giuseppe conte

IL CONTE 2 SPACCA GLI ITALIANI: LA FIDUCIA SALE MA SULLA TENUTA GLI ELETTORI SONO DIVISI A METÀ - IL GRADIMENTO DEL PREMIER SALE AL 49%, DI MAIO AL 26, CRESCONO ZINGA E FRANCESCHINI. LE PROSPETTIVE SULLA DURATA: PER IL 42% L’ESECUTIVO NEI PROSSIMI MESI CADRÀ, UN ALTRO 42% INVECE È FIDUCIOSO

Nando Pagnoncelli per corriere.it

 

 

GIUSEPPE CONTE

Il governo Conte 2, accolto con una discreta freddezza da parte degli italiani, settimana dopo settimana fa segnare un aumento del gradimento, infatti se al suo insediamento i giudizi negativi (52%) prevalevano di 16 punti su quelli positivi (36%), oggi il divario si è ridotto a un solo punto percentuale: il 43% lo apprezza contro il 44% che non lo gradisce. L’indice di gradimento è aumentato gradualmente dal 41 di inizio settembre al 49 odierno e tra gli elettori di Pd e M5S raggiunge picchi molto elevati, attestandosi rispettivamente a 88 e 90. Ovviamente tra gli elettori dei partiti dell’opposizione prevalgono i giudizi negativi ma è interessante osservare che tra gli astensionisti e gli indecisi i giudizi positivi e negativi si equivalgono.

 

La crescita del consenso è confermata anche dall’aumento dei giudizi positivi sul premier, i leader e i capidelegazione delle 4 forze che sostengono il governo: Conte si attesta al 49%, un dato di poco inferiore a quello di luglio, quando era alla guida del governo gialloverde, ma in aumento di 3 punti rispetto a fine settembre. A seguire Di Maio con il 26% di voti positivi (+3%), Zingaretti con il 23% (+4%), Franceschini con il 21% (+ 6%).

 

luigi di maio giuseppe conte

Chiudono la graduatoria Renzi, stabile al 12%, Bellanova con il 12% (+2%) e Speranza 11% (+1%), gli ultimi due penalizzati dalla limitata notorietà, dato che poco meno di un intervistato su due dichiara di non conoscerli. Le opinioni si dividono non solo riguardo al consenso per il governo, ma anche nelle previsioni della sua durata: il 42% è convinto che nei prossimi mesi l’esecutivo manterrà la fiducia del Parlamento e continuerà la sua azione mentre il 42% ritiene che sia destinato a perdere la fiducia interrompendo il proprio mandato. Passando dai pronostici agli auspici di durata dell’esecutivo, pensando all’interesse del Paese, il 42% si augura che possa arrivare a fine legislatura, il 25% vorrebbe porre fine al Conte 2 andando subito ad elezioni anticipate e il 24% crede si debba approvare la Finanziaria per mettere in sicurezza i conti pubblici e poi tornare al voto in primavera.

 

luigi di maio giuseppe conte

PIÙ FIDUCIA NEL GOVERNO. MA SULLA DURATA C’È INCERTEZZA

Insomma, in uno scenario caratterizzato da una polarizzazione delle opinioni registriamo un aumento del livello di apprezzamento del governo che appare riconducibile a diversi aspetti, a partire dall’immagine personale di Conte che, dopo il presidente Mattarella, si conferma l’esponente politico più gradito. Il premier è passato indenne dal cambio di governo ed è apprezzato soprattutto per lo stile comunicativo che intercetta una sorta di richiesta di «decantazione» del clima che negli ultimi tempi si era fatto rovente ed era caratterizzato da un’overdose di annunci. A questo proposito, non dobbiamo dimenticare che il nostro è un Paese non giovane (siamo il secondo Paese più vecchio al mondo dopo il Giappone e il primo in Europa) e le persone anziane spesso manifestano disagio con gli eccessi di aggressività che determinano esasperazione e logorio. Inoltre, come abbiamo visto nel sondaggio della scorsa settimana, la manovra ha fatto registrare un buon livello di gradimento.

MATTEO RENZI GIUSEPPE CONTE

 

E, ancora, la ritrovata sintonia con l’Europa è un elemento di rassicurazione dopo le preoccupazioni di isolamento dell’Italia espresse da molti italiani nei mesi scorsi. Infine, il taglio dei parlamentari — fortemente voluto dal M5s e reclamato dalla maggioranza degli italiani — potrebbe aver contribuito all’aumentato consenso dell’esecutivo, sebbene il provvedimento sia stato votato quasi all’unanimità dal Parlamento, facendo registrare solo 14 voti contrari e 2 astenuti. Non è detto che questa graduale apertura di credito nei confronti del governo si manterrà all’infinito e neppure che si possa tradurre immediatamente in orientamenti di voto favorevoli ai partiti della maggioranza. Molto dipenderà dai risultati ottenuti ma anche dall’immagine di coesione che l’esecutivo sarà in grado di dare: questo è il vero tallone d’Achille di tutti i governi e per il momento rappresenta un’incognita anche per il Conte 2, dato che la tentazione di mettersi in mostra per qualcuno della maggioranza è davvero irresistibile.

nicola zingaretti dario franceschini

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...