giorgia meloni elon musk patrizia scurti

DAGOREPORT – LA VERA REGISTA DELLO SHOW AMERICANO DI GIORGIA MELONI È STATA NIENTEPOPODIMENO CHE… PATRIZIA SCURTI – GLI OSSERVATORI AMERICANI SONO RIMASTI CONTRARIATI DALLA SÒLA RIFILATA DALLA DUCETTA A BIDEN: PER LA SECONDA VOLTA IN DUE ANNI, NON SI È PRESENTATA ALLA CENA ALLA CASA BIANCA – LA BATTUTA DAL SAPORE GINECOLOGICO DI ELON MUSK, STRAFATTO DI KETAMINA, ALLA DUCETTA: “ANCORA PIÙ BELLA DENTRO CHE FUORI…” - VIDEO

 

giorgia melon all atlantic council foto lapresse

DAGOREPORT

La regista dello spettacolino americano di Giorgia Meloni all’Atlantic Council è stata la fidata Patrizia Scurti. La segretaria tuttofare della Ducetta ha disegnato la mappa dei posti a tavola e ha sovrinteso all’organizzazione. 

 

PATRIZIA SCURTI

Al tavolo con la premier e il fondatore di Tesla c’erano Pierroberto Folgiero, ad del colosso della cantieristica e l’ambasciatore Massolo, presidente di Mundys, e advisor per l’Atlantic Council, oltre all’ambasciatrice italiana a Washington, Mariangela Zappia.

 

giorgia meloni elon musk maye musk giampiero massolo atlantic council

Elon Musk, strafatto di ketamina, ha gigioneggiato e ha risparmiato agli ospiti un discorso: era talmente survoltato che si è limitato a balbettare due-tre frasi di circostanza, compresa la battuta dal sapore ginecologico: “Giorgia è ancora più bella dentro che fuori”.

 

Il fondatore di Tesla, che in passato ha confessato di essere affetto dalla sindrome di Asperger, veniva teleguidato a bacchetta dalla vera donna forte della sua vita, la mamma Maye, seduta al suo fianco alla cena di gala. Colpisce che l’evento, così strombazzato dalla stampa italiana, sia stato trattato dai giornali americani come una notizia minore.

 

GIORGIA MELONI PREMIATA DA ELON MUSK - MEME BY FAWOLLO

Quel che invece ha molto colpito gli americani, sollevando molte perplessità, e un certo dibattito all’interno della bolla politica a stelle e strisce, è stata la sòla data da Giorgia Meloni alla cena organizzata da Biden alla Casa Bianca per discutere degli aiuti all’Ucraina. Non solo perché è la seconda volta in due anni che dà buca al presidente degli Stati Uniti (nel 2023 la scusa fu una pizza con la figlia Ginevra), ma anche perché all’incontro era presente la vicepresidente, Kamala Harris, candidata democratica alle elezioni di novembre e, secondo i sondaggi, possibile nuova commander-in-chief.

 

Inoltre, a colpire gli osservatori di New York è stato l’arrivo, alla cena di gala, di Giorgia Meloni, a braccetto con il consigliere militare, il generale Federici, agghindato in alta uniforme con pennacchi e stellette. Agli occhi degli americani, un soldato in divisa accanto a un primo ministro fa tanto Repubblica delle Banane centroamericana…

GIORGIA MELONI ELON MUSK giorgia meloni con elon e maye musk all atlantic council di new york giorgia meloni e elon musk all atlantic council 2giorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 3giorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 2MARIANGELA ZAPPIAgiorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 1giorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 5giorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 6giorgia meloni e elon musk all atlantic council di new york foto lapresseelon musk e giorgia meloni atlantic council new york giorgia meloni e elon musk all atlantic council di new york giorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 4pierroberto folgierogiorgia meloni premiata da elon musk all atlantic council 4giorgia meloni riceve il premio global citizen award dell atlantic council 9

 

biden meloni vertice natoFRANCO FEDERICI

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…