giuliano urbani

A DARE UNA RANDELLATA AL CENTRODESTRA CI SI METTE ANCHE GIULIANO URBANI, FONDATORE DI FORZA ITALIA: "LA CLASSE DIRIGENTE NON È ALL'ALTEZZA ORA LA SVOLTA LIBERALE, MANCANO PERSONAGGI ALLA BEPPE SALA - BERLUSCONI HA 85 ANNI. SCELGANO QUALCUNO DI CREDIBILE PER IL DOPO. TAJANI NON CREDO POSSA REGGERE - SALVINI? BRILLA PER SPIRITO POLEMICO MA NON PER QUALITÀ POLITICHE. GIORGETTI E GARAVAGLIA SONO BRAVI MA NON SONO NÉ DEI CAPIPOPOLO NÉ DEI PREMI NOBEL - FRATELLI D'ITALIA? L'INADEGUATEZZA DELLA SUA CLASSE DIRIGENTE È PALESE. VIVONO ALL'OMBRA DI MELONI"

giuliano urbani

Alberto Mattioli per "la Stampa"

 

Che botte. È il vantaggio di essere fuori dalla mischia: si può brandire serenamente la sferza e iniziare a menare fendenti a destra e a manca: nel caso, soprattutto a destra. Giuliano Urbani, politologo, due volte ministro con Berlusconi, fra i fondatori di Forza Italia in quota professori, è severissimo con il centrodestra attuale.

 

Facile, dopo una batosta elettorale così...

«Alt. Il centrodestra ha sicuramente perso le elezioni, ma il centrosinistra non ha ancora vinto quelle che contano davvero. Non dimentichiamoci che si è trattato di una tornata in cui gli elettori non hanno scelto la maggioranza di governo, ma gli amministratori locali più adeguati. Anzi, nella maggior parte dei casi, i meno inadeguati».

GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI

 

E qui il centrodestra non ha brillato.

«Non ha certo una classe di amministratori locali all'altezza. Dove c'era, non è andato male, vedi Occhiuto in Calabria oppure Dipiazza a Trieste, che però è un caso a parte perché è una specie di sindaco eterno. Ma in generale al centrodestra mancano i personaggi alla Beppe Sala, amministratori di prim' ordine poi prestati alla politica».

 

Facciamo allora un giro nei tre partiti dell'alleanza, iniziando da Forza Italia.

giuliano urbani e silvio berlusconi

«La rivoluzione berlusconiana si è ormai ristretta a quattro gatti. Ma la diminuzione quantitativa del personale politico non ha portato al suo miglioramento qualitativo. Brave persone, per carità, ma gli azzurri attuali non brillano per il contributo al dibattito politico. Però salvo Brunetta, mi sembra il più sveglio».

 

La Lega.

«Tanti rimpiangono la Lega di Bossi, ruspante ma almeno autenticamente popolare. Oggi ci sono quei due ministri, Giorgetti e Garavaglia, che sono bravi ma restano un po' a mezza strada: né dei veri capipopolo né dei premi Nobel».

giorgia meloni e matteo salvini 4

 

Dimentica Salvini.

«Brilla per spirito polemico ma non per qualità politiche. Il suo handicap maggiore è che non sa fare delle vere alleanze. La competizione con Meloni ha danneggiato entrambi, ma più lui di lei».

 

Infine, Fratelli d'Italia.

«L'inadeguatezza della sua classe dirigente è palese. Vivono all'ombra di Meloni, che almeno ha avuto l'idea giusta di mettersi all'opposizione. Anche se il dislivello fra lei e Draghi è tale che viene da dirle con tenerezza: da brava, Giorgia, non disturbare il manovratore».

giuliano urbani 3

 

La polemica sul fascismo ha davvero un senso?

«No. Che qualcuno dentro FdI sia nostalgico è indubbio. Ma sarebbe assurdo pretendere che non lo fosse: ci sarà sempre qualche vecchietto che rimpiange la gioventù. Che oggi in Italia il neofascismo sia una forza politica rilevante non lo credo».

 

Stabilito come sono i partiti di centrodestra, parliamo di cosa dovrebbero diventare: Forza Italia.

«Il leader fondatore ha 85 anni. Scelgano finalmente qualcuno di credibile per il dopo».

 

C'è Tajani.

«Brava persona, ma non credo possa reggere».

 

E allora chi?

«Qualcuno come Bertolaso, anche se non sono sicuro che sarebbe all'altezza».

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI

E la Lega?

«La Lega deve fare chiarezza. Bisogna che Giorgetti la smetta di bofonchiare e vada da Salvini a spiegargli di cosa le classi produttive del Nord hanno davvero bisogno. Certo, non di qualcuno che suona ai citofoni chiedendo se lì si spaccia».

 

FdI.

«Tutti sanno che se anche Meloni vincesse le elezioni non potrebbe governare perché non è accreditata a livello europeo. Quel che è urgente, per tutto il centrodestra, è scegliere una linea».

GIANCARLO GIORGETTI MASSIMO GARAVAGLIA

 

E come?

«Con una svolta liberale che affronti finalmente temi importanti come lo sviluppo sostenibile o la crisi demografica in maniera seria e non demagogica. Si tratta di uscire dalle piccole beghe quotidiane e capire che cosa si sta a fare al mondo».

 

Non sarebbe meglio dividersi? FI con i centristi, FdI a fare l'antisistema e la Lega che finalmente decide di diventare la Cdu?

«Credo che sia improbabile. Proprio perché le classi dirigenti sono mediocri, difettano anche di immaginazione. Le palingenesi in politica sono sempre difficili. E poi c'è Draghi».

giuliano urbani

 

Che c'entra lui?

«Sta facendo quella politica moderata e di buonsenso che dovrebbe essere del centrodestra, col risultato di togliergli spazio e visibilità. Non è un caso che proprio sul sostegno a Draghi la coalizione si sia divisa. Quel che dice e soprattutto fa Draghi è quel che dovrebbe dire Salvini. Oppure Giorgetti».

sophia loren e giuliano urbani giuliano urbani

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…