renzi berlusconi di maio salvini

LA CRISI COSTA CARO ALLA LEGA: 3 PUNTI IN MENO RISPETTO ALLE EUROPEE - PER TECNÈ, IL PARTITO DI SALVINI SAREBBE AL 31.3% - IL M5S RECUPERA: 20,8% - BENE ANCHE IL PD CHE CONTINUA A SALIRE AL 24,6% - FORZA ITALIA IN CALO ALL’8,3% - FRATELLI D'ITALIA STABILE AL 6,7% - PERDE QUOTA IL CONTENITORE PRO-UE, +EUROPA (2,5%) - SI ANDASSE SUBITO A ELEZIONI POLITICHE, SAREBBE MOLTO ALTA LA PERCENTUALE DI INCERTI O ASTENUTI: IL 48.3%

Da www.repubblica.it

 

salvini conte

La Lega di Salvini sempre primo partito, ma in calo di 3 punti rispetto alle Europee. Pd e M5S che invece guadagnano, rispettivamente 2 e quasi 4 punti, rispetto allo scorso maggio. Lieve calo per Forza Italia, praticamente stabile Fratelli d'Italia. Nel giorno delle consultazioni al Quirinale per trovare una soluzione alla crisi di governo, è questo il quadro che emergerebbe se si andasse subito al voto, secondo un sondaggio Tecnè.

 

Il partito di Matteo Salvini sarebbe l'unico sopra il 30%, con un 31.3% che è comunque inferiore rispetto al 34.3% raccolto alle elezioni per il Parlamento europeo. Continua il recupero del Partito democratico guidato da Nicola Zingaretti, che secondo Tecnè oggi si attesterebbe al 24.6% (alle Europee aveva raccolto il 22.7%).

salvini conte di maio

 

Anche il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, dopo il tracollo di maggio (17.1%), guadagnerebbe voti (20.8%). Mezzo punto in meno per Fi di Silvio Berlusconi, che passerebbe dall'8.8% di maggio all'8.3%, mentre per Fdi di Giorgia Meloni la variazione se si andasse subito alle urne sarebbe positiva, seppur minima, da 6.5% a 6.7%. Male rispetto alle elezioni europee sia +Europa (da 3.1% a 2.5%) che Europa verde (da 2.3% a 1.8%) che La Sinistra (da 1.7% a 1.4%).

 

SALVINI - DI MAIO - BERLUSCONI - RENZI

Ma secondo Tecnè, se si andasse subito a elezioni politiche, sarebbe molto alta la percentuale di incerti o astenuti: il 48.3%, quasi un italiano su due. Tutte le forze in campo sanno che possono ancora attingere a un importante bacino di voti. Secondo il 50% degli italiani, è stato giusto aprire la crisi di governo, anche se secondo il 22% sarebbe stato meglio approvare prima la legge di stabilità. Per il 16%, invece, si sarebbe potuto agire già a giugno dopo le elezioni europee, e per il 12% dopo il no alla Tav del M5S. Il 38% pensa invece che la cosa migliore sarebbe stata che il governo gialloverde arrivasse fino a fine legislatura. Solo un 12% degli italiani non ha preso posizione sulla questione.

 

renzi berlusconi

Per il 65% degli italiani, tornare a votare è la soluzione migliore per uscire dalla crisi. Tra gli elettori della Lega, la decisione di Salvini di staccare la spina al governo Conte è stata accolta con molto favore: l'83% pensa che il leader abbia agito bene. E il 62% dell'elettorato leghista vorrebbe che si tornasse a votare già tra ottobre e novembre, mentre un 24% attenderebbe l'approvazione della legge di stabilità, per andare alle urne tra febbraio e marzo 2020. Solo il 5% invece tenterebbe la strada ormai impervia di un nuovo esecutivo con il M5S. Molto più eterogenea la base grillina: solo il 47% sarebbe favorevole a tornare a votare, e appena il 12% è per le elezioni subito.

 

consultazioni nicola zingaretti 2

Meglio aspettare la legge di stabilità per il 35%, mentre un governo con Pd, LeU e +Europa è una buona soluzione per uscire dalla crisi per il 18% degli elettori del Movimento. No deciso a un nuovo esecutivo con la Lega di Salvini: solo l'8% sarebbe favorevole. Per il 69% gli elettori del Pd, invece, sono le urne la via maestra da seguire: il 24% è disponibile ad andare subito a votare, mentre il 45% attenderebbe prima l'approvazione della legge di stabilità. Un governo insieme al M5S è la soluzione migliore per il 22% della base democratica, mentre solo un 5% sarebbe favorevole ad allargare la coalizione anche a Forza Italia.

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