CONTE E LA RESA DEI CONTI CON DI MAIO: "SE PENSI CHE COPRIRÒ LA TUA OPERAZIONE CON SALVINI, HAI CAPITO MALE. IO MI TIRO FUORI" – CON UNA TELEFONATA IL PREMIER DIMISSIONARIO HA MESSO NELL’ANGOLO LUIGINO CHE ORA È AL BIVIO: O TRATTA CON I DEM UN ALTRO NOME O RESTA SOLO IL VOTO (A FURIA DI GIOCARE AL DOPPIO FORNO, DI MAIO SI E’ CACCIATO IN UN VICOLO CIECO)

-

Condividi questo articolo


Tommaso Ciriaco per la Repubblica

giuseppe conte luigi di maio giuseppe conte luigi di maio

 

La telefonata è fastidiosa. Ma Giuseppe Conte non accetta la sbandata leghista di Luigi Di Maio. Neanche sapeva che il capo dei 5S l' avrebbe tirato in ballo con Nicola Zingaretti. E di buon mattino glielo dice, senza girarci intorno: «Se pensi che coprirò questa operazione con Salvini, sbagli. Io mi tiro fuori, se questa è la strada che hai scelto ». Il vicepremier lo rassicura.

 

Dice che di tornare con la Lega non se ne parla. Promette fedeltà, mentre il suo WhatsApp trilla dei messaggini di Salvini. E l' avvocato lo prende in parola: nel pomeriggio apre al Pd, sbarra la strada al ministro dell' Interno, conquista un altro pezzo di leadership del M5S. E mortifica l' ultimatum con cui Di Maio voleva sfidare il Pd per ricostruire in realtà il matrimonio gialloverde.

 

A furia di giocare al doppio forno, il leader 5S si caccia in un vicolo cieco. Angusto, come il bivio della vita. A sera, si ritrova di fronte a una scelta impossibile: accettare un premier "terzo" per siglare un patto col Pd, oppure tornare con la Lega. Nel primo caso spacca il Movimento. Nel secondo, pure. Ma così resta solo il voto.

giuseppe conte luigi di maio 2 giuseppe conte luigi di maio 2

 

Dal faro basco di Biarritz che veglia sull' oceano, il bunker del vicepremier sembra ancora più claustrofobico. Conte atterra nella patria del surf per il G7 più difficile, come i summit di chi si presenta dimissionario. Vuole sfruttare la vetrina, però. Mostrarsi ancora in sella.

 

Tornare centrale, dopo che Di Maio ha lanciato il suo nome con Nicola Zingaretti soltanto per farsi dire di no e conquistare la premiership che gli offre Salvini.

 

La riunione preparatoria del vertice, quella con Macron e Merkel, si trasforma in una rimpatriata utile alla missione di queste ore. Merkel lo abbraccia, Macron loda l' impegno italiano in Libia (e visto che in realtà la competizione è feroce, è un bel segnale di attenzione). Parla dieci minuti anche con Donald Trump, «per me contano di più i rapporti umani - dice il presidente degli Stati Uniti - che gli incarichi».

 

giuseppe conte luigi di maio 3 giuseppe conte luigi di maio 3

Il premier porta nel trolley anche il sostegno ufficiale o ufficioso di pezzi importanti del Pd: gira voce di un imminente contatto con Matteo Renzi, del sostegno discreto di Dario Franceschini, del filo diretto con il Quirinale, delle pressioni di una nuova amica come Ursula von der Leyen, eletta alla Presidenza della Commissione grazie al voto determinante dei grillini. In Italia, intanto, circolano anche nomi dei possibili ministri, dalla permanenza di Giovanni Tria al Tesoro - il professore è pronto a esporsi per sostenere che la manovra è già scritta e i conti in ordine - all' ascesa di Franceschini alla vicepresidenza del Consiglio. La squadra, per il resto, sarebbe nuova di zecca.

 

salvini conte salvini conte

Ma è quando parla ai cronisti italiani che l' avvocato terremota il Movimento. Perché chiudendo alla Lega e spingendo per un governo "riformatore" - le stesse parole del segretario del Pd - il premier lancia un segnale decisivo. Non nega le ambizioni da "Conte bis", ma sconfessa anche Di Maio: il perimetro, sostiene infatti Conte, non può che essere quello dell' accordo con i dem. E nessuno deve porre ultimatum sui nomi del nuovo capo dell' esecutivo.

 

Eppure, la scalata a Palazzo Chigi continua a sembrare impervia.

bonafede salvini conte bonafede salvini conte

Zingaretti non si smuove dal veto, al massimo coinvolgerebbe Conte agli Esteri o agli Interni per mortificare Salvini e blindare il patto giallo- rosso. Quanto a Di Maio, resta l' ambiguità di queste ore. Al telefono con Zingaretti insiste sull' avvocato, con in mano i dati di Twitter che indicano il "Conte bis" in cima alle tendenze social: "Senza di lui, i nostri boccerebbero l' accordo con il Pd". Ma il vicepremier usa questo scudo anche per frenare gli altri pretendenti: Fico, innanzitutto. E destabilizza ancora il Movimento.

 

DI MAIO SALVINI CONTE DI MAIO SALVINI CONTE

Resta il fatto che tornare ai tempi del murales del bacio con Salvini avrebbe lo stesso, identico, deflagrante effetto. I gruppi parlamentari sono una specie di circolo del Pd, ad ascoltare i peones. «Proviamoci fino alla fine», li esorta Massimiliano Smeriglio, vicinissimo al segretario dem. E gli uomini di Fico sono pronti a far mancare al Senato i voti per un esecutivo sostenuto dalla Lega.

 

Proprio Fico, intanto, sceglie di non coprire le manovre del suo leader. Aspetta pochissimo prima di sfilarsi dal gioco. E a tarda sera ricorda a tutti che il suo lavoro, adesso, è quello di Presidente della Camera.

salvini e conte salvini e conte salvini conte di maio salvini conte di maio CONTE E DI MAIO CONTE E DI MAIO

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...

FLASH! – COSA DIREBBE LA “VECCHIA” DANIELA SANTANCHÈ DELL’ATTUALE MINISTRO DEL TURISMO? LA “PITONESSA” NEGLI SCORSI ANNI HA CHIESTO LE DIMISSIONI DI TUTTI: DA FINI A BOSCHI, DA LUCIA AZZOLINA FINO AI SUOI BERSAGLI PREFERITI, I GRILLINI DI MAIO, CONTE E BONAFEDE. BASTAVA CHE VENISSE APERTA UN’INDAGINE E LA SOLERTE (EX) PROPRIETARIA DEL TWIGA PARTIVA ALL’ASSALTO. ORA CHE UN’INCHIESTA TOCCA DA VICINO LEI, PERÒ, NIENTE, NON MOLLERÀ PERCHÉ “NESSUNO HA CHIESTO LE MIE DIMISSIONI…”