carola rackete matteo salvini matteo piantedosic

COSA C’E’ DIETRO LO SBARCO DEI 248 MIGRANTI A SALERNO? LA NUOVA LINEA DI PIANTEDOSI (CHE HA FATTO SAPERE AI PARTNER EUROPEI DI ESSERE PRONTO AD ACCETTARE NUOVAMENTE I TRASFERIMENTI, COME PREVISTO DALLE REGOLE DI DUBLINO) METTE IN AGITAZIONE LA LEGA – L’ALLERTA DI FORZA ITALIA CON IL RONZULLIANO MULE’ CHE METTE IL DITO NELLA PIAGA: “L’ITALIA NON PUÒ FARCELA DA SOLA. DEVE RECUPERARE LA RELAZIONE STORICA CON LA FRANCIA”. MA TAJANI SOTTOLINEA CHE... - DAGONOTA

DAGONOTA

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/cosa-ha-impedito-giorgia-meloni-volare-ad-alicante-ha-335080.htm

 

 

PIANTEDOSI

Da open.online

 

matteo piantedosi alla camera 8

La decisione del governo di far sbarcare a Salerno i 248 migranti a bordo della nave Geo Barents – della Ong Medici Senza Frontiere – non piace all’alleato della maggioranza più sensibile al tema: la Lega. Un apparente cambio di strategia che si unisce alla promessa fatta dal Viminale ai partner europei di «programmare prossimamente» i rientri dei migranti che in base al regolamento di Dublino devono essere registrati e gestiti nel loro primo luogo di arrivo.

 

E che, però, appare essere in controtendenza con l’atteggiamento espresso dall’esecutivo qualche giorno fa: a margine del vertice a Tirana tra Ue e Balcani orientali, Giorgia Meloni aveva precisato di rendersi conto che la questione migranti «non va affrontata così», ma che deve essere risolta con «un approccio che non può essere solo italiano». Poco entusiasmo tra le fila del Carroccio, che però non alza polveroni per il momento. «Bisogna capire bene cosa ha in mente il ministro dell’interno Matteo Piantedosi», dicono.

piantedosi salvini meloni

 

I motivi del via libera allo sbarco

Una scelta attuata per «tutelare la salvaguardia degli esseri umani»: così ieri il Viminale ha motivato lo sbarco dei migranti a Salerno, puntualizzando che, dal canto loro, «non c’è alcuna retromarcia» nelle politiche italiane. Il via libera alla Geo Barents, così come alla Humanity 1, è stato dettato infatti dalle «condizioni meteo marine pessime», per evitare di mettere a rischio l’incolumità delle persone.

 

Insomma, il ministero ha sempre ribadito che «stigmatizza l’operato di quelle Ong che non si coordinano con il centro di coordinamento e soccorso nazionale», ma di fronte all’emergenza subentra la tutela delle persone come priorità. Ma non solo una questione di sicurezza o umanità. La decisione arriva anche dal problema che «avendo smontato i decreti Salvini, al momento non ci sono strumenti efficaci contro le Ong, strumenti di cui il ministro auspica al più presto il ripristino».

 

Il gioco europeo

matteo piantedosi alla camera 4

Silenzio da Fratelli d’Italia dove l’apparente cambio di rotta sembra essere compreso. Da Forza Italia, invece, qualcuno si mette in allerta. «L’Italia non può farcela da sola. Deve recuperare la relazione storica con la Francia», ha dichiarato Giorgio Mulè. Ma il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, chiarisce subito che la questioni migranti «è un problema globale, non è una questione tra Italia e Francia. È un tema che può essere risolto solo a livello europeo. Possono esserci posizioni divergenti ma bisogna trovare soluzioni a livello europeo, non insistere sulle divisioni». Ed è proprio questa l’ottica assunta dal governo italiano. Se il nostro Paese rispetta le regole dettate dall’Ue, potrà contare maggior supporto tra i banchi di Bruxelles.

MELONI PIANTEDOSI

 

Il rientro dei Dublinanti

E, infatti, qualcosa si sta muovendo perché l’atteggiamento politico italiano viene letto come un segnale di dialogo e apertura. Nello stesso giorno dello sbarco, infatti, la Germania ha portato via dall’Italia 164 persone migranti che avevano chiesto asilo in Italia. Facendo ripartire così il meccanismo di redistribuzione che si era fermato. La logica di Piantedosi va quindi letta in questo contesto: programmare il rientro dei “dublinanti” è ok. Purché i Paesi europei accettino di andare oltre il meccanismo di redistribuzione su base volontaria ideato dalla Francia. Perché il punto nevralgico del tema migranti è proprio questo. E da Parigi, al momento, la posizione resta la stessa: nessun ricollocamento se Roma non assicura l’accesso ai porti.

GIORGIA MELONI MATTEO PIANTEDOSI matteo piantedosi alla camera 5piantedosi salvini meloni tajani SALVINI PIANTEDOSIpiantedosi salvini meloni tajani giorgetti piantedosi meloni

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…