piercamillo davigo

SU DAVIGO NON TRANSIGO - IL PM A 'CIRCO MASSIMO': "IO ROBESPIERRE? NON VEDO TUTTI QUESTI GIUSTIZIATI. CHI COMMETTE REATI GRAVISSIMI CHE DANNEGGIANO LA COLLETTIVITÀ, COME QUELLI DEI COLLETTI BIANCHI, IN CARCERE NON CI VA MAI - PER RENZI LO STOP ALLA PRESCRIZIONE È BARBARO E INCIVILE? ALLORA LO È L'EUROPA. I PRIMI EFFETTI SI AVRANNO NEL 2027 - A MILANO MI HANNO CRITICATO 40 AVVOCATI SU 19MILA. NON LI HO MAI DEFINITI UNA CORPORAZIONE, HO SOLO DETTO CHE GLI AVVOCATI C’ENTRANO ECCOME CON LA DURATA DEI PROCESSI''

Da Circo Massimo - Radio Capital

 

piercamillo davigo a dimartedi' 1

“Se un paese che non ha la prescrizione è barbaro e incivile allora tutta l’Europa, con l’eccezione della Grecia, è barbara e incivile. Bisogna pensare a quello che si dice perché questa cosa non riesco proprio a capirla”. Piercamillo Davigo, magistrato di Cassazione e membro del Csm, commenta così a Circo Massimo su Radio Capital gli attacchi che arrivano dal fronte politico, Italia Viva in particolare, allo stop alla prescrizione. “Si protesta contro una legge già in vigore – aggiunge Davigo - anche se il nuovo regime si applica solo ai reati commessi dal primo gennaio e i primi effetti si vedranno dopo la metà del 2027. La corsa all’allarme mi sembra spropositata perché ci sono 7 anni per far fronte e difetti e difficoltà”.

 

 Secondo il magistrato “una delle cause della durata dei processi è proprio la prescrizione perché incentiva comportamenti dilatori. Quando è entrato in vigore il nuovo codice circa 30 anni fa avevamo segnalato il problema della durata dei processi e che quel codice avrebbe aggravato i problemi. Si diceva che con il patteggiamento ci sarebbero stati pochi dibattimenti. E non è successo. Anche perché ci sono state tre tra amnistie e indulti nel frattempo. Ora si torna a parlare di amnistia mentre la prescrizione è diventata ciò che prima era l’amnistia. E’ una cosa priva di senso. Un conto è non fare i processi dall’inizio, un conto è farli e buttarli via. E’ una cosa dissennata”.

 

piercamillo davigo contestato dagli avvocati a milano 2

A chi propone una moratoria sullo stop alla prescrizione in attesa che si facciano le norme per accelerare i processi Davigo risponde che “la moratoria c’è già, come ho detto prima, ed è di 7 anni e mezzo. Poi c’è il mantra della destinazione delle risorse e soldi non ci sono e non ci saranno per anni, visto il nostro debito pubblico. Si parla dell’aumento del numero dei magistrati ma intanto è difficile reclutarli.

 

Non riusciamo a coprire i posti messi a concorso, nonostante ci siano molti candidati, perché i laureati non hanno spesso il livello adeguato. E poi ripeto che c’è il debito pubblico spaventoso. Il problema dei processi troppo lunghi non è solo un problema di risorse ma di procedure. Faccio un esempio. Nel rito ordinario per acquisire gli atti del Pubblico Ministero e farli vedere al giudice ci vuole, a parte gli atti irripetibili, il consenso delle parti e il consenso del difensore e dell’imputato non c’è mai. Facciamo il caso di un libretto di assegni rubati. Se gli assegni sono stati usati in città diverse devi essere chiamato a testimoniare in tutte quelle città perché non si può acquisire la denuncia senza il consenso del difensore, che non dà, e questo non c’entra niente con le garanzie. E’ solo una tattica dilatoria”.

 

piercamillo davigo antonio di pietro

Commentando le prese di posizione degli avvocati che hanno chiesto di non far parlare Davigo all’inaugurazione dell’anno giudiziario il magistrato spiega che “invece di rispondere alle cose che dico mi attribuiscono cose mai dette. Io ero lì in rappresentanza del Csm e non dicevo quello che pensavo io ma esprimevo le linee guida del Csm. Ho letto le dichiarazioni del Presidente della Repubblica e mi hanno contestato mentre lo facevo”. Secondo Davigo dire che “gli avvocati mi contestano è un’affermazione ardita. Erano una quarantina e non sono certo rappresentativi dell’avvocatura di Milano dove sono in tutto 19 mila”.

 

DAVIGO - COLOMBO - DI PIETRO

 “Non li ho mai definiti una corporazione – aggiunge - ho solo detto che gli avvocati c’entrano eccome con la durata dei processi. Poi loro sono liberissimi di raccontarla come gli pare ma dà fastidio che li smentisca”.

 

“Io come Robespierre? Dove li vede tutti questi giustiziati – chiede Davigo – anzi ho scritto un libro dal titolo ‘violare la legge conviene’, abbiamo una popolazione carceraria in media con l’Ue e in maggioranza i detenuti sono stranieri. Salvo reati molto gravi sono persone che sono state arrestate in flagranza. Chi commette reati gravissimi che danneggiano la collettività, come quelli commessi dai colletti bianchi, in carcere non ci va mai”.

 

matteo renzi assemblea nazionale di italia viva 7

Infine Davigo torna a parlare delle recenti polemiche per un vecchio video in cui teorizzava, che invece di divorziare conveniva uccidere la moglie, un paradosso espresso per dimostrare la scarsa severità nei confronti di compie un omicidio. “La tragedia – spiega Davigo - è che è davvero così. Le femministe non sanno di cosa parlano se dicono che è istigazione al femminicidio. Il mio ragionamento vale anche per la moglie che uccide il marito. Il problema è che c’è incertezza della pena, il sistema penale è stato scardinato.

 

Dopo tutte le polemiche con quelli che dicevano che in realtà non era mai successo ho fatto una ricerca e ho trovato che una quindicina di anni fa un giudice dell’udienza preliminare di Trieste, anche in base all’attenuante della seminfermità di mente, ha condannato uno che ha ucciso la moglie a 3 anni, quindi zero giorni di carcere. Quelli che fanno queste gazzarre sono quelli che lavorano per le forche e appoggiano la giustizia faidate della nuova legittima difesa”.

DAVIGODAVIGO DI PIETRO COLOMBO

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)