conte in vista della definizione della manovra economica, siano proprio il Governatore Visco e il presidente della Consob, Paolo Savona.

Una procedura che solo fino a pochi giorni fa era inimmaginabile. Una sorta di ritorno alla "normalità". Il premier ieri ha infatti ricevuto a Palazzo Chigi prima il nuovo ministro dell' Economia, Roberto Gualtieri, e poi per oltre un' ora il responsabile della Consob Savona. Certo, quest' ultimo ha una sorta di "wild card": era il ministro per le Politiche europee fino a pochi mesi fa. Ma il suo addio non fu del tutto indolore.

 

SALVATORE ROSSI IGNAZIO VISCO

I rapporti con la compagine grillo-leghista subirono un improvviso deterioramento. In particolare per la gestione che veniva fatta delle interlocuzione con l' Unione europea e per i messaggi anti-euro lanciati ai mercati e agli investitori.

 

Ma soprattutto si è aperta una breccia nel canale di comunicazione tra la presidenza del consiglio e Palazzo Koch. La "guerra" che la maggioranza precedente aveva scatenato contro Visco e contro la conferma del suo board aveva lasciato pesantissimi detriti. La sintonia istituzionale era una chimera.

 

E invece proprio nelle ultime 48 ore il filo che collega Piazza Colonna con Via Nazionale si è riattivato. Anche grazie alla mediazione di Piero Cipollone, attuale consigliere economico del premier, ma con una lunga esperienza proprio a Bankitalia e con feeling personale con il Governatore. Questi colloqui sono stati preceduti da una sorta di "pranzo del chiarimento" tra Visco e Conte. Un faccia a faccia avvenuto in gran segreto nella sede della Banca nella prima decade di agosto. Guarda caso proprio mentre il capo della Lega apriva la crisi di governo.

 

nunzia catalfo giuseppe conte

I contatti nelle ultime ore, poi, sono stati intensi. Di certo uno dei punti in agenda riguardava la possibilità, da verificare in occasione della prossima riunione dell' Ecofin del 13 settembre, di nominare Fabio Panetta, l' attuale direttore generale di Banca d' Italia, nel board della Bce: investitura che si realizzerebbe quando Mario Draghi lascerà il suo posto e si completerà la successione con la francese Lagarde.

 

Sostanzialmente Panetta dovrebbe essere il nuovo rappresentante italiano al vertice della Banca centrale europea sostituendo il transalpino (come Lagarde, appunto) Benoit Coeure. Una nomina che rientra nei patti con Bruxelles ma da sottoporre al vaglio dei ministri Ue e del Consiglio dei Governatori. E che aprirebbe la strada alla "promozione" di Daniele Franco, ex Ragioniere generale dello Stato, alla direzione generale di Palazzo Koch.

Ma il dialogo non si è limitato a questo aspetto. Si è trattato bensì di una vera e propria consultazione.

 

Centrata sulla preparazione della nuova manovra economica. Tema affrontato anche nella riunione con Savona. Il primo segno, dunque, che l' assenza della Lega e del suo leader Matteo Salvini, il ridimensionamento di fatto del Movimento 5Stelle e di alcune delle parole d' ordine grilline, stiano disegnando nuove direttrici nella politica economica e sopratutto nei dialoghi con e tra le Istituzioni.

 

sergio mattarella giuseppe conte 9

Anche sulla scorta della decisa riduzione dello spread sui nostri titoli di Stato registrata in questi giorni, l' indicazione fornita al governo è stata allora di evitare da qui all' approvazione della Legge di Bilancio qualsiasi riferimento pubblico a possibili sforamenti dei parametri europei o all' aumento del deficit, per non parlare di un incremento del rapporto debito-pil. La concreta chance che la nuova Commissione europea accordi all' Italia una consistente dose di flessibilità sui conti del prossimo anno sarà subordinata all' impostazione di una comunicazione sotto tono.

 

Anche perché gli obiettivi di bilancio del nostro Paese sono talmente complicati da renderli raggiungibili solo con la collaborazione di Bruxelles. Va tenuto presente, ad esempio, che nell' ultima lettera inviata da Conte e Tria alla Commissione quella scritta in extremis per evitare la procedura d' infrazione - l' Italia si era impegnata ad una «ampia adesione al patto di Stabilità e crescita».

 

roberto gualtieri

L' obiettivo del 2 per cento nel rapporto deficit-pil fissato nell' ultimo Def appare già fin troppo permissivo. Il vincolo potrebbe risultare più stretto. E se poi si considera la partenza ad handicap determinata dalle clausole di salvaguardia per 23 miliardi e i tanti indizi - confermati dai dati dell' economia tedesca - di una ulteriore fase recessiva continentale, la cinghia rischia di comprimersi ulteriormente. Quindi per farsi aiutare da Bruxelles e dai mercati è indispensabile in primo luogo evitare annunci di stampo salviniano. Così come tutti devono astenersi da soluzioni che possano colpire il risparmio privato. L' unica, concreta arma che l' Italia ha per dimostrare che il debito pubblico italiano resta sostenibile.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...