matteo salvini attilio fontana letizia moratti beppe sala

LE DIMISSIONI DI LETIZIA MORATTI APRONO LA GUERRA A SALVINI IN LOMBARDIA (SE PERDE IL PIRELLONE, E’ BOLLITO) E SEGNANO UNA FRATTURA TRA FORZA ITALIA E LEGA (RONZULLI SI SENTE "TRADITA" DA SALVINI CHE FA ASSE CON GIORGIA - L’USCITA DI SCENA DELLA MORATTI E’ AVVENUTA UN ATTIMO PRIMA CHE LA SFIDUCIASSERO: FONTANA E BERTOLASO, POI NOMINATO SUBITO ASSESSORE AL WELFARE, AVEVANO GIA’ L’ACCORDO VENERDI’ SCORSO - LA MORAL SUASION DI BEPPE SALA SUL PD: CONVERGERE SULLA MORATTI E SFILARE LA LOMBARDIA AL CENTRODESTRA - IL LISTINO DI “MESTIZIA” E’ AL 12%, IL PARTITINO ECO-GREEN DI SALA AL 6-8%, CALENDA PORTA IL 15%. SE S’ACCODANO ANCHE I DEM...

Dagoreport

 

letizia moratti attilio fontana

Come mai Letizia Moratti ha annunciato le sue dimissioni proprio questa mattina? Perché le sue lunghe antenne devono aver captato la tempesta in arrivo: ha avuto sentore che fosse sul punto di essere sfiduciata e ha tolto le tende, dimettendosi da vicepresidente e assessore al Welfare della regione Lombardia, prima di finire uccellata.

 

Tant’è che poche ore dopo il suo addio, il governatore Attilio Fontana ha subito annunciato il nuovo assessore, cioè il sempreverde Guido Bertolaso. I due si erano già visti più volte e avevano trovato l’accordo venerdì scorso. Solo che un "uccellino" deve aver cantato all’orecchio di Letizia Moratti e l’effetto sorpresa è stato disinnescato...

BEPPE SALA E LETIZIA MORATTI

 

Giorgia Meloni, ovviamente, ha preso malissimo la notizia del passo indietro della signora Letizia Maria Brichetto Arnaboldi in Moratti: la Lombardia è la regione traino del Paese, pesa per un 22-23% sul Pil italiano e una crisi in giunta al Pirellone puo’ aver contraccolpi pesantissimi anche a Roma.

 

Quella che si annuncia come la corsa solitaria della Moratti alla guida della regione (la sua candidatura ormai è certa), puo’ essere la prima spallata al governo di centrodestra. Il sindaco di Milano Beppe Sala, che con l’ex presidente della Rai ha ottimi rapporti, sta esercitando una moral suasion per convincere il Partito democratico a non presentare un suo candidato alle regionali in Lombardia.

 

MORATTI FONTANA

I sondaggi parlano chiaro: la lista Moratti è data al 12%, un listino eco-green di Sala viaggia tra il 6-8%, Azione di Calenda veleggia intorno al 15%. Nella più rosea delle proiezioni, c’è già in cascina un 35% di consensi.

 

Se il Pd convogliasse i suoi voti magari sul listino del sindaco di Milano, la partita potrebbe essere chiusa. Il ragionamento che il volpino Sala ha somministrato alle teste d'uovo del Nazareno è stato: vincere in Lombardia vuol dire dare una spallata al governo ma anche e soprattutto a Salvini e alla Lega.

 

letizia moratti

Certo, per i dem votare in massa per la Moratti, donna tradizionalmente legata al centrodestra e con un passato ultra-berlusconiano, significa ingoiare un rospo gigantesco. Ma in assenza di candidati autorevoli, con un partito diviso e in crisi di identità e dopo il suicidio alle politiche per la mancata alleanza con il M5s (cosa che ha comportato una batosta nei collegi uninominali), continuare a impuntarsi è da fessi. Impuntarsi a un passo dalla vittoria, è pure peggio: è da cojoni.

GUIDO BERTOLASO CON ATTILIO FONTANA E LETIZIA MORATTI

 

E poi l’uscita di Letizia Moratti dalla giunta di centrodestra fa girare le palle a chi ricorda cosa avvenne in Lombardia nel 2020, nel momento peggiore della pandemia.

 

La signora Brichetto fu chiamata a sostituire l’assessore forzista Giulio Gallera per rimettere in sesto una regione devastata dal covid, dove non si contavano più i morti e le bare venivano portate via dai camion. La linea imposta da "Mestizia" fu dura e decisa, e stride moltissimo con la decisione del governo di reintegrare i medici no vax e l’ipotesi (poi rimangiata) di togliere l’obbligo delle mascherine da ospedali e Rsa.

Giulio Gallera

 

Le parole di Giorgia Meloni sulle misure anti-pandemiche (“Basta approccio ideologico”) hanno fatto imbizzarrire i tanti vaccinati e pure il mondo accademico e scientifico.

 

L'uso dei vaccini e le misure di contenimento non sono stati “ideologia” ma “scienza” e il commento più azzeccato l’ha offerto l’infettivologo Matteo Bassetti: “Aver detto che è stato tutto ideologico è un errore clamoroso. Sa molto di resa ed è uno schiaffo al 95% degli italiani e al 99,3% dei medici italiani che si sono vaccinati. Perché è come 'siete dei cretini, hanno fatto bene quelli a non vaccinarsi'…”.

letizia moratti

 

Le posizioni del governo sul virus, che sanno di strizzata d’occhio ai no vax, aprono anche un solco anche tra Forza Italia e Lega. Licia Ronzulli, che ha già dato la stilettata agli svalvolati anti-vaccino (“Perche’ non mi hanno voluta al governo? Mi è stato detto che la minoranza no-vax si è scatenata”), s’è inviperita con il suo caro amico Matteo Salvini.

 

Il Capitone, prima del voto, era pappa e ciccia con lei e Berlusconi, si ipotizzava una federazione tra Lega e Forza Italia, non c’era mossa che non fosse concordata preventivamente con il Cav. Poi, una volta che il voto ha certificato la solida leadership di Giorgia Meloni nel centrodestra, Salvini ha cambiato orientamento: s’è reinventato grande fan della Ducetta. E il gioco gli rende benissimo: ha ottenuto tutti i posti di governo e sottogoverno che voleva.  

GUIDO BERTOLASO ATTILIO FONTANA LETIZIA MORATTIRONZULLI SALVINIpiantedosi salvini meloni attilio fontana e letizia moratti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…