sergio costa

COSTI QUEL CHE COSTA! – CONTRORDINE COMPAGNI, CI SIAMO PENTITI! IL MINISTRO DELL’AMBIENTE, CHE PREDICAVA I RIFIUTI ZERO, HA FINALMENTE CAPITO CHE CI VOGLIONO GLI IMPIANTI PER SMALTIRE LA MONNEZZA: “CI SONO TROPPI NO, SERVONO”  – LA DEPUTATA LEGHISTA VANNIA GAVA: “COSA NON SI FA PER SALVARE LA POLTRONA. NOI LO DICEVAMO DA SEMPRE MA LUI SE N’È ACCORTO SOLO ORA”

 

 

RIFIUTI, GAVA (LEGA): PER MANTENERE POLTRONA COSTA CAMBIA FACCIA

vannia gava con matteo salvini

(LaPresse) - "Cosa non si fa per salvare la poltrona! Costa non era il ministro del rifiuto zero e dei no continui agli impianti? Oggi, dopo essersi finalmente reso conto che è impossibile attuare quello che diceva, diventa il promotore numero uno della costruzione di impianti per chiudere il ciclo dei rifiuti. La Lega lo diceva da sempre ma lui solo oggi Costa se n’è accorto. Cosa non fa fare la voglia di mantenere la poltrona". Lo dichiara la deputata della Lega Vannia Gava, già sottosegretario all’ambiente e responsabile dipartimento Ambiente del Carroccio.

 

COSTA ALLA GUERRA DELLA DIFFERENZIATA: TROPPI NO, SERVONO GLI IMPIANTI»

sergio costa 2

Alessandro Farruggia per “QN”

 

Plaude alla riduzione degli sprechi alimentari. Lancia un appello a Regioni e Comuni a darsi una mossa per costruire gli impianti che servono per chiudere il ciclo dei rifiuti. Promette all'Europa che l'Italia sul clima sarà in prima fila. Così il ministro dell'Ambiente Sergio Costa.

 

vannia gava con giuseppe conte

Ministro Costa, l'Italia, sembra avere molte potenzialità sul fronte della economia circolare. «Intanto è il Paese con le migliori performance nel settore. Siamo i maestri dell'economia circolare. lo ci credo così tanto che nella riorganizzazione del ministero dell'Ambiente che ho previsto una direzione generale per l'economia circolare».

sergio costa

 

A novembre è stata approvata la legge sull'end of waste. Che affetti avrà sull'economia circolare e su uno dei temi chiave che è quello dei rifiuti, oggi spesso risorsa sprecata e anzi fonte di inquinamento?

«La legge dice: signore Regioni e Province autonome, siete libere di individuare i vostri 'end of waste', fatelo, mentre lo Stato interverrà con decreto su alcune materie specifiche: lo abbiamo già fatto per i pannolini, lo fa-remo per il polverino da pneumatici fuori uso, la carta da ma-cero, i rifiuti da demolizione, il tessile. Noi abbiamo ceduto alle Regioni una nostra potestà per-ché vogliamo che si sviluppi velocemente l'economia circolare. Abbiamo in buona sostanza liberalizzato il sistema: manteniamo solo il controllo. Adesso è chiaro che c'è una responsabilità politica e gestionale delle Regioni. Ora tocca a loro».

sergio costa 1

 

Sui rifiuti in molte Regioni, specie al Sud, non ci siamo proprio. Basti pensare alla mancanza di impianti di riciclo e alla mancanza di sbocchi per le materie prime seconde.

sergio costa giuseppe conte

«Il problema è l'impiantistica. I player della gestione dei rifiuti sul territorio italiano sono le Regioni e i Comuni. I Comuni han-no la competenza della raccolta, le Regioni hanno l'obbligo della definizione del piano regio-nale dei rifiuti. Il piano dei rifiuti, che quasi tutte le Regioni han-no, e già il 'quasi' la dice lunga, prevede un'analisi territoriale dei flussi dei rifiuti e di quanti impianti servono. La scelta è quindi a livello regionale e territoriale. E qui occorrerà dare risposte. Prendiamo il compost.

sergio costa

 

sergio costa fulvio mamone capria

Se non hai gli impianti per il compost stai rinunciando a una filiera del riciclo dell'umido che oscilla tra il 35 e il 45% della raccolta differenziata. Ergo, gli impianti, laddove servono, vanno fatti. Noi la nostra parte la facciamo. Ma non è che le Regioni possono abdicare al loro ruolo. Senza polemiche».

 

sergio costa 3

Per la prima volta c'è una tendenza positiva sul fronte degli sprechi alimentari. «C'è un trend positivo del 25% in un anno, che è tanto. Di questo dobbiamo ringraziare la legge Gadda ma anche alla crescita di consapevolezza dei cittadini grazie alle campagne di sensibilizzazione. Ora dobbiamo arri-vare al -50%».

sergio costa virginia raggi

 

Cambiamenti climatici, è con-vinto che bisogna fare molto di più ?

«Ne sono più che convinto, tan-to è vero che noi ci siamo mossi prima del Green New Deal europeo, stanziando fondi importanti. L'Italia è disponibile a fare uno sforzo supplementare. Rifaremo il Piano nazionale energia e clima e lo renderemo più ambizioso. L'obiettivo di chiudere le centrali a carbone al 2025 è realistico, e forse le aziende potrebbero volontariamente anticipar-ne la chiusura anche al 2023. Quanto ai trasporti, Enel X sta facendo un grosso lavoro sulla rete di colonnine di ricarica, qui adesso il tema è la semplificazione amministrativa. E poi, potenzieremo il più possibile i traspor-ti pubblici sostenibili: ho appena stanziato 180 milioni di euro per le Regioni del bacino padano che potranno essere usati per bus a zero impatto».

 

 

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