IL DESTINO DI AUTOSTRADE È APPESO A DI MAIO CHE FA IL POMPIERE CON LA FRONDA GRILLINA PRO-REVOCA DELLA CONCESSIONE - MEDIAZIONE CHE INDEBOLISCE CONTE CHE PER DUE ANNI HA SEMPRE RINVIATO - I BENETTON DEVONO CEDERE IL CONTROLLO, MA CDP HA LE MANI LEGATE (DA STATUTO E FONDAZIONI) - NEL PD C'E' MARETTA VERSO LE TRATTATIVE DI PAOLA DE MICHELI CONSIDERATA TROPPO LEGATA ALLA STAGIONE DI "VEDRO'" DI ENRICO LETTA SPONSORIZZATA DA AUTOSTRADE

-

Condividi questo articolo


 

DAGONEWS

 

PAOLA DE MICHELI GIUSEPPE CONTE PAOLA DE MICHELI GIUSEPPE CONTE

Il destino di Autostrade è appeso al destino del rapporto tra Conte e i 5 Stelle, in particolare tra Conte e Di Maio. Il premier stava provando per l'ennesima volta – come ha fatto con Tav, Tap, Alta Velocità – a ribaltare le vecchie promesse grilline davanti all'ineluttabilità degli eventi, portandoli a spasso per quasi due anni per poi farli penzolare sul dirupo dei 23 miliardi che Aspi potrà chiedere al governo davanti a una revoca unilaterale.

 

I concessionari controllati da Benetton hanno infatti aperto il librone dei mejo studi d'Italia, in testa Gianni Origoni e Sergio Erede, che da qualche mese aggiornano e cesellano il maxi-ricorso miliardario che sarebbe presentato un secondo dopo lo strappo da parte del trio Conte-De Micheli-Patuanelli.

 

Come arma negoziale non è male, anche perché nella famiglia c'è chi spinge a prendere il malloppo e uscire dal business delle concessioni pubbliche, che dopo un ventennio di goduria, ora garantisce solo pessimi mal di pancia.

giuseppe conte paola de micheli ponte genova giuseppe conte paola de micheli ponte genova

 

Senonché nel quadro della trattativa Stato-Benetton ora ci si è messo in mezzo pure Di Maio, ministro degli Esteri (se per Esteri si intende l'hinterland di Pomigliano d'Arco), cosa che ha molto indebolito Conte, e questo era esattamente l'obiettivo di Luigino.

 

Che se la sta vedendo con tutte le fazioni contrarie a un accordo, dai fichiani ai dibba-boys, dal fidanzato tradito Toninelli all'eterno aspirante leader Buffagni, ieri kingmaker e oggi scavalcato. Sorprendentemente, il più falco dei catafalchi, nell'ultimo periodo, è l'azzimato Emilio Carelli.

 

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

Qual è l'obiettivo ormai dichiarato di Di Maio? Far scendere i Benetton sotto la soglia del controllo di maggioranza. Ma un simile terremoto azionario non si può compiere da un giorno all'altro, trattandosi di una società (Atlantia) quotata in borsa e che a ogni indiscrezione patisce altalene miliardarie nel suo valore e che ha tra i suoi azionisti dei colossi internazionali anche loro con un piede nella porta del tribunale.

 

luciano benetton luciano benetton

 

 

L'idea era quindi di un ''lodo'', di un accordo che imponga ad Aspi di trovare un azionista forte (un fondo, una banca) che prendesse il grosso della quota, con la Cdp a coprire la parte che manca per togliere lo scettro alla famiglia di Ponzano Veneto. Il tutto quindi potrebbe avvenire anche a emergenza sanitaria passata, in un momento meno drammatico per l'economia e dunque gli scambi italiani.

 

Resta sempre però un problema: Autostrade per l'Italia ha registrato un 2019 in perdita, e Cdp da statuto non può investire in società che non siano in utile, visto che gestisce il risparmio postale degli italiani, per definizione risk averse, avverso al rischio.

 

Addirittura, nel presentare i conti 2019, Autostrade per l'Italia ha rivelato di aver presentato (il 3 aprile 2020) una ''richiesta di erogazione'' da 200 milioni proprio a Cdp, destinata ''a coprire i fabbisogni di capitale circolante'' della società, e che il 24 aprile la Cassa ha negato l'erogazione, pur tenendo aperta la porta di un ''confronto tra le parti, tuttora in corso''. Insomma, neanche questa soluzione è semplicissima, anche perché in mezzo ci sono anche le Fondazioni bancarie, che con il loro 15% della Cassa si sono messe di traverso.

fabrizio palermo fabrizio palermo

 

In tutto questo, come rivelato da un vendicativo Toninelli, la trattativa con Autostrade è stata gestita anche dalla ministra De Micheli, che nel Pd non è così ben vista su questo tema.

 

Tutti si ricordano infatti la sua stagione da ultra-lettiana (i parlamentari fedeli a Enrico, nell'epoca dello #staisereno, si contavano sulle dita di una mano, e lei era una di questi, pur essendo stata prima bersaniana e poi renziana, infine zingarettiana), quando d'estate diventava una delle sacerdotesse di ''VeDrò'', il think tank dei 20-40enni rampanti che aveva tra i main sponsor Autostrade per l'Italia.

 

I legami di Letta e dei lettiani con il gruppo li abbiamo già raccontati qui, inutile ripeterli. E li conoscono molto bene anche nel partito.

paola de micheli con enrico letta paola de micheli con enrico letta ENRICO LETTA PAOLA DE MICHELI ENRICO LETTA PAOLA DE MICHELI GIANNA FREGONARA ENRICO LETTA MAURO MORETTI AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI GIANNA FREGONARA ENRICO LETTA MAURO MORETTI AL MATRIMONIO DI PAOLA DE MICHELI

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."