giorgia meloni fascista passato fiamma

DAGOREPORT - ALLARME ITALIA: IERI ERA L’ANELLO DEBOLE DELL’EUROPA, OGGI È L’”ANELLO INFETTO” - TERRORIZZATA DAL CALO DEI CONSENSI DI FRATELLI D’ITALIA, IRRILEVANTE IN EUROPA CON LA DISFATTA DEI SUOI ALLEATI SPAGNOLI E POLACCHI, MELONI HA GETTATO NEL CESSO L’IDEA DI TRASFORMARE FDI IN UN PARTITO MODERATO DI DESTRA - RECUPERATO IL MATTARELLO, HA SEPOLTO SALVINI SCIPPANDOGLI LA QUESTIONE MIGRANTI, SUO STORICO CAVALLO DI BATTAGLIA - “IO SO’ GIORGIA (E VOI NON SIETE UN CAZZO”) HA RIPRESO IL SUO POSTO DI DESTRA SOVRANISTA. LA SOPRAVVIVENZA DEL SISTEMA ITALIA È NELLE MANI DELL’UNIONE EUROPEA? ME NE FREGO! VOLANO I VAFFA AL PATTO DI STABILITÀ E AL MES. SODALI FRANCIA E GERMANIA AVVERTONO MELONI DI TENERE PRESENTE L’INSOSTENIBILE DEBITO PUBBLICO E DEL CONSEGUENTE NERVOSISMO DEI MERCATI CHE FREMONO PER DISFARSI DEI NOSTRI TITOLI BTP - UNA VOLTA CHE LO SPREAD ANDRÀ ALLE STELLE, MELONI RISCHIA DI FARE LA FINE DI BERLUSCONI...

FRUTTETO DITALIA - VIGNETTA BY MACONDO

DAGOREPORT

Che cosa si prova a ritornare a Palazzo Chigi come vice-premier, nonché ministro delle Infrastrutture e dopo un anno scoprire che sei diventato una gallina lessa, una lingua in salmì, uno zampetto con mostarda, sbattuto in un "carrello di bolliti" dalla prima premier coatta della politica italiana?

 

E’ ciò che sta succedendo a Matteo Salvini, incalzato ossessivamente dalle entrate a gamba tesa di Giorgia Meloni. Su ogni tema e mossa del governo, predomina implacabile l’immagine-“Scream”, con gli occhioni di fuori e il ghigno da caposala che ti infila la supposta, della Ducetta.

meme giorgia meloni matteo salvini

 

Negli ultimi tempi, il capoccione della Lega è sparito dalla scena politica travolto da continui  polveroni meloniani, a partire dal premierato e riforma costituzionale per poi finire sepolto e tumulato dall’accordicchio con l’Albania, che ha sottratto a Salvini il suo storico cavallo di battaglia: la questione migranti.

 

La mossa Meloni-Rama è stata presa come un pestone sui genitali dagli apparati della Lega e dal suo elettorato nordista che ancora devono metabolizzare la perdita della Regione Lombardia, che è sempre stata la gallina dalle uova d’oro del potere del Carroccio.

 

E si alzano alte le critiche a Salvini che si gloria ogni giorno del fantasmatico Ponte dello Stretto: ma che ci frega di un progetto che interessa unicamente Sicilia e Calabria, due regioni in mano a Occhiuto e Schifani, ambedue di Forza Italia?

 

giorgia meloni matteo salvini.

Infinocchiato dalla Ducetta di Palazzo Chigi, ora l’ex Truce del Papeete si sta agitando mentalmente per capire quale reazione mettere in campo per fronteggiare il caterpillar meloniano e recuperare i consensi del Nord. Anche se sa benissimo che l’unico collante che tiene insieme i tre partiti del governo è unicamente la mangiatoia che solo il potere può apparecchiare.

 

lotta continua meme su giorgia meloni e matteo salvini by edoardo baraldi

Dall’altra parte, a “Io so’ Giorgia e voi non siete un cazzo” non resta altro che inventarsi continui ''mezzi di distrazione di massa''; un parlar d’altro che possa coprire il vero problema del suo governo: la questione economica. Che può distruggerla, a causa dell’enorme debito pubblico e dello stato di crisi del Pil industriale italiano.

 

TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO

Terrorizzata, in vista delle risolutive europee del 2024, dal calo dei consensi di Fratelli d’Italia (vedi i sondaggi di Pagnoncelli e compagnia), irrilevante in Europa con la disfatta dei suoi alleati dei Conservatori, gli spagnoli di Vox e i polacchi di Morawiecki (la vittoria di Sanchez mette in sicurezza la conferma di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea), la Meloni ha gettato nel cesso l’idea di trasformare FdI in un partito di destra moderato in modalità Fini, per calzare l’elmetto e, armata di mattarello, riprendere il suo posto di destra populista-sovranista. E voilà! La sopravvivenza del Sistema Italia è nelle mani dell’Unione Europea? Me ne frego!, è oggi la risposta della Fiammetta Nera di Palazzo Chigi.

MACRON SCHOLZ

Ed ecco che volano i vaffa al Patto di Stabilità e al Mes. Se non ti va, pazienza, rispondono sodali Francia e Germania avvertendo Meloni e la sua Foglia di Fico, il ministro Giorgetti, di tenere presente l’insostenibile debito pubblico che ha sul groppone il nostro paese e del conseguente nervosismo dei mercati che fremono per disfarsi dei nostri BTP e una volta che lo spread andrà alle stelle rischia di fare la fine di Berlusconi, gettato fuori nel 2011 da Palazzo Chigi.

 

the economist e l articolo contro la riforma costituzionale di giorgia meloni

Essì, ieri l’Italia era l’anello debole dell’Europa, oggi con la Ducetta affacciata al balcone è diventata l’”anello infetto”. Dopo Financial Times e Blumberg, lo scrive oggi l’altro organo dei poteri forti internazionali, “Economist”: “Meloni dovrebbe abbandonare la riforma antidemocratica e concentrarsi invece sull’inflazione, su un’economia stagnante e sull’eterno problema dell’elevato debito italiano”.

Da qui alla fine dell’anno, ne vedremo delle belle…

 

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO