ruth bader ginsburg amy coney barrett donald trump

COVID SUPREMA - LA NOMINA DI AMY CONEY BARRETT È IN BILICO: TRE SENATORI REPUBBLICANI SONO RISULTATI POSITIVI AL CORONAVIRUS, E IL PROCESSO DI CONFERMA DELLA GIUDICE CHE DOVREBBE PRENDERE IL POSTO DI RUTH BADER GINSBURG RISCHIA DI SALTARE. I DEM HANNO CHIESTO DI RITARDARE I LAVORI, GIÀ SOSPESI FINO AL 19 OTTOBRE. VOGLIONO ARRIVARE ALLE ELEZIONI, VISTO CHE UNA VITTORIA DI BIDEN PORTEREBBE ANCHE CERTI SENATORI REPUBBLICANI A NON CONFERMARLA

Stefano Graziosi per “la Verità

 

Il Covid potrebbe far slittare la ratifica della nomina di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema. Negli ultimi giorni, sono tre i senatori repubblicani risultati positivi al coronavirus: Ron Johnson, Mike Lee e Thom Tillis.

 

amy coney barrett

E proprio il processo di conferma della giudice -attualmente negativa al tampone- potrebbe adesso risentire delle conseguenze. Non dimentichiamo infatti che, in base a quanto prescrive la Costituzione, i componenti della Corte suprema siano nominati dal presidente previa approvazione del Senato. Un Senato che, pur essendo attualmente a maggioranza repubblicana, rischia adesso di non avere i numeri per approvare la ratifica. L' elefantino detiene infatti 53 seggi.

 

E - oltre alla positività di Johnson, Lee e Tillis - due senatrici repubblicane, Susan Collins e Lisa Murkowski, avevano già fatto sapere di non essere intenzionate a sostenere la ratifica della Barrett prima del 3 novembre: giorno in cui si voterà per la Casa Bianca e per rinnovare un terzo del Senato.

 

Alla luce di tutto questo, i democratici - che non hanno mai digerito la Barrett per le sue posizioni critiche dell' aborto - hanno chiesto di ritardare il processo di approvazione. Per il momento, i lavori in plenaria della camera alta sono stati di fatto sospesi fino al 19 ottobre. La commissione Giustizia del Senato dovrebbe ciononostante riunirsi il 12 di questo mese, per avviare le audizioni della giudice.

 

CERIMONIA PER AMY CONEY BARRETT ALLA CASA BIANCA - POSITIVI SENZA MASCHERINA

Il problema risiede nel fatto che tre giorni dopo - il 15- sia previsto il primo voto per ratificare la nomina. Ora, la commissione Giustizia ha 10 senatori democratici e 12 repubblicani: di questi ultimi, due (Tillis e Lee) risultano attualmente infettati. Come sottolineato dalla Cnn, il presidente della commissione, Lindsey Graham, ha estrema necessità che almeno uno dei due sia presente, per avere un quorum in grado di blindare la nomina della Barrett.

 

Insomma il rischio è che la ratifica possa slittare a dopo le elezioni del 3 novembre: esattamente quanto auspicato dal Partito democratico. Tra l' altro, nel caso in cui i tre senatori infetti non dovessero riprendersi rapidamente, alcuni rischi si configurerebbero anche in riferimento al voto in plenaria: soprattutto alla luce del fatto che anche alcuni senatori repubblicani attualmente sani risultino comunque dei «sorvegliati speciali» (è per esempio il caso di Chuck Grassley). Ricordiamo infatti che il vicepresidente Mike Pence possa intervenire solo in caso di parità.

 

amy coney barrett

I repubblicani ostentano comunque ottimismo e hanno ribadito che la tabella di marcia sarà rispettata. In particolare, si sta facendo strada l' ipotesi che l' audizione della Barrett possa avvenire per via telematica: un' idea che il capogruppo democratico al Senato, Chuck Schumer, ha respinto. Eppure, come ha polemicamente ricordato il senatore repubblicano Tom Cotton domenica scorsa, erano stati proprio i democratici a chiedere di lavorare tramite connessione elettronica durante la fase più buia della pandemia, per permettere al Congresso di proseguire le proprie attività.

 

Non si spengono frattanto le preoccupazioni per le condizioni di salute dei componenti dell' entourage presidenziale. La portavoce della Casa Bianca Kayleigh McEnany ha annunciato di aver contratto il Covid, pur non riscontrando al momento sintomi. Sempre ieri, è stato reso noto che il ministro della Giustizia, William Barr, si è sottoposto a un autoisolamento precauzionale. Una scelta probabilmente dettata dal contatto avuto, durante la presentazione della Barrett, con l' ex consigliera della Casa Bianca Kellyanne Conway, risultata di recente positiva al Covid.

 

kellyanne e george conway

Come che sia, Barr - i cui tamponi si sono rivelati negativi negli scorsi giorni - avrebbe intenzione di tornare al lavoro già a metà di questa settimana. Al momento, gli altri ministri monitorati (Pompeo, Esper, Carson e Ross) risulterebbero fuori pericolo.

 

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