jeremy corbyn eton

CORBYN, IL MARXISTA DI SUA MAESTA' - I LABURISTI INGLESI APPROVANO LA STRANA LINEA DI "JEREMY IL ROSSO" SULLA BREXIT: NON PRENDERE POSIZIONE CON IL REMAIN - CORBYN VUOLE ABOLIRE LE SCUOLE PRIVATE COME ETON, FUCINA DI MINISTRI E PREMIER, E PROPONE UNA SETTIMANA DI LAVORO DI QUATTRO GIORNI - IL MANIFESTO DEL PREMIER OMBRA LABURISTA, JOHN MCDONNEL – VIDEO

Cristina Marconi per “il Messaggero”

 

JEREMY CORBYN CON LA KEFIAH

Il Labour vuole abolire le scuole private come Eton, additate come responsabili delle profonde disuguaglianze sociali del Regno Unito, e intende restare neutrale in caso di un secondo referendum sulla Brexit. Sono queste due delle principali mozioni emerse dalla convention in corso a Brighton, dove nella tarda serata di ieri i delegati hanno deciso che nella probabile imminente campagna elettorale il Labour non farà campagna per il remain' e hanno approvato la linea del leader Jeremy Corbyn secondo cui la decisione sulla Brexit verrà rimandata a quando il partito sarà al governo e avrà negoziato un nuovo accordo su un'uscita dall'Unione europea più soft.

eton college

 

ISTITUTI STORICI

I pro-remain che da mesi avvertono che la mancanza di chiarezza sulla Brexit porterà a un'emorragia di voti sono stati sconfitti, sebbene il tentativo di defenestrare il viceleader Tom Watson, colpevole di chiedere una linea più netta sulla Ue, sia fallito dopo un intervento di Corbyn stesso. Tra le iniziative più vistose di questa conferenza c'è quella riguardante l'istruzione privata, che al di là delle grandi scuole storiche come Eton è molto diffusa nel paese, anche tra i laburisti.

 

bullingdon club osborne cameron e boris johnson

I delegati hanno chiesto di «integrare» questi istituti nel sistema pubblico e di «redistribuirne» i beni, soprattutto immobiliari, di eliminare i benefici fiscali di cui godono in quanto istituzioni caritatevoli e soprattutto di imporre alle università di non ammettere più di una certa quota di studenti provenienti da queste scuole: il 7%, una percentuale pari alla loro presenza nella società in generale.

 

eton

L'associazione delle scuole private ha subito risposto a muso duro, promettendo che darà battaglia negli anni a venire sulla questione, e in molti hanno osservato come le scuole private di fatto tolgano pressione dal sistema nazionale, che si troverebbe ad aver bisogno di un aumento dei finanziamenti e, di conseguenza, della pressione fiscale.

 

Anche perché le scuole private, oltre ad essere diffusissime e a provvedere all'educazione di 600mila studenti, hanno i mezzi per occuparsi di chi ha problemi di apprendimento o disabilità e la loro nazionalizzazione' costerebbe allo stato circa 4 miliardi di sterline all'anno.

john mcdonnell 1

 

Con venti primi ministri britannici, compreso l'attuale, provenienti da Eton, i problemi di mobilità sociale sono in effetti particolarmente evidenti soprattutto se si guarda alle professioni più prestigiose, dalla politica ai tribunali al giornalismo, ma la proposta del Labour non sembra essere la risposta preferita dal pubblico: secondo YouGov solo il 22% degli elettori è d'accordo con l'abolizione delle scuole private, mentre il 50% è contrario.

 

Ma si tratta di una mossa altamente simbolica per scuotere il rigido sistema britannico di classi sociali, così come suggestiva è la proposta fatta dal cancelliere ombra John McDonnell nel suo intervento: ha promesso che un governo Labour accorcerà la settimana lavorativa portandola a quattro giorni, ossia 32 ore, a parità di salario, entro i prossimi dieci anni.

 

L' ULTIMA IDEA DI CORBYN SETTIMANA DI 4 GIORNI: NON SI VIVE PER IL LAVORO

Luigi Ippolito per il “Corriere della sera”

ETON

 

Più che al paradiso dei lavoratori, assomiglia al giardino dell' Eden dell' ozio: il socialismo che i laburisti di Jeremy Corbyn promettono di costruire in Gran Bretagna passa infatti per la settimana lavorativa di 4 giorni.

 

john mcdonnell

Dopo di che, tutti al pub. È la promessa contenuta nel manifesto lanciato ieri al congresso di Brighton: come ha detto il Cancelliere ombra dello Scacchiere, il marxista dichiarato John McDonnell, «si dovrebbe lavorare per vivere e non vivere per lavorare». Non è dunque tanto questione di «lavorare meno per lavorare tutti», come recitava un vecchio slogan: in Gran Bretagna c' è già praticamente un regime di piena occupazione. Si tratta invece proprio di recuperare tempo all' ozio creativo, alla riscoperta di se stessi e delle cose che contano: tramite una settimana di 32 ore distribuite su soli 4 giorni e vacanze annuali più lunghe.

 

Va detto che le reazioni del mondo dell' impresa non sono state pregiudizialmente negative: la direttrice della Confindustria, Carolyn Fairbairn, non ha chiuso la porta all' ipotesi, purché - ha sottolineato - si trovi il modo di incrementare la produttività. Che è uno dei grandi problemi dell' economia britannica. Sul versante laburista, va notato come il partito di Corbyn si stia posizionando sempre più decisamente sul terreno del populismo di sinistra: l' altra proposta choc emersa dal congresso di Brighton è l' abolizione delle scuole private, considerate una fucina del privilegio.

 

boris johnson bullingdon club

Idee che ben si incastrano in un programma che prevede la nazionalizzazione dei servizi pubblici e delle ferrovie ma soprattutto la confisca del 10 per cento delle azioni delle aziende con più di 250 dipendenti, in modo da distribuire la proprietà fra i lavoratori. Misure radicali, ma che incontrano il favore di larghe fasce dell' elettorato: e a Londra nessuno si sente di escludere, dopo le prossime elezioni, la formazione di un governo a guida laburista. Il paradiso dei lavoratori oziosi potrebbe non attendere così tanto.

ETONETONjeremy corbynETON

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…