pnrr milena gabanelli giorgia meloni raffaele fitto

IL DISASTRO SUL PNRR? COLPA DI UN “LIMBO” DI SEI MESI CREATO DALLA MELONI – LO SCORSO NOVEMBRE LA DUCETTA HA SMANTELLATO LA STRUTTURA CREATA DA DRAGHI PER GESTIRE IL RECOVERY PER DARE TUTTO IN MANO A FITTO E A PALAZZO CHIGI – MI-JENA GABANELLI: “PECCATO CHE LA NUOVA ‘STRUTTURA DI MISSIONE’ SIA RIMASTA UNA SCATOLA VUOTA E IL DECRETO PER RENDERLA OPERATIVA SIA ARRIVATO SOLO IL 26 APRILE. PER RECLUTARE FUNZIONARI E DIRIGENTI CI VOGLIONO 2 MESI” – VIDEO

GUARDA QUI LA VIDEO-INCHIESTA DI MILENA GABANELLI SUL PNRR

 

Estratto dell'articolo di Milena Gabanelli per il “Corriere della Sera”

 

MILENA GABANELLI SUL PNRR

Per gestire i 192 miliardi del Pnrr ci vuole un fisico bestiale! Il piano industriale sottoscritto con la Commissione Ue non permette rallentamenti: le scadenze di rendicontazione sono ogni sei mesi, e solo se hai fatto quello che hai promesso la Commissione paga.

 

La struttura Draghi nasce con tre livelli di controllo: quella tecnica di Palazzo Chigi, che si interfaccia con quelle del Mef e dei Ministeri. Il punto di contatto con Bruxelles lo tengono Chigi e il Mef. A fine ottobre 2022 cambia il governo, e come è naturale cambiando i ministri c’è un periodo di stallo. Il 10 novembre 2022, Giorgia Meloni conferisce a Raffaele Fitto l’incarico di ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. La decisione è di accentrare tutto nella nuova «Struttura di missione» in capo a Fitto.

STRUTTURA DEL PNRR ITALIA - DATAROOM

 

Il Piano è da correggere perché nel corso dell’anno sono aumentati i prezzi dell’energia, è esplosa l’inflazione e ci sono gli inevitabili aggiustamenti in corso d’opera. La Struttura però è una scatola vuota e per diventare operativa ci vuole un decreto, che viene emanato solo il 26 aprile. Intanto cosa succede in questi sei mesi?

 

Il Piano rallenta

[…] Le strutture tecniche però entrano in un limbo: le persone non sanno se saranno riconfermate, anche perché sul piano della comunicazione il nuovo governo mette le mani avanti. Il ministro Fitto a dicembre davanti alla Commissione Politiche dell’Unione Europea dichiara: «L’obiettivo di spesa per quest’anno non sarà assolutamente raggiunto». Giorgia Meloni il 4 dicembre: «È un dato incontrovertibile che dei 55 obiettivi da centrare entro fine anno a noi ne sono stati lasciati trenta».

 

MILENA GABANELLI SUL PNRR

Informazione scorretta: poche misure richiedevano effettivamente un’accelerazione, che c’è stata. E infatti a fine dicembre il Mef manda puntualmente la rendicontazione a Bruxelles per il pagamento della terza rata, che vale 19 miliardi di euro. Per prassi la Commissione si prende circa 2 mesi di tempo per la verifica.

 

19 miliardi ancora bloccati

Nel piano di riqualificazione urbana i Comuni di Firenze e Venezia infilano gli stadi. I Ministeri competenti sono Mef e Ministero dell’Interno che avrebbero dovuto aprire i documenti e dire: «Alt, questo non c’entra nulla con la rigenerazione urbana». Non lo hanno fatto, e ovviamente la Commissione quei fondi li depenna.

 

DICHIARAZIONI DEL GOVERNO SUL PNRR ITALIA - DATAROOM

C’è da trattare sul decreto concorrenza: […] C’è da discutere sul teleriscaldamento: i progetti rinnovabili collegati alla rete gas potrebbero essere non ammissibili, pur essendo il bando già prediscusso e pienamente valido. La Corte dei Conti svolge controlli in parallelo che a sua volta generano incomprensioni e ritardi.

 

Molte di queste questioni non sono gestite bene, anche perché nel frattempo è stato sostituito il capo dello staff tecnico nei Ministeri dei Trasporti, dello Sviluppo Economico e della Transizione ecologica. Solo questi 3 Ministeri gestiscono 90 miliardi e 60 programmi di investimento, che i nuovi arrivati devono studiarsi. Sta di fatto che fra chiarimenti e aggiustamenti, il tira e molla con Bruxelles va avanti 4 mesi. Ad oggi la rata da 19 miliardi non è ancora sbloccata.

 

MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI

Struttura di missione da riempire

[…]  Arriviamo al 26 aprile, e finalmente vede la luce il decreto che istituisce la Struttura di missione in capo a Fitto. Fuori la Segreteria tecnica e via libera al reclutamento di nuovo personale: 14 dirigenti, 50 funzionari e 20 esperti, da trovare sia dentro la pubblica amministrazione, nelle controllate, partecipate, ma anche nel privato.

 

I tempi: se vai veloce, per gli apicali ci vogliono circa 30 giorni prima che possano inviare una email alla Commissione. Per i funzionari ragionevolmente 2 mesi fra selezione, conferimento incarico, registrazione contratto, dotazioni (pc e password).

 

I FONDI DEL PNRR ALL ITALIA - DATAROOM

Per gli esperti dipende dove li vai a prendere. Certo lo stipendio non è allettante: 35 mila euro lordi l’anno. Se è un neolaureato è difficile che sia esperto, se il consulente arriva dalle controllate (Eni, Enel) potrebbe essere in conflitto d’interesse. L’entrata a regime della struttura poi dipenderà proprio dai profili dei dirigenti, funzionari ed esperti. […]

 

Ad oggi la struttura ha solo il nuovo coordinatore, il magistrato della Corte dei Conti Carlo Alberto Manfredi Selvaggi: supervisionerà il lavoro degli incarichi in essere, che cesseranno con l’arrivo di quelli nuovi. Uomo di fiducia di Fitto, conosce le dinamiche della pubblica amministrazione, ma non è un manager, quindi tutto dipenderà dai soggetti della struttura che sta sotto.

 

Slitta la rata di giugno

giorgia meloni e raffaele fitto

Nel mentre vanno rinegoziate le modifiche relative alle scadenze di giugno, altrimenti non si può rendicontare la prossima rata da 16 miliardi di euro, che include le infrastrutture per la produzione di idrogeno, la sostituzione dei treni a gasolio, le misure per gli asili nido, i decreti attuativi sui tempi della giustizia penale e civile.

 

Fitto il 26 aprile alla Camera dice che i 4,6 miliardi di appalti per gli asili sono «un obiettivo da rimodulare, impossibile da raggiungere entro il 30 giugno». Se i Comuni non ce la fanno il Piano prevede l’adozione dei poteri sostitutivi, ma in questi mesi nessuno lo ha fatto.

 

OBIETTIVI PNRR ITALIA - DATAROOM

[…]

 

Al momento non è ancora iniziata alcuna trattativa ufficiale, vuol dire che non sai quando incasserai i 16 miliardi, ma soprattutto che non hai chiaro in testa cosa vuoi fare. E anche alla rata di dicembre bisogna pensarci adesso: se si intende infatti rinegoziare il piano semestrale bisogna portare a Bruxelles progetti alternativi entro agosto per poter avere un ok a novembre. Diversamente va rispettato il piano che è stato sottoscritto. Il Pnrr è una maratona in continuo adattamento, e se si perde il ritmo non si recupera più.

 

I danni alla credibilità

Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Il Piano ci costringe a risanare «malattie» antiche che impediscono al nostro Paese di realizzare opere e riforme in tempi certi. Basti pensare alla riforma del sistema idrico integrato: la legge esiste dal 1994, ma Sicilia e Campania non l’hanno attuata, e questo inibisce l’accesso ai fondi per la tutela delle risorse idriche. Bruxelles ci presta tanti soldi a interessi molto bassi, e 69 miliardi ce li regala, a condizione di spenderli in determinati ambiti, indicare le tappe di un cronoprogramma e di rispettarlo.

 

Vuol dire fare istruttorie tecniche prima di prendere una decisione politica, ovvero modificare i processi amministrativi. Questo è il tema.

 

raffaele fitto giorgia meloni

Andare invece in giro per l’Europa a dire che non siamo in grado di spendere i soldi è uno dei più grandi danni alla reputazione e credibilità del Paese, e che rende anche più complicato chiedere poi a Bruxelles aiuti per i migranti e comprensione sul Patto di stabilità.

raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloniMILENA GABANELLI SUL PNRRRAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONIMILENA GABANELLI SUL PNRR

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…