osservatorio permanente giovani editori sergio mattarella andrea ceccherini giorgia meloni

DAL DECRETO ANTI-RAVE ALLA MATERNITA’ SURROGATA FINO AL PREMIERATO: QUALI SONO LE “LEGGI SBAGLIATE” CHE MATTARELLA HA FIRMATO (O TARDA A FIRMARE)? DOPO LE PAROLE DEL CAPO DELLO STATO ALLA CERIMONIA PER I 25 ANNI DELL’OSSERVATORIO PERMANENTE GIOVANI-EDITORI (“HO PROMULGATO LEGGI CHE NON CONDIVIDEVO O RITENEVO SBAGLIATE”), DA PALAZZO CHIGI FANNO SAPERE: “IL PRESIDENTE NON CE L'HA CON NOI”. EPPURE C’È CHI NOTA CHE OGGI MATTARELLA NON HA ANCORA FIRMATO LA LEGGE SULLA GESTAZIONE PER ALTRI REATO UNIVERSALE. UGO MAGRI SOTTOLINEA L'INVITO ALL'ESECUTIVO A "PENSARCI BENE SULLA RIFORMA DEL PREMIERATO PRIMA DI LIMITARE I POTERI PRESIDENZIALI NELLE CRISI DI GOVERNO”

Da open.online - Estratti

 

sergio mattarella osservatorio permanente giovani editori 2

Quali sono le leggi sbagliate che Sergio Mattarella ha firmato senza esserne convinto? E soprattutto: ce ne sono altre? L’intervento del presidente della Repubblica in occasione della cerimonia dei 25 anni dell’Osservatorio permanente giovani-editori ha scatenato la caccia ai provvedimenti non apprezzati dal Quirinale. E naturalmente ha chiamato in causa il governo Meloni. Anche se lo stesso Mattarella nella risposta allo studente Tommaso Pasquali dell’Istituto Don Bosco di Padova ha ricordato che parlava di un periodo di tempo lungo: «Quasi dieci anni».

MELONI E MATTARELLA CON FAZZOLARI, TAJANI, GIORGETTI, FITTO E ZAMPETTI

 

Per questo fonti vicine a Giorgia Meloni fanno sapere che «il presidente non ce l’ha con noi». Eppure c’è chi nota che oggi Mattarella non ha ancora firmato la legge sulla gestazione per altri reato universale. E che ieri forse ha fatto anche un accenno al premierato.

 

Secondo La Stampa la cartina di tornasole per giudicare se Mattarella abbia o no gradito una legge è il tempo che ci ha messo a promulgarla. La firma del presidente della Repubblica deve arrivare entro 30 giorni dall’approvazione di una legge o di un decreto legge. E se arriva al trentesimo, è il ragionamento, è perché c’è un motivo.

 

sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editori 1

Lo ha fatto, per esempio, in occasione dei decreti del primo governo Conte sull’immigrazione, quando al Viminale c’era Matteo Salvini. Così come lo ha fatto sul decreto Albania del governo Meloni. Anche il decreto anti-rave, primo atto dell’esecutivo oggi al potere, Mattarella non lo ha apprezzato pur promulgandolo. E stesso discorso vale per i decreti omnibus e la legge sull’autonomia differenziata. D’altro canto il presidente della Repubblica deve promulgare una legge se «non è palesemente incostituzionale». All’esame approfondito ci pensa la Corte Costituzionale.

 

sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editori 3

La legge sulla Gpa reato universale

Il 16 ottobre scorso il Senato ha approvato in via definitiva la legge sulla gestazione per altri reato universale. Il testo è di poche righe e l’ha proposto Carolina Varchi di Fratelli d’Italia. Eppure oggi, 16 novembre, a un mese esatto, quella firma ancora non c’è. È molto probabile che arrivi nelle prossime ore e la legge non venga rimandata alle camere.

 

MELONI - FAZZOLARI - GIORGETTI - FITTO - MATTARELLA

Ma il ritardo nella firma, secondo molti, è il segnale del mancato apprezzamento. Poi c’è un’altra frase importante detta da Mattarella. Quella sul presidente della Repubblica che nel gioco politico «entra particolarmente in attività quando il sistema si blocca, quando per una qualunque causa c’è un inceppamento del sistema, può avvenire perché non tutto è prevedibile nemmeno nelle norme costituzionali che proprio per questo hanno un elemento di elasticità». E qui in molti vedono un riferimento al premierato.

 

Il premierato

Ovvero la madre di tutte le riforme di Giorgia Meloni. La quale prevede che la caduta del premier determini in maniera quasi automatica lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate. Verrebbe meno, quindi, «l’elasticità» citata da Mattarella. Non a caso nel governo si percepisce la consapevolezza che l’aver toccato i poteri del Quirinale nella gestione delle crisi degli esecutivi sia un motivo di riflessione.

sergio mattarella osservatorio permanente giovani editori

 

Per questo, nonostante la ministra delle Riforme Elisabetta Casellati ancora la rivendichi, la legge è attualmente in stand by. Superata dalla riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati. Ovvero un’altra legge sulla quale Mattarella molto probabilmente si prenderà tutto il tempo per pensarci prima dell’ok.

 

MATTARELLA: "HO PROMULGATO LEGGI CHE RITENGO SBAGLIATE, DOVEVO FARLO"

Ugo Magri per “La Stampa” - Estratti

 

 

(…)

sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editori 6

Ai palati più fini non è sfuggito un passaggio dove Mattarella – sempre rivendicando il ruolo di garante imparziale – ha ricordato che il presidente della Repubblica «deve entrare in azione soprattutto quando il sistema si inceppa», come può sempre capitare perché «non tutto è prevedibile» né codificabile a priori; e allora serve che qualcuno intervenga per sbloccare gli ingranaggi con quel tasso di flessibilità previsto dall'attuale Costituzione.

 

È suonato quasi come un invito a pensarci bene, prima di limitare i poteri presidenziali nelle crisi di governo, dove occorrono saggezza e fantasia laddove l'elezione diretta del premier ingesserebbe il sistema. Mattarella non ha citato la riforma per rispetto del Parlamento; ma, come nel caso di Musk, così in tanti l'hanno capita.

 

FRANCESCO OLIVO ROMA TUTTI SANNO CHE IL TERRENO È DELICATO.

Francesco Olivo per “La Stampa” - Estratti

 

sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editori 5

Tutti sanno che il terreno è delicato. Nessuno a Palazzo Chigi commenta apertamente le parole di Sergio Mattarella. C'è chi invita a leggerle con più accuratezza, senza fermarsi ai titoli dei lanci d'agenzia e chi si limita a tacere.

 

È il caso di Giorgia Meloni che in questi due anni di governo è stata sempre attenta a non far trapelare sentimenti negativi sulle prese di posizione del Quirinale.

 

La reazione ufficiosa alla frase del capo dello Stato, «ho firmato leggi sbagliate» è immediata: «Mattarella è presidente dal 2015 e noi governiamo dal 2022» dice un esponente della maggioranza. Come dire: non ce l'ha con noi. O almeno, non solo con noi. 

 

(...)

 

sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editori 4

Ma, a scavare meglio, qualche inquietudine la si può rintracciare. In particolare nell'esecutivo c'è chi ha notato che il presidente della Repubblica fino a ieri non aveva firmato la legge sulla cosiddetta "gestazione per altri", che prevede che i cittadini italiani possano essere perseguiti se hanno avuto un figlio tramite questa pratica (la sigla è Gpa) in uno dei Paesi all'estero in cui è legale.

 

(...)

Nell'esecutivo, come detto, si invita a fare un'esegesi non superficiale del discorso di ieri di Mattarella. Così, agli occhi è saltata un'altra frase significativa del presidente ai tanti ragazzi che riempiono il Salone delle Fontane di Roma: «Il presidente della Repubblica entra particolarmente in attività quando il sistema si blocca, quando per una qualunque causa c'è un inceppamento del sistema, può avvenire perché non tutto è prevedibile nemmeno nelle norme costituzionali che proprio per questo hanno un elemento di elasticità».

SERGIO MATTARELLA - OSSERVATORIO PERMANENTE GIOVANI EDITORI

 

sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editori 2

La metafora del meccanico mal si adatta, a ben guardare, con il premierato. La "madre di tutte le riforme" di Giorgia Meloni, infatti, prevede che la caduta del premier determini in maniera quasi automatica lo scioglimento delle Camere e le elezioni anticipate. Verrebbe meno, quindi, «l'elasticità» citata da Mattarella.

 

sergio mattarella giorgia meloni

Il presidente della Repubblica è stato sempre molto attento a evitare commenti sulla modifica costituzionale proposta dall'esecutivo e votata in prima lettura dal Senato. Ma nel governo c'è la consapevolezza che questo sia un terreno minato e che non aver toccato formalmente i poteri del presidente della Repubblica, non basti a cancellare la sostanziale irrilevanza del Quirinale nella gestione di una crisi di governo.

 

Uno dei motivi per cui nel cuore di Palazzo Chigi è in corso una seria riflessione sul premierato. La riforma, che ancora ieri veniva rivendicata dalla ministra Maria Elisabetta Casellati, è stata messa provvisoriamente da parte, lasciando la corsia preferenziale alla separazione delle carriere tra magistrati inquirenti e giudicanti. Segno dei tempi, lo scontro con tribunali e procure, ma anche della consapevolezza che sarà difficilissimo approvare il premierato entro la fine della legislatura e non è il caso di portare avanti una battaglia per una guerra senza data di scadenza.

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI sergio mattarella osservatorio permanente giovani editori 3sergio mattarella osservatorio permanente giovani editori 1sergio mattarella andrea ceccherini osservatorio permanente giovani editorimattarella la russa melonisergio mattarella andrea ceccherini

 

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen donald trump xi jinping cina unione europea stati uniti

FLASH! - COME REAGIRE ALLA TERZA GUERRA MONDIALE DI TRUMP? PIU’ CHE UNA WEB-TAX SULLE BIG TECH, PER METTERE IN GINOCCHIO IL DAZISTA DELLA CASA BIANCA, FACENDO RITORNARE DI COLPO LE ROTELLE AL LORO POSTO, SAREBBE SUFFICIENTE LA VENDITA DEL 10% DEI TITOLI DEL TESORO AMERICANO IN POSSESSO DI CINA E UNIONE EUROPEA (AL 2024 PECHINO NE DETENEVA 768 MILIARDI, MENTRE I 27 PAESI UE NE HANNO IN PANCIA OLTRE DUEMILA MILIARDI) – DI TALE MOSSA MORTALE, CONFERMATA A DAGOSPIA DA FONTI AUTOREVOLI, NE STANNO DISCUTENDO NELLA MASSIMA RISERVATEZZA GLI EMISSARI DEL DRAGONE DI XI JINPING E GLI SHERPA DEI CAPOCCIONI DI BRUXELLES (COME DICONO A QUARTICCIOLO: ‘’EXTREME EVILS, EXTREME REMEDIES…’’)

donald trump matteo salvini giuseppe conte vladimir putin

DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO... - VIDEO 

giorgia meloni donald trump economia recessione dazi

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI VOLERÀ FINALMENTE NEGLI STATI UNITI PER IL TANTO AGOGNATO FACCIA A FACCIA CON TRUMP: MA COSA ANDRÀ A FARE? SOPRATTUTTO: QUALE RISULTATO OTTERRÀ? -L’UNICO SPAZIO CHE OGGI HA A DISPOSIZIONE LA THATCHER DELLA GARBATELLA È IL PERIMETRO STABILITO DA KAISER URSULA CON MACRON E MERZ, CHE SI RIASSUME IN TRE PUNTI: DIALOGO, REAZIONE E DIVERSIFICAZIONE DEI MERCATI - L'EVENTUALITA' CHE, DOPO OCCHIONI E MOINE MELONIANE, IL TRUMPONE RINCULI DAL 20% A ZERO DAZI E' DA ESCLUDERE: IL TYCOON BANCAROTTIERE PERDEREBBE LA FACCIA - MA L'UNDERDOG NON PUO' TRATTARE NEMMENO UN DIMEZZAMENTO DELLE TARIFFE RECIPROCHE AL 10% PERCHE' LA NEGOZIAZIONE DEVE PASSARE PER BRUXELLES – LA DUCETTA PUÒ SOLO PROVARE A ESERCITARE UNA MORAL SUASION SUL SUO AMICO TRUMP E FARSI SCATTARE QUALCHE FOTO PER FAR ROSICARE DI INVIDIA MATTEO SALVINI - VIDEO

vespa meloni berlusconi

DAGOREPORT - VABBE’, HA GIRATO LA BOA DEGLI 80 ANNI, MA QUALCOSA DI GRAVE STA STRAVOLGENDO I NEURONI DI "GIORGIA" VESPA, GIA' BRUNO - IL GIORNALISTA ABRUZZESE, PUPILLO PER DECENNI DEL MODERATISMO DEMOCRISTO DEL CONTERRANEO GIANNI LETTA, CHE ORMAI NE PARLA MALISSIMO CON TUTTI, HA FATTO SOBBALZARE PERFINO QUELLO SCAFATISSIMO NAVIGATORE DEL POTERE ROMANO CHE È GIANMARCO CHIOCCI – IL DIRETTORE DEL TG1, PRIMO REFERENTE DELLA DUCETTA IN RAI, E’ RIMASTO BASITO DAVANTI ALL’”EDITORIALE” DEL VESPONE A "CINQUE MINUTI": "DAZI? PER IL CONSUMATORE ITALIANO NON CAMBIA NULLA; SE LA PIZZA A NEW YORK PASSERÀ DA 21 A 24 EURO NON SARÀ UN PROBLEMA". MA HA TOCCATO IL FONDO QUANDO HA RIVELATO CHI È IL VERO COLPEVOLE DELLA GUERRA COMMERCIALE CHE STA MANDANDO A PICCO L’ECONOMIA MONDIALE: È TUTTA COLPA DELL’EUROPA CON “GLI STUPIDISSIMI DAZI SUL WHISKEY AMERICANO’’ - VIDEO

tulsi gabbard donald trump laura loomer timothy haugh

DAGOREPORT - È ORA D’ALLACCIARSI LE CINTURE. L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE E' NEL PANICO TOTALE: SU CONSIGLIO DI UNA MAGA-INFLUENCER, LA PROCACE LAURA LOOMER, GIOVEDI' TRUMP HA CACCIATO SU DUE PIEDI IL GENERALE TIMOTHY HAUGH, DIRETTORE DELLA NATIONAL SECURITY AGENCY - LA NSA È LA PRINCIPALE AGENZIA DI CYBERSPIONAGGIO DEGLI STATI UNITI (CON 32 MILA DIPENDENTI, È QUASI IL 50% PIÙ GRANDE DELLA CIA) - LA CACCIATA DI HAUGH AVVIENE DOPO LA DECAPITAZIONE DEI CAPI DEI SERVIZI SEGRETI DI CIA E DI FBI, CHE TRUMP CONSIDERA IL CUORE DI QUEL DEEP STATE CHE, SECONDO LUI, LO PERSEGUITA FIN DALL’ELEZIONE PRESIDENZIALE PERDUTA CONTRO BIDEN NEL 2020 – UNA EPURAZIONE MAI VISTA NELLA TRANSIZIONE DA UN PRESIDENTE ALL’ALTRO CHE STA ALLARMANDO L’INTELLIGENCE OCCIDENTALE. CON TRUMP CHE SI FA INTORTARE DA INFLUENCER BONAZZE, E FLIRTA CON PUTIN, CONDIVIDERE INFORMAZIONI RISERVATE CON WASHINGTON, DIVENTA UN ENORME RISCHIO - (E C’È CHI, TRA GLI 007 BUTTATI FUORI A CALCI DA ''KING DONALD'', CHE PUÒ VENDICARSI METTENDO A DISPOSIZIONE CIÒ CHE SA…)

elon musk donald trump matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - LE “DUE STAFFE” NON REGGONO PIÙ. IL CAMALEONTISMO DI GIORGIA MELONI NON PUÒ PIÙ PERMETTERSI DI SGARRARE CON MACRON, MERZ, URSULA, CHE GIÀ EVITANO DI CONDIVIDERE I LORO PIANI PER NON CORRERE IL RISCHIO CHE GIORGIA SPIFFERI TUTTO A TRUMP. UN BLITZ ALLA CASA BIANCA PRIMA DEL CONSIGLIO EUROPEO, PREVISTO PRIMA DI PASQUA, SAREBBE LA SUA FINE -  UNA RECESSIONE PROVOCATA DALL’AMICO DAZISTA TRAVOLGEREBBE FRATELLI D’ITALIA, MENTRE IL SUO GOVERNO VIVE SOTTO SCACCO DEL TRUMPUTINIANO SALVINI,

IMPEGNATISSIMO NEL SUO OBIETTIVO DI STRAPPARE 4/5 PUNTI AGLI ‘’USURPATORI’’ DELLA FIAMMA (INTANTO LE HA “STRAPPATO” ELON MUSK AL CONGRESSO LEGHISTA A FIRENZE) - UN CARROCCIO FORTIFICATO DAI MEZZI ILLIMITATI DELLA "TESLA DI MINCHIA" POTREBBE FAR SALTARE IN ARIA IL GOVERNO MELONI, MA VUOLE ESSERE LEI A SCEGLIERE IL MOMENTO DEL “VAFFA” (PRIMAVERA 2026). MA PRIMA, A OTTOBRE, CI SONO LE REGIONALI DOVE RISCHIA DI BUSCARE UNA SONORA SCOPPOLA…