LA DONNA CHE PUÒ FARE LO SCALPO A BORIS - SI CHIAMA SUE GRAY ED È L’INCORRUTTIBILE FUNZIONARIA BRITANNICA CHE CONDUCE L’INCHIESTA SULLO SCANDALO DELLE FESTE A DOWNING STREET. HA GIÀ INTERROGATO IL PRIMO MINISTRO E IL SUO RAPPORTO POTREBBE ESSERE PUBBLICATO ENTRO QUESTA SETTIMANA. MA IL DESTINO DI “BORIA” È SEGNATO: IL PARTITO CONSERVATORE HA GIÀ DECISO DI FARLO FUORI. LUI INTANTO CERCA DIVERSIVI PER DISTOGLIERE L’ATTENZIONE, CON UNA SERIE DI ANNUNCI POPULISTI: DAL PATTUGLIAMENTO DELLA MANICA AL CONGELAMENTO DEL CANONE DELLA BBC

-

Condividi questo articolo


 

1 - GRAY, L'INCORRUTTIBILE «VICE DI DIO» CHE HA IN MANO IL DESTINO DI JOHNSON

Luigi Ippolito per il "Corriere della Sera"

 

sue gray sue gray

La chiamano «la donna più potente di cui non avete mai sentito parlare», ma anche «quella che governa davvero il Paese»: o, più semplicemente, «la vice di Dio». Sue Gray è l'incorruttibile funzionaria britannica ultrasessantenne che conduce l'inchiesta sul Partygate, ossia lo scandalo delle feste a Downing Street in pieno lockdown: in altre parole, la persona che ha in mano il destino di Boris Johnson.

 

Rishi Sunak e Boris Johnson Rishi Sunak e Boris Johnson

Sue Gray, secondo il Daily Telegraph , ha già avuto modo di interrogare il primo ministro: e il suo rapporto finale potrebbe essere pubblicato entro questa settimana. Allora sapremo che fine farà Boris: se sarà accompagnato alla porta dai maggiorenti del partito conservatore o se riuscirà a cavarsela per l'ennesima volta.

 

sue gray sue gray

«Mi ci sono voluti due anni - ha raccontato tempo fa un ministro - per capire chi è che governa la Gran Bretagna. Il nostro grande Regno Unito è di fatto interamente condotto da una donna di nome Sue Gray: a meno che lei non sia d'accordo, le cose semplicemente non accadono».

 

Una fama meritata: dopo una lunga carriera nella pubblica amministrazione cominciata subito dopo la scuola, Sue ha guidato fra il 2012 e il 2018 la Commissione per la Correttezza e l'Etica che forniva le linee guida al governo. E in quella veste ha messo fine alla carriera di diversi ministri. La sua «vittima» più illustre è stato Damian Green, il vicepremier di Theresa May, costretto a dimettersi nel 2017 dopo che erano state trovate immagini pornografiche sul suo computer di lavoro.

 

UNO DEI COVID PARTY NEL GIARDINO DELLA RESIDENZA DI BORIS JOHNSON - MAGGIO 2020 UNO DEI COVID PARTY NEL GIARDINO DELLA RESIDENZA DI BORIS JOHNSON - MAGGIO 2020

Ma anche un capogruppo parlamentare conservatore ha avuto la carriera stroncata da Sue Gray dopo che aveva chiamato «plebaglia» un poliziotto. D'altra parte, Sue non ha mai guardato in faccia a nessuno.

 

Un particolare bizzarro della sua biografia è la «pausa» che si prese alla fine degli anni Ottanta per andare a gestire un pub in Irlanda del Nord assieme a suo marito, che è un cantante country-western originario dell'Ulster. Il pub era a pochi chilometri dalla frontiera inter-irlandese, una zona così violenta da essere chiamata «Bandit Country», la terra dei banditi: e infatti una volta una pattuglia armata dell'Ira fermò Sue con l'intenzione di sequestrarle la macchina.

 

sue gray boris johnson sue gray boris johnson

Ma lei li mandò a quel paese: i terroristi, sbigottiti, la lasciarono passare. Figuriamoci quindi se adesso Sue si lascia intimidire dal fatto che deve investigare il primo ministro, dal quale formalmente dipende in quanto funzionaria pubblica. Anche se in realtà il suo rapporto non sarà probabilmente un giudizio definitivo: si tratterà di una ricostruzione fattuale di quello che è avvenuto a Downing Street, ma le conclusioni politiche dovranno trarle altri.

 

carrie symonds boris johnson carrie symonds boris johnson

Nel frattempo Johnson è passato alla controffensiva, annunciando una serie di misure populiste: dal pattugliamento della Manica da parte della Marina in funzione anti-migranti al congelamento del canone della Bbc. Tuttavia la base del partito conservatore è furiosa: il quaranta per cento vorrebbe le dimissioni del premier e i deputati stanno aspettando l'esito del rapporto Gray per decidere il da farsi.

 

boris johnson boris johnson

La conclusione dell'inchiesta potrebbe slittare all prossima settimana se nel frattempo, come si teme, verranno fuori altre rivelazioni. Ma il linguaggio che Sue adopererà sarà determinante: se lei concluderà che i party di governo erano una palese violazione delle norme anti Covid, allora i deputati conservatori probabilmente troveranno il fegato per sfiduciare Boris Johnson. E la «vice di Dio» aggiungerà un altro scalpo alla sua cintura.

 

downing street downing street

2 - LA GUERRA AL CANONE BBC E LA MARINA NELLA MANICA JOHNSON CERCA «DIVERSIVI»

Erica Orsini per “il Giornale”

 

Le tenta tutte Boris Johnson, per restare in sella, mentre da ogni parte si moltiplicano le richieste di dimissioni. Così, dopo le ultime rivelazioni sulla serie infinita di violazioni delle norme anti Covid avvenute negli uffici di Downing Street durante il lockdown, sembra che il premier britannico abbia trascorso il weekend a mettere a punto un piano d'offensiva da dispiegare su molteplici fronti, in modo da distrarre l'opinione pubblica dal riprovevole comportamento dei suoi rappresentanti politici.

 

Sono nate così, in 48 ore, le due operazioni «Save Big Dog» e «Red Meat», che ieri hanno riempito i titoli delle prime pagine dei giornali nazionali, nonché diversi notiziari televisivi. La prima (smentita da Downing Street) è presto spiegata: si tratterebbe di una furiosa estirpazione delle mele marce esistenti nello staff dei funzionari di Boris che, con la loro avventata condotta in tempi di pandemia, hanno finito per far ricadere ogni colpa sul primo ministro.

 

protesta in maschera contro boris johnson 3 protesta in maschera contro boris johnson 3

La seconda invece è un raffazzonato programma di iniziative, già definite populiste dai detrattori del governo, che mirano a ingraziarsi nuovamente gli elettori nella speranza di stemperare la loro rabbia cresciuta a dismisura nei giorni scorsi. Le grandi manovre sono iniziate già domenica con alcune indiscrezioni che davano per certa l'intenzione del ministro per la Cultura e i media Nadine Dorries di congelare per due anni, fino all'aprile del 2024, il canone dovuto alla Bbc e poi eliminarlo del tutto entro il 2027.

 

Una mossa che sa tanto di vendetta contro l'emittente pubblica nazionale sempre più spesso apertamente in contrasto con il governo e in realtà, già in parte smentita dal ministro per l'Istruzione Nadhim Zahawi che ieri ha confermato come le negoziazioni tra i vertici della Bbc e il ministero siano ancora in corso.

 

boris johnson. boris johnson.

«È un patetico tentativo di distrazione da parte del primo ministro» ha commentato ieri il Ministro alla Cultura ombra Lucy Powell. Lo stesso giudizio è stato riservato all'idea di chiamare la Royal Navy a controllare le coste per bloccare i migranti clandestini che continuano a entrare senza sosta nel Regno Unito. Secondo quanto riportato dai media nazionali l'annuncio ufficiale dovrebbe venir dato dal ministro dell'Interno Priti Patel nelle prossime settimane, ma il presidente della commissione parlamentare per la Difesa Tobias Elwood ha già dichiarato che il piano non può funzionare.

 

BORIS JOHNSON DERISO DAI PARLAMENTARI BORIS JOHNSON DERISO DAI PARLAMENTARI

Non solo, Ellwood ha aggiunto che togliere uomini alle forze armate danneggerebbe il loro impegno nel fronteggiare le minacce provenienti dalla Russia e dalla Cina. Il governo ha già replicato sottolineando che la gente chiede a gran voce di mettere fine al pericoloso attraversamento via mare dei profughi.

 

Secondo una fonte sentita dalla Bbc però, i dettagli dell'intera operazione sono ancora tutti da pianificare e il ministero della Difesa non sarebbe per nulla favorevole a venir coinvolto in un progetto molto complicato che richiede una preparazione altamente specifica.

 

boris johnson dipinge a marbella 1 boris johnson dipinge a marbella 1

 A questo punto, l'ultima speranza per Boris risiede nel famoso «Levelling Up White Paper», il documento, promesso da mesi, che introduce le strategie per migliorare la qualità di vita dei piccoli centri dimenticati dai precedenti governi, favorendo il decentramento di poteri e competenze.

 

Il ministro Gove lo illustrerà a febbraio, ma dovrà essere molto incisivo per riuscire a superare lo scetticismo di un Paese ormai disincantato e deluso. E forse, l'unico cambiamento visibile a breve sarà l'azzeramento del piano B anti Covid, vista la discesa dei contagi. Quello sì, è già confermato a partire dal prossimo 26 gennaio.

emmanuel macron e boris johnson 2 emmanuel macron e boris johnson 2 dibattito alla camera dei comuni sui covid party di boris johnson dibattito alla camera dei comuni sui covid party di boris johnson crisi benzina gran bretagna 5 crisi benzina gran bretagna 5 joe biden con boris johnson joe biden con boris johnson boris johnson preoccupato boris johnson preoccupato

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE JENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...