di battista conte travaglio di maio grillo

DIBBA? UN TAFAZZI A 5 STELLE! – TRAVAGLIO VIGILA: ‘’DI BATTISTA DICE CHE SE PASSA L'ALLEANZA ORGANICA COL PD, LUI PRENDE E SE NE VA (DOVE?). CHE VUOL FARE: CONTINUARE A FARE IL TAFAZZI PER NON CONTAMINARE LE SUE IDEE?” - MARCO IMARISIO: “LA PROVA DI FORZA DEFINITIVA SARÀ LA QUESTIONE DEL TERZO MANDATO. SE DOVESSE PREVALERE L'ASSE CASALEGGIO-DI BATTISTA, CHE DI MANDATI NE HA FATTO UNO SOLO, AL CONTRARIO DI TUTTI I SUOI ORMAI EX AMICI, SAREBBE LA FINE DELL'ATTUALE CETO DIRIGENTE DI M5S”

1 – I PENTA-TAFAZZI

Marco Travaglio per “il Fatto Quotidiano” - ESTRATTO

Di Battista Travaglio

 

Giuro che mi sto leggendo, per dovere professionale, tutte le cronache, le interviste, i retroscena, i sussurri e le grida che precedono i fatidici stati generali 5Stelle (e me la pagheranno). Ma confesso di continuare a non capire perché mai dovrebbero scindersi.

 

ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

Nella gara a chi spara l' immagine più autoflagellatoria - siamo come l' Udc; anzi, come l' Udeur; mannò, come la Costa Concordia; altro che scatoletta, noi siamo il tonno - manca qualcuno che trovi quello giusto: una via di mezzo tra Fantozzi e Tafazzi. Mi spiego: i 5Stelle, stando alle cronache, erano morti ancor prima di nascere.

Casalino di Battista

……………..

Di Battista dice che se passa l' alleanza organica col Pd, lui prende e se ne va (dove?). Ma il Pd non è più quello che prendeva ordini da Re Giorgio o dal Giglio Magico, governava con Monti, B., Alfano e Verdini, copiava le ricette di Confindustria e delle banche d' affari, tentava di scassare un terzo della Costituzione e affogava negli scandali.

 

davide casaleggio partecipa alla battaglia delle arance del carnevale di ivrea 3

Che vuol fare Di Battista: continuare a fare il Tafazzi, segnalando giustamente gli errori ma tacendo i successi del M5S e contribuendo alla narrazione autoflagellatoria che piace tanto ai giornaloni per non contaminare le sue idee? O vuole riprendersi il posto che gli compete nel nuovo vertice collegiale per far contare le sue idee?

 

2 – CADE IL TOTEM CASALEGGIO-M5S, FINISCE UN'ERA

Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”

 

mimmo paresi, davide casaleggio, alessandro di battista, virginia raggi

L' unico che non sorrideva era Beppe Grillo. Ma solo perché la foto lo riprendeva di spalle mentre abbracciava un Luigi Di Maio in estasi. Accanto a loro, a osservare la scena, entrambi a braccia conserte e con espressioni compiaciute, c' erano Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio.

 

luigi di maio casaleggio di battista casalino

Lo scatto era stato fatto nell' ingresso della casa del futuro ministro del Lavoro e poi degli Esteri, come aveva comunicato ai media Rocco Casalino, non ancora convertito sulla via di Volturara Appula. Era la mattina del 5 marzo 2018, su Roma cadeva acqua a catinelle. Il Movimento 5 Stelle aveva appena preso il 33 per cento alle elezioni politiche.

 

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

Quando finisce un' epoca, la ricerca delle immagini che più l' hanno rappresentata diventa quasi un riflesso condizionato. In questo caso ne segna anche l' inizio della fine.

Perché proprio nel giorno dell' apoteosi per un risultato che oggi appare sempre più incredibile, l' asse sul quale si era retto M5S dopo la scomparsa di Gianroberto Casaleggio cominciò a mostrare una crepa.

 

Durante quell' incontro, Davide gelò ogni entusiasmo chiedendo che M5S restasse all' opposizione. Non siamo pronti per andare al governo, era e rimane la sua intima convinzione. Raccontano che Beppe Grillo replicò d' istinto con un «Eh ma belìn, come facciamo?», che a pensarci bene delineava già la linea di una frattura insanabile.

 

di maio di battista funerali di gianroberto casaleggio 8

Adesso siamo alle rese dei conti annunciate e telegrafate urbi et orbi. Questa era la settimana che Casaleggio figlio-Di Battista aprivano le ostilità, lo sapevano tutti. Non era neppure possibile tergiversare oltre.

 

Il figlio del cofondatore non è mai stato così ai margini della galassia creata da suo padre. È anche un fatto di indole, non si governa solo con l' imposizione di una eredità o di un lascito morale, che in politica sono sempre beni con data di scadenza, come gli yogurt. Davide non ha mai sviluppato un pensiero politico, e dice male le cose che pensa, perché parlare non è mai stato il suo forte, e qui buon sangue non mente.

BEPPE GRILLO E ROCCO CASALINO

 

Quando Gianroberto, già provato dalla malattia, lo portava per presentarlo nei salotti della finanza milanese, Casaleggio junior sedeva sempre nel posto più lontano dagli interlocutori. Nonostante gli inviti paterni, si esprimeva a monosillabi, prigioniero di una timidezza che lo rende simpatico e di una diffidenza verso il prossimo che invece avrebbe dovuto rivelare molto del futuro prossimo.

 

grillo casaleggio di maio gunter pauli virginia saba

Ma a rendere il nome Casaleggio una zavorra è stato proprio lo sgretolamento dell' asse con Di Maio. Non si governa Roma stando a Milano, con il telefono che ormai tace da mesi. L' asse Luigi-Davide nacque nell' autunno del 2014, quando Grillo litigò per l' ultima volta con Gianroberto. E da subito apparve fondato su una reciproca incomprensione di fondo. Per il figlio era l' unico modo per portare avanti l' idea del padre.

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

 

Per il delfino e futuro segretario politico di M5S era il modo più veloce per scalare M5S. C' era anche il beneplacito di Grillo, che non vedeva l' ora di sfilarsi di dosso oneri di beghe interne, tensioni, e cause legali. Da quel momento, Di Maio cominciò a frequentare quasi ogni settimana Milano, chiedendo massimo riserbo agli interlocutori che incontrava in via Morrone, sede della Casaleggio&Associati. Quelle visite venivano fatte di nascosto dal resto del Direttorio, organo fasullo di governo plurale al quale sembra M5S possa ritornare, cambiandone solo il nome.

casaleggio bugani grillo

 

Non c' è mai stata chiarezza, in questa alleanza. E non c' è mai stato chiarimento in corso d' opera, solo reciproca sopportazione. Ognuno con le proprie idee, opposte le une alle altre. E così lo scontro finale non può che essere cruento. L' attacco ormai costante alla piattaforma Rousseau e all' obolo che i parlamentari devono versarvi non sancisce solo l' abbandono del sogno paterno di una nuova politica dettata dall' intelligenza collettiva, e per una volta lasciamo perdere ormai scontate valutazioni sulla manovrabilità di quest' ultima, ma certifica anche la debolezza del giovane Casaleggio, che era ormai obbligato ad agire, pressato com' è anche da problemi ben più terreni.

beppe grillo davide casaleggio 7

 

Senza quel denaro proveniente da Roma come entrata principale se non unica, l' azienda del padre, che spende un milione di euro all' anno per il personale e ha decine di cause legali in corso, rischia infatti di chiudere. E qui si entra in zona Sansone con i filistei.

 

Davide manda avanti Di Battista e intanto aspetta. Perché sa bene che la prova di forza definitiva non saranno le scadenze elettorali con relative sconfitte da gestire, ormai ce n' è una collezione, ma la questione del terzo mandato.

beppe grillo con gianroberto e davide casaleggio

 

Se dovesse prevalere l' asse Casaleggio-Di Battista, che di mandati ne ha fatto uno solo, al contrario di tutti i suoi ormai ex amici, sarebbe la fine dell' attuale ceto dirigente di M5S. «Voi avete avuto la vostra chance, ora dovete lasciare la torcia ad altri». Non è un caso che in questi giorni Di Maio predichi di scelte delle candidature e delle gerarchie interne fatte da per ora fantomatiche segreterie regionali di M5S, attribuendo al movimento una fisicità e un valore al legame con il territorio tali che sembra di sentir parlare un funzionario del vecchio Pci emiliano.

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIOgrillo di maio casaleggio

 

In questo bel clima da Game of thrones senza draghi che da anni si respira all' interno M5S, i ricatti sono sempre incrociati. Su Davide pende la spada di Damocle della chiusura del rubinetto romano, ma Di Maio è alle prese con una contabilità che gli toglie il sonno e può fargli perdere del tutto la faccia agli occhi dei militanti pentastellati.

grillo casaleggio altafini

 

Se da Milano dovessero premere il pulsante della guerra atomica, e fintanto che esiste Rousseau la valigetta rossa ce l' hanno ancora, bastano 15-20 senatori che si sfilano. Il governo sarà per forza obbligato a cercare i presunti fuoriusciti berlusconiani. Quelli che Di Maio ha sempre schifato in ossequio alla pancia del movimento, al punto da sottrarsi a suo tempo all' incontro con Silvio Berlusconi che poteva farlo assurgere alla presidenza del Consiglio. Questione di vita o di morte, per tutti e due.

rocco casalino beppe grillo

 

La posta in gioco è così alta che potrebbero anche continuare a odiarsi raccontando in primo luogo a sé stessi che siamo una grande famiglia, siamo diversi dagli altri, facciamo un' altra bella foto e va tutto bene, almeno finché va.

BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIObeppe grillo rocco casalino alla marcia di assisigrillo e casaleggioGRILLO CASALEGGIO TORTAbeppe grillo davide casaleggioGRILLO CASALEGGIOrocco casalino grillogrillo casaleggio grillo e casaleggio al consolato americano di milanoGRILLO DI MAIO CASALEGGIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”