john durham giuseppe conte kevin clinesmith

DITE A CONTE DI AVVERTIRE I SERVIZI: IL PROCURATORE JOHN DURHAM TORNERÀ PRESTO IN ITALIA – IL 9 DICEMBRE SARÀ RESO PUBBLICO, “A MENO DI IMPREVISTI”, IL RAPPORTO DELL’ISPETTORE GENERALE HOROWITZ SUGLI ABUSI DELL’FBI NELLA SORVEGLIANZA DELLA CAMPAGNA TRUMP, E C’È GIÀ UN FUNZIONARIO DELL’FBI INDAGATO: È KEVIN CLINESMITH, CHE CONDUSSE IL SECONDO INTERROGATORIO SU GEORGE PAPADOPOULOS CHIEDENDOGLI CONTO DEGLI INCONTRI CON MIFSUD…

 

 

Federico Punzi per www.atlanticoquotidiano.it

 

michael horowitz

Il 9 dicembre dovrebbe essere reso pubblico, “a meno di imprevisti”, il rapporto dell’ispettore generale del Dipartimento di Giustizia, Michael Horowitz, sugli abusi dell’FBI nella sorveglianza della Campagna Trump. E due giorni dopo, per l’11 dicembre, è già stata fissata la sua audizione davanti alla Commissione Giustizia del Senato, come ha annunciato in settimana il presidente, senatore Lindsey Graham.

 

carter page

Nel frattempo, si vedono già i primi effetti della conclusione dell’indagine dell’IG Horowitz. Un ex funzionario dell’FBI risulta già indagato per aver manipolato un documento chiave usato dall’agenzia per ottenere dalla FISC (Foreign Intelligence Surveillance Court, la Corte competente sulle richieste di sorveglianza in indagini di controintelligence) l’autorizzazione a mettere sotto sorveglianza Carter Page, uno dei consiglieri della Campagna Trump. In pratica, il Dipartimento di Giustizia di Obama avrebbe chiesto e ottenuto di “spiare” prima il candidato e poi il presidente eletto Donald Trump sulla base di una documentazione in parte alterata.

GIUSEPPE CONTE DONALD TRUMPCONTE TRUMP

 

Secondo la Cnn, il funzionario avrebbe già ammesso di aver apportato “drastiche modifiche” al documento e Horowitz ha consegnato le prove raccolte al procuratore John Durham. Le “alterazioni”, scrive la Cnn, “furono abbastanza significative da cambiare il significato del documento e sono emerse durante una parte della revisione dell’IG Horowitz i cui dettagli sono stati classificati”.

kevin clinesmith2

 

Il New York Times ha rivelato nella serata di ieri che si tratta di un legale dell’FBI, Kevin Clinesmith, dimessosi dall’agenzia due mesi fa, dopo essere stato interrogato dall’IG Horowitz. Tra l’altro, Horowitz ha identificato Clinesmith, rimosso dall’indagine del procuratore Mueller sul Russiagate nel febbraio del 2018, come uno dei funzionari FBI che avevano espresso pesanti giudizi negativi su Trump in una serie di sms (suo il famoso “Viva la Resistenza!”). Clinesmith è accusato di aver alterato in particolare il contenuto di un’email che i funzionari dell’agenzia utilizzarono per preparare le richieste di proroga del mandato FISA a sorvegliare Carter Page. Sarebbe la prima conferma ufficiale che l’FBI ha commesso abusi nella sua indagine sulla presunta collusione fra la Campagna Trump e la Russia. E potrebbe essere solo la prima tessera del domino a cadere…

 

carter page 2

Ma Kevin Clinesmith ci riporta in Italia: è colui, infatti, che condusse larga parte dell’interrogatorio (il secondo) a George Papadopoulos il 16 febbraio 2016, come racconta nel suo libro lo stesso ex consigliere della Campagna Trump. È sulla base dei suoi incontri e delle sue chiacchierate con il professore della Link Campus Joseph Mifsud, conosciuto a Roma, che l’FBI decise a fine luglio 2016 di aprire l’indagine di controintelligence su Trump.

 

michael horowitz 3

In particolare, Clinesmith gli chiese con insistenza se avesse riferito a qualcuno della Campagna Trump ciò che gli aveva confidato Mifsud, cioè che i russi erano in possesso di materiale “dirt” su Hillary Clinton, migliaia delle sue email. Oltre ai modi aggressivi, ostili, di “uno che non fa prigionieri”, mostrata da Clinesmith, Papadopoulos ricorda di aver pensato che la cosa strana di quel secondo interrogatorio era che “a nessuno sembrava importare di Mifsud”, pur sempre la fonte di quella informazione, né di sapere come si fossero incontrati e chi li avesse messi in contatto. Clinesmith gli chiese anche se ricordava di aver bevuto un drink con un diplomatico occidentale in un bar di Londra. Si trattava dell’australiano Alexander Downer, colui che avrebbe poi informato l’FBI attraverso canali diplomatici di aver saputo da Papadopoulos della soffiata di Mifsud sulle email della Clinton in mano ai russi.

JOSEPH MIFSUD

 

Lì per lì Papadopoulos non se ne ricordò e non rispose. Un paio di giorni dopo, lo chiama il suo avvocato: “Ho Clinesmith in linea da Washington e ha una domanda da farti”. “Ricordi un incontro con Alexander Downer?”. “Sì, l’ho incontrato una volta”. Click, Clinesmith riattacca.

donald trump

 

Sul rapporto Horowitz, a due settimane circa dalla pubblicazione, è già partito lo spin dei media liberal che sono stati megafono del Russiagate: secondo il New York Times, nel rapporto si criticherebbe aspramente l’operato dei funzionari dell’FBI coinvolti nelle prime fasi dell’inchiesta sui presunti legami Trump-Russia, ma gli alti vertici del Bureau, come l’ex direttore Comey e l’ex capo della controintelligence Peter Strzok, verrebbero sostanzialmente scagionati dall’accusa di aver commesso abusi. Non ci metteremmo la mano sul fuoco. E, in ogni caso, è il procuratore Durham ad avere il potere di incriminare.

 

michael horowitz 2simona mangiante george papadopoulos

Secondo quanto riporta il NYT, il rapporto Horowitz indicherebbe anche che Mifsud “non è un informatore dell’FBI”. Affermazione bizzarra, vediamo perché. L’ex direttore dell’FBI Comey ha definito Mifsud un “agente russo” e il procuratore speciale Mueller lo ha lasciato intendere senza né affermarlo esplicitamente né provarlo, ma come abbiamo più volte osservato, nessuna agenzia di sicurezza e intelligence Usa né occidentale ha mai agito nei confronti di Mifsud come se potesse rappresentare una minaccia russa.

donald trump hillary clinton 3

 

GEORGE PAPADOPOULOS 1

Ora, dopo aver costruito l’intera narrazione della collusione sulla base della tesi secondo cui Mifsud era un agente russo che tentava di colludere con la Campagna Trump attraverso Papadopoulos, i media liberal cantano vittoria perché non è dell’FBI? Nessuno di autorevole, tra l’altro, lo ha sostenuto. D’altra parte, non avrebbe avuto senso mandare il professor Halper a incontrare e registrare Papadopoulos per verificare cosa avesse saputo dal professore maltese, se entrambi fossero stati informatori dell’FBI. Semmai, si parla di Mifsud come asset di servizi di intelligence occidentali, britannici e/o italiani. Papadopoulos ritiene sia Halper che Mifsud risorse CIA e Downer MI6. Tutti e tre lo hanno incontrato a Roma e Londra e a suo avviso era l’ex direttore della CIA Brennan a condurre il gioco.

kevin clinesmith

 

Ma che ruolo ha avuto il documento “alterato” da Clinesmith nell’indagine? Il mandato FISA nei confronti di Page sarebbe stato ottenuto anche senza?

 

WILLIAM BARR JOHN DURHAM

Come riportammo su Atlantico, nel febbraio del 2018 l’allora presidente della Commissione Intelligence della Camera, Devin Nunes, pubblicò un promemoria sulle richieste di mandato FISA nei confronti di Carter Page (la prima il 16 ottobre 2016 e l’ultimo dei tre rinnovi nel giugno 2017), rivelando che il falso dossier Steele – commissionato dalla Fusion GPS, a sua volta incaricata e finanziata dalla Campagna Clinton – aveva giocato un ruolo essenziale nel motivare la richiesta di sorveglianza, tanto che l’allora vice direttore dell’FBI McCabe testimoniò al Congresso che senza di esso probabilmente l’agenzia non avrebbe richiesto i mandati.

carter page

 

JOSEPH MIFSUD

Lo stesso ex agente britannico Steele risulta sia stato pagato dall’FBI come informatore fino al novembre del 2016, quando il rapporto è stato almeno ufficialmente chiuso per i suoi contatti con i media.

 

MICHAEL FLYNN

Quello di Clinesmith, tra l’altro, non sarebbe l’unico documento ad essere stato manipolato. La difesa del generale Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza nazionale tra i primi ad essere travolto, dopo pochi giorni, dal Russiagate, ha denunciato il mese scorso che gli agenti dell’FBI hanno manipolato il report ufficiale dell’intervista del gennaio 2017 sulla base della quale fu accusato di false dichiarazioni agli investigatori. Gli sms da poco divulgati tra gli agenti Strzok e Page mostrerebbero come quest’ultima – non presente durante l’intervista – abbia apportato “modifiche” al cosiddetto modello “302” in cui vengono annotate le dichiarazioni dei testimoni o degli informatori.

 

Mifsud con Olga RohMICHAEL T FLYNN

Intanto, il procuratore Durham che indaga sulle origini del Russiagate e sul presunto coinvolgimento di alcuni Paesi alleati, tra cui l’Italia, sta tirando le fila della sua indagine, che come vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane è stata estesa ed è diventata a tutti gli effetti “penale”, sulla base tra l’altro di “nuove prove raccolte” proprio in Italia. E il procuratore avrebbe in programma una nuova visita a Roma per la prima metà di dicembre, come Atlantico ha già anticipato sabato e lunedì scorsi.

 

kevin clinesmith 4DONALD TRUMP MICHAEL FLYNN

Durham sta inoltre interrogando il personale collegato all’Office of Net Assessment del Pentagono, che ha assegnato più contratti all’informatore dell’FBI Stephan Halper. Halper è una figura centrale nel Russiagate, perché per raccogliere informazioni è entrato in contatto con almeno tre membri della Campagna Trump: George Papadopoulos, Carter Page e Sam Clovis. E potrebbe aver segretamente registrato le conversazioni con i primi due. Se queste registrazioni esistono, potrebbero contenere elementi che avrebbero potuto scagionare sia Page che Papadopoulos ma che sarebbero stati nascosti alla Corte FISA.

GEORGE PAPADOPOULOS

 

Mifsud

Insomma, l’impressione è che siamo solo all’inizio…

mifsud frattini ayadJoseph Mifsud, Stephan Roh, and a former Russian government official, Alexey Klishin, sat at a conference at the Link University campus in Romeobaid mifsudvincenzo scotti frattini mifsudmifsudMifsud con Olga RohStephan Claus Roh e Mifsud

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO