migranti siriani image-a-53_1440416879983

COSA RISCHIAMO DAL CONFLITTO TRA TURCHIA E CURDI IN SIRIA? - LO SPIEGA MINNITI: “LA CRISI UMANITARIA E’ INEVITABILE. E C'È LA POSSIBILITA' CHE SI RIAPRA LA ROTTA BALCANICA DEI MIGRANTI, ALLA QUALE SI AGGIUNGE QUELLA MEDITERRANEA, CHE NON SI È MAI CHIUSA. L'ONU DICE CHE NELLA SIRIA DEL NORD CI SONO 150MILA SFOLLATI. L'APERTURA DELLE PRIGIONI SIRIANE NELLE QUALI SONO RINCHIUSI I FOREIGN FIGHTERS DELL'ISIS E' UN PERICOLO DA ALLARME ROSSO…”

Federico Capurso per “la Stampa”

 

marco minniti

Si dice «preoccupato», Marco Minniti, ex ministro dell'Interno dei governi Renzi e Gentiloni, osservando l'evoluzione delle tensioni tra la Turchia e la popolazione curda nella Siria del nord. «Se abbandonassimo i curdi dopo avergli chiesto di combattere per noi - dice - saremmo di fronte a un clamoroso voltafaccia della comunità internazionale. E i tradimenti, i voltafaccia, non fanno altro che alimentare i focolai di odio contro l'Occidente. Dobbiamo renderci conto che le conseguenze di questo conflitto ci coinvolgeranno».

 

curdi in fuga

Il campo di gioco della crisi siriana appare però sempre più complesso. Quale soluzione prospetta?

«Serve un intervento comune che veda insieme gli Stati Uniti, l'Europa e la Russia. Gli Usa non possono cancellare il loro ruolo nella Siria del nord e la Ue deve rendersi conto che in questa crisi si prospettano evoluzioni che la coinvolgono, dal ritorno dei foreign fighters alla questione migratoria. La Russia, poi, è presente in Siria e ha buoni rapporti con Turchia e Iran; per questo è l'unica che può costringere la Turchia a riflettere».

 

Le posizioni di questi tre attori sono lontane dall' essere allineate. Gli Usa, per primi, non sembrano voler essere coinvolti, mentre i curdi chiedono di allestire una no-fly zone al confine con la Turchia. È una strada percorribile?

curdi in fuga 8

«È una operazione molto impegnativa. Gli Stati Uniti hanno commesso un drammatico errore annunciando il ritiro dalla Siria, mi auguro se ne rendano conto il prima possibile.

Non escludo nulla, sapendo che si tratta di un passo molto impegnativo. Se poi, in seguito all' interdizione della no fly zone, dovesse essere abbattuto un aereo turco, non potrei dire in che direzione si evolverebbe la crisi. Per questo, l'Europa deve entrare in gioco e ricoprire il ruolo che gli spetta nel Mediterraneo».

 

L'embargo delle armi imposto da più paesi europei alla Turchia è un primo passo?

attacco turco in siria 6

«È positivo che più Paesi europei abbiano aderito, ma dobbiamo dire che gli arsenali della Turchia sono strapieni. Non c'è un problema immediato di indebolimento in seguito all' embargo verso Ankara che si sta mettendo in campo».

 

Di fronte alla possibilità di un intervento più netto, il presidente turco Erdogan minaccia di aprire i confini e lasciar arrivare in Europa un milione di profughi.

«L' Unione europea non deve farsi ipnotizzare dalla minaccia dei migranti. Se ci sarà un conflitto, ci sarà comunque un' ondata migratoria, sia che Erdogan apra i confini, sia che non li apra. L' unico modo per fermare questa minaccia è far terminare il conflitto. Non basta analizzare i problemi e poi chiedere agli altri di risolverli. I paesi leader in Europa devono iniziare ad assumersi le loro responsabilità».

 

La Turchia è un membro della Nato. Come si concilia questa necessità di sicurezza con gli equilibri interni all' Alleanza atlantica?

attacco turchia in siria 44

«Siamo di fronte a una crisi senza precedenti dell'Alleanza atlantica. Questo è frutto probabilmente di una certa disinvoltura con cui è stato affrontato il tema Turchia in questi anni. La Nato deve concentrarsi sul fronte Sud, non può solo pensare alla minaccia ad Est. Gli Usa hanno scelto di occuparsi principalmente dello scacchiere asiatico ed è uno scacchiere particolarmente impegnativo. Abbiamo tutto l' interesse a dire che dobbiamo coinvolgere gli Usa nel Mediterraneo, ma l' unico modo per farlo è avere un ruolo di responsabilità, come Unione europea, nella sicurezza e difesa del Mediterraneo».

 

attacco della turchia in siria 22

Quali rischi corre la Ue di fronte al conflitto tra Turchia e i curdi in Siria?

«La crisi umanitaria sarebbe inevitabile. E c' è il rischio di una ripresa enorme, forse ancora più significativa, della rotta balcanica dei migranti, alla quale si aggiunge la rotta mediterranea, che non si è mai chiusa. L' Onu dice che nella Siria del Nord ci sono 150mila sfollati. Se le condizioni si fanno inaccettabili per la permanenza degli sfollati, allora dovremo affrontare una nuova ondata migratoria verso l' Europa che forse non ha precedenti».

 

L' apertura delle prigioni siriane nelle quali sono rinchiusi i foreign fighters dell' Isis rappresenta un pericolo?

«E' da allarme rosso. La via più probabile per un eventuale ritorno dei foreign fighters, per altro, sarà quella dell' Africa settentrionale, dove esiste un' operatività già accertata di nuclei jihadisti. È il punto di congiunzione tra la crisi siriana e quella libica. L' Europa verrebbe di nuovo messa in discussione sul tema della sicurezza del continente. E la comunità internazionale deve rendersi conto che si sta giocando la sua credibilità».

 

la turchia bombarda i curdi in siria 5

Cosa intende?

«C' è la possibilità concreta che una parte di jihadisti rimasti in Siria stia partecipando all' offensiva turca contro i curdi. Sarebbe un paradosso inaccettabile. Noi abbiamo chiesto ai curdi di allearsi alla comunità internazionale per combattere l' Isis, ma ora li stiamo lasciando soli e, contemporaneamente, li abbiamo messi in condizione di essere cacciati dal proprio territorio dai jihadisti. Non possiamo più chiudere gli occhi o la storia ci presenterà il conto».

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…