donald trump giordano bruno guerri

DAGOREPORT - IL TRIONFO DI TRUMP VISTO DA GIORDANO BRUNO GUERRI: “LA DEMOCRAZIA HA VINTO. INDIFFERENTE AGLI ALLARMI DELLA STAMPA DEMOCRATICA, L'AMERICA HA SCELTO LUI, E NON DI POCO, ATTRIBUENDOGLI UN POTERE IMMENSO: CAMERA, SENATO, CORTE COSTITUZIONALE - LA DEMOCRAZIA HA PERSO. QUELL’UOMO, TUTTO TESO ALL’ECONOMIA E ALL’EGOISMO DELLO STATO CHE DA 80 ANNI GUIDA LE SORTI DEL MONDO, È PERICOLOSO. TRUMP ALZERÀ I DAZI E SMETTERÀ DI FORNIRE AIUTI ALL’UCRAINA, INDEBOLENDO L’EUROPA E DANDOLA VINTA A PUTIN - LE DUE MOSSE AL MOMENTO POTRANNO FAVORIRE L’ECONOMIA AMERICANA MA SARANNO UNA SCONFITTA SONORA E DIFFICILMENTE RECUPERABILE IN QUELLO CHE È IL VERO GRANDE TEMA DELLA NOSTRA EPOCA, LO SCONTRO FRA ORIENTE E OCCIDENTE PER IL PREDOMINIO NEL MONDO - PS: GUERRI POLEMIZZA CON LA NUOVA, POLEMICA "POSTA" DI FRANCESCO MERLO SU "BENITO"

 

 

 

Giordano Bruno Guerri per Dagospia

 

giordano bruno guerri

La democrazia ha vinto. Indifferente, anzi ostile, agli allarmi che da ogni lato la stampa democratica lanciava contro Trump e la sua politica, il popolo americano ha scelto lui, e non di poco, attribuendogli un potere immenso con il contorno di Camera, Senato, Corte costituzionale.

 

We the people of United States - come recita il meraviglioso inizio della costituzione americana - ha deciso, voluto, imposto Trump.

 

La democrazia ha perso. Quell’uomo, tutto teso all’economia e all’egoismo dello stato che da 80 anni guida le sorti del mondo, è pericoloso. E’ una scelta che giustamente allarma i democratici e i progressisti di tutto il pianeta.

 

DONALD TRUMP DURANTE UN COMIZIO A TEMPE - ARIZONA

La democrazia ha perso perché ha coscientemente affidato la pistola carica nelle mani di un bambino prepotente che la strappa all’altro, “è mia, è mia!”. Ha perso perché, indifferenti a tutto il resto - Capitol Hill, valga per tutto il resto - gli americani hanno badato solo a quello che sembra il loro interesse: “America first”, abbassando una saracinesca fra loro e il resto del mondo, ignari della mitica farfalla che, muovendo le ali a Tokyo, provoca un uragano in Florida.

 

jd vance e donald trump discorso della vittoria 1

Trump alzerà i dazi doganali e smetterà di fornire aiuti all’Ucraina, indebolendo l’Europa e dandola vinta a Putin. Con entrambe le mosse metterà in gravissima difficoltà il principale alleato degli Stati Uniti (e dei suoi abitanti).

 

Le due mosse al momento potranno favorire l’economia americana ma saranno una sconfitta sonora e difficilmente recuperabile in quello che è il vero grande tema della nostra epoca, lo scontro fra Oriente e Occidente per il predominio nel mondo.

 

ASSALTO A CAPITOL HILL 2

Così gli americani hanno dimostrato di avere in testa soltanto una visione breve, politicamente e geograficamente. La stragrande maggioranza di loro non ha il passaporto e non è interessata a averlo.

 

La democrazia ha perso perché non ha saputo opporre a un simile avversario fascinatorio altro che una candidata già nota per avere deluso come vicepresidente, contando sul fatto che sia donna e di colore, sul politicamente corretto, sulle magnifiche sorti e progressive.

 

GIORDANO BRUNO GUERRI

Il democratico popolo americano ha risposto a grande maggioranza che delle magnifiche sorti e progressive se ne fa una trombetta: soldi, sicurezza, lavoro, la torta della vita, dammene una fetta più grossa, la meravigliosa ciliegina te la lascio volentieri.

 

Musk ha guadagnato di colpo 13 miliari di dollari con la vittoria di Trump? Bene, pensa Wearethepeople, è in gamba e glieli abbiamo dati noi, vuol dire che sarà un’ottima guida, accanto al presidente, ora farà stare meglio anche noi. Gli immigrati, i poveri, il clima? Peggio per loro, We, solo We, are the people of United States.

 

assalto a capitol hill

La democrazia ha perso perché ha riposto la fiducia in un uomo che - mostrando i muscoli - ha proclamato di essere quello forte, che risolverà i problemi quotidiani di tutti, senza badare alle conseguenze sul futuro e sul mondo.

 

L’uomo forte e salvifico che pensa per tutta la tribù e per tutti fa, costi quel che costi: è la malattia genetica che ha guidato l’umanità dalla notte dei tempi e che, ingenuamente, si credeva di avere superato nel giro di poche generazioni.

 

POST SCRIPTUM

giordano bruno guerri

Si parva licet… un esempio di quel che ho scritto sta nella polemica, diventata meno amabile, di Francesco Merlo sul mio libro Benito. Sorvolando sulla mia distinzione tra fascismo e mussolinismo (prevalse il secondo) non trova di meglio che appigliarsi alla vergognosa vicenda del duce che cerca di mettersi in salvo travestendosi da tedesco.

 

Un atto imperdonabile. Ma c’è da chiedersi quanti italiani - fascisti e antifascisti - avrebbero fatto e farebbero altrettanto. Proprio questa è la lezione del mio libro: l’uomo forte e salvifico, prima o poi mostra la sua debolezza uccidendosi come Hitler o fuggendo.

 

supporter di donald trump

E furono gli italiani a amare l’uomo forte, prima di rivoltarglisi contro perché aveva rivelato la propria debolezza in una guerra che aveva promesso vittoriosa.

Giordano Bruno Guerri

 

BENITO, PERCHÉ TUTTI NE SCRIVONO

Da “Posta e risposta – la Repubblica”

 

[…] Caro Merlo, chieda a Giordano Bruno Guerri questa cosa qua: la bella morte, l’impero, lo spazio vitale, la razza superiore... Poi, quando tutto crolla, il duce cerca di espatriare (migrante in fuga dalla guerra, che ha causato e perso lui) travestito da soldato tedesco. Sordi e Vittorio Gassman, a confronto, fanno meno ridere. O no?

Luca Cardinalini — Marsciano (Perugia)

 

BENITO - GIORDANO BRUNO GUERRI

Risposta di Francesco Merlo

Sì. Trovo anche io che Mussolini sia un “sacco vuoto” di cui ci siamo liberati con la guerra di liberazione e che abbiamo archiviato con De Felice.

 

Invece Giordano Bruno Guerri, tornando a scrivere su Dagospia a proposito del dibattito su questo suo Benito (Rizzoli), pensa che io non abbia capito che la radice profonda del fascismo starebbe nell’idealismo di Gentile, nell’uomo che “al di fuori dello Stato non conta niente perché lo Stato è tutto”.

 

Annoiato dal dilemma sul fascismo come rivoluzione o rivelazione, la sola cosa che non ho capito è perché in Italia attorno a Mussolini un’inarrestabile editoria, sempre più rigogliosa, ha, per dirla con lo stesso Mussolini, scavato un solco con i suoi successi e le sue patacche (diari, lettere segrete...).

 

FRANCESCO MERLO

Nessun altro italiano, neppure Garibaldi e neppure Dante, ispira così tanto i nostri scrittori quanto Mussolini, compresa la storiografia minore e oltre la fuffa rosa shocking del sentimento di Claretta, le amanti nascoste, la contaminazione ebraica con la Sarfatti, i figli illegittimi, il mito contadino della matrona Rachele. Tra le tante scontate Italie del Censis manca uno studio sul fascino di quest’editoria, su questo nero che non sfuma mai e che neppure il Benito di Guerri scolora. […]

sostenitori di donald trump

 

giordano bruno guerri

donald trump discorso della vittoria 3DONALD TRUMP DISCORSO A PALM BEACHdonald trump - elon musk

 

sostenitori di donald trump al centro convegni di palm beachjd vance e donald trump discorso della vittoria

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO