giuseppe conte matteo renzi

CONTE RINCULA – MALGRADO IL SOGNO DI TRAVAGLIO E PADELLARO (CONTE CHE SFANCULA RENZI), IL PREMIER PER CASO COSTRETTO A CEDERE PUR DI NON PERDERE LA POLTRONA: VIA LA CABINA DI REGIA (CONTE, GUALTIERI, PATUANELLI) PER MONITORARE E SPENDERE I FONDI EUROPEI, CASSATO IL MODELLO DEI 6 MANAGER, DENTRO UNA STRUTTURA PIÙ POLITICA E MENO TECNICA, CON UN MAGGIORE COINVOLGIMENTO DEI TECNICI DEI MINISTERI – MA RENZI NON MOLLA L’OSSO E RADDOPPIA: ‘’CONTE DEVE CEDERE LA DELEGA SUI SERVIZI SEGRETI E DEVE PRENDERE I 37 MILIARDI DEL MES PER LA SANITÀ”

Marco Galluzzo e Maria Teresa Meli per il ''Corriere della Sera''

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO RENZI - BY GIANBOY

Nonostante gli assalti di Matteo Renzi, le richieste in parte contraddittorie del Pd, con un pezzo di partito che sostiene il capo del governo e un altro che sembra assecondare gli attacchi di Italia Viva, ormai Giuseppe Conte si è convinto che non può concedere quasi nulla di quello che gli viene chiesto, se non una modifica della struttura di comando del Recovery fund, ma nemmeno immediata, perché al momento, come dimostrano anche gli incontri di ieri e di oggi, c' è solo da mettere in salvo, e in fretta, il progetto complessivo di spesa dei fondi europei. Quanto alla struttura di governance si vedrà nei prossimi giorni o addirittura a gennaio, e in sede di Consiglio dei ministri.

 

L'EGO DI MATTEO RENZI BY GIANNELLI

Insomma l' unica cosa alla quale al momento il premier starebbe lavorando per assecondare le richieste di Renzi è un cambiamento della cabina di regia che dovrà monitorare e spendere i fondi europei, una struttura più politica e meno tecnica, con un maggiore coinvolgimento dei tecnici dei ministeri e senza l' adozione del modello dei manager: ne erano previsti sei, uno per ogni macro settore del Recovery, ipotesi che molto probabilmente verrà cassata.

 

Su tutto il resto Conte ha voglia di togliersi dal banco degli imputati: sul Mes ha le mani legate dai Cinque Stelle, sulla delega per i servizi segreti non vuole cedere perché verrebbe depotenziato, sulle stesse poste del Recovery fund ci sono da rispettare le linee guida della Commissione europea, e dunque arrivati al fondo di un possibile crisi che ha nel mirino la sua persona, almeno così la pensa il premier, e non tanto il merito delle cose, tanto vale andare avanti e continuare a lavorare.

NICOLA ZINGARETTI E MATTEO RENZI

 

Se poi davvero Italia Viva vorrà aprire una crisi e togliere la fiducia, dovrà accadere in modo formale in Parlamento, e su questo punto il capo del governo è al contempo sia preoccupato che determinato, ma «tutto dipende da Renzi, non da me, io sono disponibile a trattare, solo esiste una reale disponibilità...».

 

Giuseppe Conte Lorenzo Guerini Dario Franceschini

Conte ne ha discusso anche con il capo dello Stato sabato scorso, in un incontro al Colle che è rimasto riservato, così come i contatti che lo stesso giorno Sergio Mattarella ha avuto con gli altri leader di maggioranza. Altrettanto riservato è rimasto un faccia a faccia di almeno dieci minuti, a Palazzo Chigi, giovedì scorso fra Conte e Renzi, prima dell' incontro con la delegazione di Italia Viva.

 

conte di maio franceschini

Un serie di confronti che non avrebbe fatto che confermare la convinzione che tutto è nelle mani di Renzi, se vorrà avrà aprire una crisi al buio spetterà all' ex premier, con tutte le conseguenze possibili, a cominciare dalla ricerca di un' altra maggioranza, come da prassi istituzionale, almeno come primo passo.

 

conte franceschini

E oggi Italia Viva incontrerà il premier. Ettore Rosato fa precedere l' appuntamento con una dichiarazione di pace: «Le riunioni convocate da Conte mi sembrano un fatto positivo». E Renzi gongola: «Con il due per cento, come amano ricordarci sempre loro, abbiamo già ottenuto questo risultato». Ma sbaglierebbe chi pensasse che il leader di Iv sia pronto a fermarsi: «Noi - spiega ai suoi - ora rilanciamo sul Mes. Dobbiamo prenderlo, perché non possiamo dimenticarci che siamo il Paese con il più alto numero di morti, e dobbiamo destinare i 9 miliardi previsti dal Recovery per la sanità al turismo e alla cultura».

 

conte zinga di maio speranza

Quindi la chiusa, che lascia ben intendere quale sia l' obiettivo di Renzi: «O c' è accordo su tutto, o non c' è accordo. E in quel caso se Conte constata che non ha più una maggioranza e Mattarella decide di andare a votare, noi abbiamo la campagna elettorale pronta. Non faremo sconti a chi non ha voluto il Mes».

 

Ma in realtà al voto anticipato Renzi non crede affatto: «La verità - spiega a un gruppo di senatori di Iv - è che Conte sta cercando di annacquare la verifica e di mettermi all' angolo, ma con me non ce la possono fare». E ai parlamentari Renzi consegna questo messaggio: «Non prolungate troppo le vostre vacanze a gennaio».

 

Zinga di Maio Conte Renzi

E il Pd? L' accelerazione di Renzi costringe Zingaretti a difendere in qualche modo il premier. Per questa ragione la delegazione dem che incontra Conte, al termine di quel colloquio, fa sapere di essere molto soddisfatta per l' andamento delle cose: «Dall' incontro con il premier emergono due significative conferme. La prima è che la bozza sul Recovery sarà prontamente approvata, la seconda è che il Parlamento avrà il tempo di fare la sua valutazione finale», dice Andrea Marcucci.

 

matteo renzi

Peccato che in quella delegazione ci sia chi dice che quella bozza non sia stata presentata nel corso dell' incontro. E Zingaretti, benché sia soddisfatto che qualcosa vada sbloccandosi, è ancora preoccupato: «Basta con l' immobilismo, ci vuole un cambio di mar cia», si raccomanda con i suoi.

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…