giorgia meloni repubblica corriere della sera la stampa

DAGOREPORT! - E LA DUCETTA SCODELLÒ L’”INTERVISTA COLLETTIVA”. DOMANDE & RISPOSTE IN FOTOCOPIA PER REPUBBLICA, CORRIERE DELLA SERA E LA STAMPA. OVVERO, LA NEGAZIONE DEL GIORNALISMO, L’UMILIAZIONE DELL’INFORMAZIONE. UN PERONISMO MEDIATICO TRA IL RIDICOLO E IL GROTTESCO: SENZA IL MINIMO SINDACALE DI UN CONTRADDITTORIO, SENZA UNO STRACCIO DI FOTO, CON L’AGGRAVANTE PER I TRE GIORNALONI DI NON AVERE IN PRIMA PAGINA LA VERA NOTIZIA DEL GIORNO, BATTUTA STAMATTINA DA TUTTI I SITI: IL FERRAGOSTO DELLA MELONI FAMILY IN ALBANIA, IN BARBA ALLA "NAZIONE" E AL FUOCO DI PUGLIA DEL COGNATO LOLLO - SOTTO DETTATURA DELLA CAPATAZ IN GONNELLA DI PALAZZO CHIGI, LA FREGNACCIA PIÙ DIVERTENTE  RIGUARDA LA FAMIGERATA TASSA AGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE. UN SEGNO DI MASSIMA DEBOLEZZA DELLA REGINA DI COLLE OPPIO. CHE SA BENE CHE IL MOMENTO DELLA VERITÀ ARRIVERÀ A SETTEMBRE QUANDO DOVRÀ METTERE MANO ALLA FINANZIARIA. E IN CASSA MANCANO PIÙ DI 20 MILIARDI. ALTRO CHE TAGLIO DEL CUNEO, QUI SI RISCHIA IL CULO A FETTE…

GIORGIA MELONI

DAGOREPORT

E la Sora Giorgia scodellò la “casalinata”. Ovvero, la negazione del giornalismo, l’umiliazione dell’informazione, confermando il sarcasmo di Karl Kraus sulla stampa: "Non basta non saper pensare: bisogna anche saper esprimere l'assenza del pensiero".

 

Tre giornali e un'intervista fotocopia per Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa. Un peronismo mediatico tra il ridicolo e il grottesco: senza il minimo sindacale di un contraddittorio, senza uno straccio di foto, in compenso stesse domande e risposte per tutti e tre. Risultato: la super-velina dell’estate. Così parlò la Ducetta. Eia Eia alalà!

conte casalino

 

Vi ricordate? Quando l’allora premier (per mancanza di prove) Giuseppe Conte incappava, soprattutto all’estero, in qualche battuta d’arresto, ecco che interveniva il suo solerte portavoce Rocco Casilino pronto ad apparecchiare una bella ‘’intervista collettiva” con i giornaloni d’Italia al fine di evitare una narrazione di sconfitta per il suo Peppiniello Appulo.

 

masseria Beneficio

Alle proteste dei giornalisti (“Ma che stamo a fa’, l’Agenzia Stefani? Domande identiche e risposte uguali, e col divieto di fare contro-domande? Conte mica è il Papa in viaggio!’’), lo scaltro “Tarocco” arricciava il labbro liposuzionato e sibilava: “Vabbe’, vuol dire che l’intervista a Conte uscirà solo sul “Corriere’’…”. A quel punto “Repubblica” e “Stampa”, invece di mandarlo a quel paese, squadernavano i taccuini agli ordini di Casalino per evitare di prendere un ‘’buco’’ (ma quale “buco”, Conte non diceva un cazzo!).

 

LA REPUBBLICA - INTERVISTA GIORGIA MELONI - 14 AGOSTO 2023

E’ quello che è successo, con beneficio di inventario, ai tre giornalisti davanti ai cancelli della Masseria Beneficio, tra gli ulivi di Ceglie Messapica, provincia di Brindisi, dove svacanzano Meloni e i suoi cari. I tre giornaloni si guardano bene dal dirci come e dove è stata fatta l’intervista, né tantomeno come hanno deciso di dividersi le domande da fare, magari i bravi cronisti si sono messi d’accordo prima tra di loro oppure ha fatto tutto Giorgia con l’onnipotente Patrizia Scurti, onnipresente anche in masseria (il marito è capo scorta della premier) per la gioia di Sister Arianna.

 

giovanbattista fazzolari pistolero

Di più: essendo stata fatta ieri l’’’intervista collettiva’’ alla Sora Giorgia c’è pure l’aggravante per Repubblica, Corriere della Sera e La Stampa di non avere in prima pagina la vera notizia del giorno, che stamattina è stata battuta da tutti i siti: il Ferragosto della Meloni Family in Albania.

 

Essì: in barba al fuoco di Puglia del cognato Lollo contro il premier albanese Edy Rama (“La qualità si paga”), il melonismo senza limitismo se ne frega del turismo mezzo azzoppato dal caro-vita della ‘’Nazione’’ (come la chiamano i fratellini d’Italia) e, armati di secchiello e manganello, si trasferiscono sulle spiagge low cost di Tirana, le Maldive del “vorrei ma non posso”.  

 

CORRIERE DELLA SERA - INTERVISTA GIORGIA MELONI - 14 AGOSTO 2023

Sotto dettatura della capataz in gonnella di Palazzo Chigi, la fregnaccia più divertente riportata dai tre giornaloni riguarda la famigerata tassa agli extraprofitti delle banche, che ha costretto il presidente di Forza Italia, detto il “cameriere di Giorgia’’, tale Tajani Antonio, a ritrovare un filo di coraggio per smarcarsi dalla “padrona”. Te credo: la tassa va anche a svuotare una parte dei dividendi che i Berluscones intascano da Mediolanum, di cui hanno il 30%.

 

“Sulle banche ho deciso io”, digrigna la meloniana mascella. In realtà, il semaforo verde si è acceso durante la cena Salvini-Meloni a Bolgheri, esattamente il giorno prima dell’extra-blitz forsennatamente suggerito e spinto da Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza di Palazzo Chigi, un tipino che ama pistole e poligono ed è sempre rimasto fedele ai principi della Destra Sociale di Colle Oppio, contrari al “potere delle banche”, a partire dalla Banca d’Italia di Ignazio Visco.

LA STAMPA - INTERVISTA GIORGIA MELONI - 14 AGOSTO 2023

 

“Il patto della fiorentina” scodellato a Bolgheri tra Matteo e Giorgia viene imposto al ministro dell’Economia di Giancarlo Giorgetti, talmente contrario che, pur avendo una spina dorsale di pasta frolla, farà in modo di non presentarsi in conferenza stampa per illustrare l’intervento. Fatto gravissimo, mai successo nella folkloristica storia della Repubblica italica per una misura così importante, per di più finita in decreto legge omnibus, una “salsiccia” comprensiva di una pletora di provvedimenti tra i più svariati, compresi i granchi blu.

 

Se Fazzolari gongola (“Questo è l’unico governo che ha la forza di tassare le banche perché non ha rapporti privilegiati col sistema bancario”), Tajani s’incazza: pur ricoprendo la carica di vice presidente del Consiglio, nessuno l’aveva messo al corrente dell’operazione sbancabanche. Il povero erede di Silvio Berlusconi si ritrova a leggerlo sulle agenzie al pari dei vertici di Bankitalia ed istituti di credito.

 

VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI E PERICOLO INCENDIO

“Mi auguro che in consiglio dei ministri una cosa come quella avvenuta con la norma sugli extraprofitti delle banche non accada più”, ha pigolato Tajani. Ovviamente il duplex Meloni-Salvini sapeva benissimo che un intervento “degenere” sarebbe stato considerato un mero “esproprio” da parte dell’alleato di governo, e per evitare che nel consiglio dei ministri Forza Italia si mettesse di traverso, i novelli eroi del populismo/statalismo hanno approfittato del clima ferragostano per fargliela sotto il naso.

 

Nell’intervista collettiva, la messa in soffitta di Tajani viene confermata dalla stessa Meloni: "Ho coinvolto in minor misura la maggioranza perché la questione, diciamo così, non doveva girare troppo. Questa è una materia molto particolare e delicata su cui mi sono assunta la responsabilità di intervenire". E salutame Arcore!

giorgia meloni con andrea giambruno, matteo salvini e francesca verdini alla cantinetta di bolgheri

 

La tassa sugli extraprofitti alle banche, che è stata bastonata come ‘’capitalismo parrocchiale” da Carlo Alberto Carnevale Maffè, professore di Strategia e Imprenditorialità alla Sda Bocconi, è soprattutto una mossa populistica acchiappa-consensi (nove italiani su dieci sono favorevoli alla tassa).

GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA

 

Ma nello stesso tempo anche un segno di massima debolezza della Regina di Colle Oppio. Che sa bene che il momento della verità arriverà a settembre quando dovrà mettere mano alla finanziaria. E in cassa mancano più di venti miliardi. Altro che taglio del cuneo, qui si rischia il culo a fette.

daniela santanche giancarlo giorgetti

PRIMA PAGINA LA STAMPA - 14 AGOSTO 2023

 

 

PRIMA PAGINA LA REPUBBLICA - 14 AGOSTO 2023

giorgia meloni gli appunti di giorgia 9 agosto 2023 5

giorgia meloni antonio tajani - presidenzialismo - vignetta di osho

 

EDI RAMA ABBRACCIA GIORGIA MELONI PRIMA PAGINA CORRIERE DELLA SERA - 14 AGOSTO 2023

 

patrizia scurti mario sechi giorgia meloni 2

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…