berlusconi salvini meloni

SU COSA SI REGGE LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA? SULLA PROMESSA DEL QUIRINALE PER BERLUSCONI FATTA DA SALVINI E MELONI - DAL LIBRO DI VESPA: ''IL PATTO ANTI-INCIUCIO SI TIENE SU UNA VECCHIA E LEGITTIMA ASPIRAZIONE DEL CAVALIERE. MA LA SALITA CHE PORTA AL COLLE È DA SEMPRE MOLTO ACCIDENTATA E PIENA DI VORAGINI. BERLUSCONI AL COLLE AVREBBE 85 ANNI E MEZZO E CHIUDEREBBE IL SUO MANDATO A 92. NOI SIAMO FERMAMENTE CONVINTI DELLA SUA IMMORTALITÀ (SE ANCHE MORISSE, TORNEREBBE DOPO DUE GIORNI, PER BATTERE IL RECORD DELL'ALTRO), MA…''

Dal “Corriere della Sera

 

vespa cover

Pubblichiamo un estratto del nuovo libro di Bruno Vespa, che esce oggi per Mondadori. Si intitola «Perché l' Italia amò Mussolini (e come è sopravvissuta alla dittatura del virus)».

Si divide in 14 capitoli: otto sono dedicati al consenso interno e internazionale di Mussolini; sei capitoli, invece, sono sul Covid, dal suo primo apparire fino al 24 ottobre, quando il libro è stato chiuso.

 

Nel 2020 il signor Covid ci ha impedito di vederci. Berlusconi si è ammalato il 2 settembre. Se i siti di tutto il mondo hanno messo all' istante in rete la notizia, abbiamo la vistosa conferma che il Cavaliere non viene considerato un «ex». Non a caso, con una scelta pure sorprendente, qualche giorno prima il settimanale francese «L' Express» gli aveva dedicato la copertina: espressione da angioletto furbacchione, corona d' alloro intorno al capo e il titolo: Il migliore dei populisti europei .

 

(Nel 2018, mentre ovunque si parlava di ritorno del fascismo, Madeleine Albright, segretario di Stato della seconda amministrazione Clinton, ricordava in Fascismo. Un avvertimento uno sterminato elenco di presidenti americani, democratici e repubblicani, che hanno rivendicato con orgoglio di essere «populisti»: «Se populista è chi crede nei diritti, nella saggezza e nelle virtù della gente comune», scrive la Albright, «bene, io appartengo alla categoria»).

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

 

Come riconosce «L' Express» nello sterminato servizio dedicatogli, Berlusconi è stato fin dall' inizio populista nel senso più nobile. Ha intuito il devastante rapporto con i partiti di un' opinione pubblica sconvolta da Tangentopoli, ma nient' affatto pronta a consegnarsi ai «comunisti» e, con il suo carisma comunicativo, ha fatto sposare da Forza Italia Popolo e Potere.

 

È l' unico leader di partito in un Paese occidentale a essere in carica da 27 anni. I suoi dieci anni scarsi a palazzo Chigi lo collocano subito dopo Giovanni Giolitti come durata di mandato in un regime democratico. Nonostante la modesta percentuale di voti accreditatagli dai sondaggi, il Cavaliere oggi vale molto più di quanto i suoi stessi seguaci - spesso lacerati da miopi giochi di corrente e da tentazioni voltagabbana - siano disposti a riconoscergli. È un elemento di equilibrio nel centrodestra italiano ed è un punto di riferimento del Partito popolare europeo, che teme gli strappi a destra di quel Viktor Orbán i cui atteggiamenti autocratici mettono in ombra il ruolo straordinario che ebbe in Ungheria poco prima della caduta del Muro.

 

BERLUSCONI SALVINI MELONI BY BENNY

Si spiega cosi l' insospettabile unanimità degli affetti che ha circondato il Cavaliere nel ricovero al San Raffaele di Milano dal 3 al 14 settembre.

Non è soltanto il rispetto per una persona d' età, né l' onore delle armi reso al «nemico di ieri». È la consapevolezza, ammessa sotto voce, che Berlusconi guida con largo margine la lista - ristretta a meno delle dita di una mano - dei leader della Seconda Repubblica destinati a entrare nei libri di storia.

 

Questa situazione gli crea, peraltro, un problema. Durante il lockdown il Cavaliere si era un pochino smarcato dagli alleati, assicurando a Conte l' appoggio di Forza Italia in caso di necessità (molti dei suoi non aspettavano altro...). Salvini e Meloni lo hanno richiamato al vincolo di coalizione e hanno molto insistito perché anche Forza Italia partecipasse alla manifestazione comune del 2 giugno, nonostante lui nicchiasse. Sanno, infatti, che i voti di Forza Italia - pur reduci da una robusta cura dimagrante - restano determinanti per una maggioranza di centrodestra.

 

Il patto di fedeltà reciproca (anti-inciucio), sottoscritto dai tre alla vigilia delle elezioni regionali di settembre, si spiega con un retroscena mai reso pubblico. Salvini e Meloni hanno assicurato a Berlusconi che, se Forza Italia fosse rimasta fedele alla coalizione, loro lo avrebbero votato come capo dello Stato all' inizio del 2022. Questa è una vecchia e legittima aspirazione del Cavaliere. Ma la salita che porta al Colle è da sempre molto accidentata e piena di voragini, che si aprono all' improvviso.

Inoltre, gli anni passano.

Sandro Pertini salì al Quirinale quando ne aveva 82 e non si rassegnò mai a non aver avuto la conferma a 89.

 

silvio berlusconi al quirinale

Berlusconi ne avrebbe 85 e mezzo e chiuderebbe il suo mandato a 92. Noi siamo fermamente convinti della sua immortalità (se anche morisse, tornerebbe da noi dopo due giorni, per battere il record dell' Altro), ma un problema di età oggettivamente si porrebbe. In ogni caso, i franchi tiratori, che in queste occasioni danno sempre il meglio di sé, occuperebbero per quantità anche le tribune del pubblico.

Il Cavaliere non è nato ieri.

Eppure, questa proposta diabolica gli ha accarezzato il cuore e il patto di coalizione regge magnificamente.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”