coronavirus - paziente in terapia intensiva con il respiratore

COSA SI IMPARA DAI TAGLI ALLA SANITÀ - L'ECONOMIA È STATA SACRIFICATA NON PERCHÉ IL DESTINO È CINICO E BARO: LA GERMANIA INSEGNA CHE SE HAI ABBASTANZA OSPEDALI E POSTI IN TERAPIA INTENSIVA, PUOI PERMETTERTI DI NON CHIUDERE TUTTO E TUTTI. MA LO STATO ITALIANO NON SOLO HA RIDOTTO LA CAPACITÀ DEGLI OSPEDALI IERI, NON HA MANCO SAPUTO INVESTIRE OGGI NEL NUOVO VACCINO, CHE SARÀ INGLESE PUR SE SVILUPPATO CON IL CONTRIBUTO ITALIANO…

 

1. COSA SI IMPARA DAI TAGLI ALLA SANITÀ

Salvatore Bragantini per il “Corriere della Sera

 

Dobbiamo imparare la lezione della crisi. Se fossimo stati più saggi prima, avremmo evitato poi un lungo blocco.

ospedale REPARTO DI TERAPIA INTENSIVA coronavirus

A un Paese non s' applicano le regole d' una famiglia, ma il tetto della casa va costruito finché splende il sole. Secca sentirsi ammonire di fare i compiti a casa, ma chi li rimanda quand' è bello, li farà, male, sotto l' acqua. Le «prediche inutili» che ci ammonivano contro la spesa eccessiva mostrano oggi tutta la loro utilità; basta confrontare i passi, rapidi e ampi, degli scialbi teutoni sulla china della crisi con quelli, incerti e piccoli, che facciamo noi sudando, brillanti, sotto lo zaino pieno di debiti.

 

Questo peso ci impone di bloccare la vita sociale, strozzando l' economia, per salvare vite. Il Paese tutto, incluse vaste zone dove il virus non è apparso, s' è tappato in casa perché la struttura sanitaria, debilitata da troppi tagli, non crollasse sotto un numero di ricoveri ingestibile. Se non avessimo tagliato tanto la spesa sanitaria non saremmo stati costretti a misure che rischiano gravi effetti - economici, politici e sociali - che ancora ci sfuggono.

 

RESPIRATORE PER LA TERAPIA INTENSIVA

Con dotazioni simili, ad esempio, alla Germania, non avremmo dovuto fermare tutto così a lungo, per non far morire la gente per mancanza di spazi, persone, attrezzature. Si può obiettare che quei tagli servivano proprio a ridurre i debiti, ed è arduo uscire dal circolo vizioso; governare è però scegliere, e scelte dalla vista corta hanno effetti di lunga lena.

In sintesi, per non lasciar più scoperto il Paese su tale vitale fronte, dobbiamo investire in strutture sanitarie, in ricerca e giacché ci siamo, in istruzione; non sono spese, ma investimenti, necessari alla società tutta. Il debito va ridotto via via, seguendo con costanza politiche di sviluppo.

 

Altrimenti l' economia è la prima a soffrire. Le risorse le abbiamo, ma solo una vera rivoluzione nella Pubblica amministrazione può liberarle, anche recuperando l' ingente evasione fiscale. Gli strumenti ci sono; bisogna solo capire che, se non li usiamo, non ci salviamo.

 

 

2. COME MAI IL VACCINO ANTI-COVID PIÙ AVANZATO DEL MONDO, SVILUPPATO DA JENNER INSTITUTE DELLA OXFORD UNIVERSITY E LA SOCIETÀ IRBM DI POMEZIA, VERRÀ PRODOTTO E DISTRIBUITO IN ESCLUSIVA DALLA MULTINAZIONALE BRITANNICA ASTRAZENECA E NON DA UNA AZIENDA ITALIANA? QUINDI COSTRETTI A PREGARE BORIS JOHNSON DI DARCI QUALCHE DOSE? - SEMPLICE, E TRAGICO CAPITOLO DELLA MALASANITA' ITALIANA: L’IRBM DI PIERO DI LORENZO HA CERCATO INVANO DI CONVINCERE IL GOVERNO DI CONTE, BUSSANDO ALLA CDP-PRIVATE EQUITY, AD ENTRARE FRA I FINANZIATORI DEL PROGETTO. LONDRA NON HA AVUTO NESSUN TENTENNAMENTO A FINANZIARE CON 20 MILIONI LA RICERCA ITALO-INGLESE. RISULTATO FINALE? ORA PER UNA DOSE DI VACCINO DOBBIAMO SGANCIARE SOLDI ALL’ASTRAZENECA BRITANNICA...

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/come-mai-vaccino-anti-covid-piu-avanzato-mondo-sviluppato-235223.htm

 

 

 

 

 

TAGLI ALLA SANITA - I GOVERNI

ASTRAZENECA E IL VACCINO JENNER-IRBM. FATTI E TENSIONI

Michele Arnese per www.startmag.it

 

Si accelerano i tempi per il vaccino anti Covid-19 al quale sta lavorando lo Jenner Institute della Oxford University con la partnership dell’azienda italiana Advent del gruppo Irbm di Pomezia.

La multinazionale farmaceutica AstraZeneca ha stretto un accordo con lo Jenner: sarà responsabile dello sviluppo, della produzione e distribuzione del vaccino a livello mondiale.

 

Finora, ha fatto sapere AstraZeneca, il vaccino è stato somministrato ad oltre 320 volontari sani evidenziando di essere “sicuro e ben tollerato” ed i risultati di questa prima fase sono attesi “entro maggio”. Poi, già da giugno, la sperimentazione sarà allargata ad un campione più ampio di 5.000 soggetti.

 

La sperimentazione clinica sull’uomo, dopo i risultati positivi già ottenuti in laboratorio e sulle scimmie, è partita in 5 centri in Inghilterra lo scorso 23 aprile su 550 volontari sani e su altri 500 cui verrà somministrata una soluzione placebo.

 

TAGLI ALLA SANITA - POSTI LETTO PER MALATI ACUTI

“Se il vaccino si dimostrerà efficace, entro fine settembre si dovrebbe entrare in produzione”, ha detto oggi al Giornale Piero Di Lorenzo, amministratore delegato e presidente di Irbm: “Se il vaccino si dimostrerà efficace, previo il via libera dalle autorità di controllo internazionali, entro fine settembre si dovrebbe entrare in produzione”, dice Di Lorenzo, precisando che “un solo produttore non può essere in grado di affrontare la scala globale.

 

Per questo è stato siglato l’accordo con la multinazionale AstraZeneca”. “Si prevede che il primo lotto (2 milioni di dosi) sia pronto a gennaio  – ha affermato – è ancora presto per stimare i costi, però saranno contenuti. L’accordo siglato per la produzione prevede, infatti, che in tutto il periodo della pandemia, il vaccino verrà distribuito al prezzo di costo, not for profit, come richiesto dall’Istituto Jenner di Oxford”.

 

“Con la Oxford University lavoriamo da 10 anni: è un’eccellenza, a livello mondiale, che ha già studiato la Sars. Si sono rivolti a noi per l’esperienza acquisita con l’adenovirus, un virus influenzale, impiegato depotenziato per trasportare il gene Spike sintetizzato del Sars-Cov-2 nell’organismo umano”, ha sottolineato nei giorni scorsi Di Lorenzo, fino a pochi anni fa comunicatore e consulente per le relazioni istituzionali di società (pubbliche e private) e della Guardia di Finanza.

 

TAGLI ALLA SANITA - OPERATORI SANITARI

Irbm è controllata al 98% da Ilaria Di Lorenzo e ha un valore della produzione (dati al 2018) di 23 milioni di euro e un utile di poco meno di 3 milioni di euro.

Da un articolo di Dagospia, si evince una certa irritazione verso presidenza del Consiglio e ministero della Salute: “Quando l’Irbm di Piero di Lorenzo ha cercato di convincere il governo di Conte ad entrare fra i finanziatori del progetto italo-inglese per portare a termine la ricerca per il vaccino, ma l’importanza della proposta è stata ”sottovalutata” (il capogabinetto di Conte, Goracci, e il capo segreteria l’hanno girata alla Cdp)”.

 

Il gruppo Cdp (Cassa depositi e prestiti) presieduto da Giovanni Gorno Tempini e guidato dall’ad, Fabrizio Palermo, e la Banca europea per gli investimenti (alla vicepresidenza della Bei c’è l’italiano Dario Scannapieco – fa capire Dagospia – sono state contattate da Di Lorenzo per un eventuale supporto economico.

 

Cdp e Bei stanno valutando eventuali modalità di supporto finanziario all’iniziativa, tenuto conto dello stato dell’arte delle modalità di sviluppo del progetto, al momento in fieri.

L’eventuale finanziamento sarebbe destinato a sostenere la produzione del vaccino in Italia.

 

TAGLI ALLA SANITA - POSTI IN TERAPIA INTENSIVA

La Gran Bretagna non è la sola in corsa per il vaccino contro il virus Sars-Cov-2.

Il virologo Anthony Fauci, della task force Usa contro il nuovo coronavirus, non esclude che gli Usa possano arrivare al vaccino entro il prossimo gennaio.

La strada, ha spiegato nei giorni scorsi, “è assumersi il rischio di cominciare la produzione con le società coinvolte presumendo che funzioni e, in tal caso, aumentarla”.

Complessivamente, ha sottolineato l’Ansa, sono oltre 90 i possibili vaccini contro il Covid-19 in fase di sviluppo in tutto il mondo, usando diverse tecnologie, alcune delle quali mai provate prima.

 

 

tagli alla sanita' 2tagli alla sanita' 1

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…