1 - LONDRA, LA RICETTA DI TRUSS 30 MILIARDI DI TASSE IN MENO
Estratto dell'articolo di Vittorio Sabadin per “il Messaggero”
Dopo due mesi che ai britannici sono sembrati due anni, con tutti i problemi che ci sono, il partito conservatore annuncerà oggi chi sarà il nuovo primo ministro fra Liz Truss e Rishi Sunak, i due candidati in lizza. Ci sono pochi dubbi che vincerà Truss, in largo vantaggio nei sondaggi. A sceglierla sono stati 160.000 iscritti al partito che hanno votato per posta o per mail. È solo lo 0,3% della popolazione e tutti concordano che questo bizzarro sistema di scegliere il capo del governo vada cambiato, ma le tradizioni inglesi sono sempre dure a morire.
[..] L'agenda fa rabbrividire: l'inflazione è al 10% e arriverà al 18% l'anno prossimo, la crisi dell'energia colpisce le famiglie, la recessione avanza, gli scioperi dilagano. La crisi è la peggiore mai vista dagli anni 70, in un paese oggi isolato dalla Brexit.
Ma indubbiamente Truss è molto esperta: è stata più volte ministro, con Cameron, May e Johnson; si è occupata di bambini, del Tesoro, del commercio estero ed è da un anno ministro degli Esteri. Se la cava, anche se fa molte gaffes ed è impacciata nei discorsi.
IL SUO PASSATO POLITICO
Nata nel 1975 a Oxford, dove si è laureata, Truss diceva già da bambina di voler fare la politica e poi ai compagni di università di voler diventare primo ministro […] I nemici l'hanno soprannominata camaleonte, perché ha cambiato idea molte volte. Entrambi i genitori erano di sinistra e lei si arruolò da ragazza con i LibDem: ogni week end che non passava a manifestare contro i missili Cruise o per il disarmo era un week end sprecato.
Nel 1994 a una conferenza sollecitò persino l'abolizione della monarchia. Poi, nel 1996, è passata al partito conservatore tradendo le aspettative del padre John, un docente di matematica, che pare non le abbia più parlato. Nel 2016 si era espressa contro la Brexit, ma ha poi cambiato idea. Da ragazza manifestava gridando Maggie, Maggie, Maggie, out, out, out, da grande faceva conferenze alla convention dei Tory con quella Maggie, la Thatcher, in platea.
[...] «Quelli che molti commentatori considerano i punti deboli di Liz ha detto - si sono trasformati in punti di forza. Alle persone piace il fatto che parli schietto e che risponda effettivamente alle domande. Quando ha detto: Non sono la candidata più intelligente, è piaciuto perché suonava onesto e umile». Sunak è apparso invece troppo raffinato, ed è stato notato che mentre Truss porta orecchini da 4,5 sterline, lui indossa scarpe di Prada da 450 sterline.
IL MARITO TRADITO
È sposata dal 2000 con Hugh O' Leary, un esperto di conti, e hanno due figlie, Frances e Liberty. Hugh la ama molto e le ha perdonato una storia con un parlamentare conservatore sposato, Mark Field, conosciuto nel 2006 a un congresso e resa nota da pettegoli compagni di partito per attaccarla.
Quando Boris Johnson si dimise nel luglio scorso, lei era in missione a Bali e fece la più costosa videochiamata della storia per candidarsi e annunciare il suo programma: 30 miliardi di tagli di tasse, linea dura con i sindacati e abolizione del previsto aumento delle imposte per le imprese.
2 - È IL GIORNO DELLA TRUSS: I TORIES INCORONANO LA THATCHER DI SCORTA
Erica Orsini per “il Giornale”
bici inghilterra boris johnson
Oggi a mezzogiorno, dopo una rapida quanto estenuante campagna elettorale estiva, il Regno Unito avrà il suo nuovo Primo Ministro. Senza doversi sbilanciare sulle percentuali di consensi, la vittoria dovrebbe andare al ministro degli Esteri del governo uscente, Liz Truss, che da settimane ha scavalcato l'ex Cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, portandosi saldamente in testa alla corsa per la leadership. Se tutto andrà come sembra sarà lei a volare in Scozia per l'investitura della regina, che è rimasta a Balmoral dietro consiglio dei medici.
Le votazioni interne ai Tories erano già chiuse ieri, quando entrambi i contendenti hanno fatto la loro ultima apparizione televisiva nel nuovo show politico della BBC condotto da Laura Kuenssberg, editorialista di punta dell'emittente che in passato ha seguito passo dopo passo le mosse del governo Johnson.
Ed è proprio ieri che, per la prima volta Sunak ha implicitamente ammesso la sconfitta, dichiarando che «ora il mio compito è appoggiare il prossimo governo conservatore». Un governo che, ovviamente, non sarà guidato da lui. La sua visione economica più cauta e il suo rifiuto a intervenire sull'attuale tassazione in tempi brevi, hanno convinto molto di meno della posizione di Truss che promette di tagliare le tasse e di limitare al minimo l'ingerenza statale sul mercato per risollevare l'economia nonché di avviare immediate politiche di supporto per le famiglie alle prese con i costi dell'energia triplicati e bollette astronomiche.
Già ieri, Truss si è impegnata ad annunciare entro una settimana un piano di supporto concreto del quale non ha però voluto (o potuto?) illustrare i dettagli. «Mi rendo conto che la gente è in difficoltà e che anche le aziende sono preoccupate per i loro conti energetici - ha detto - e sull'impatto che questi conti possono avere sul loro futuro. Quindi voglio rassicurare le persone, farò qualcosa subito».
Sulle risorse energetiche, Truss ha rimarcato la volontà di andare avanti con le trivellazioni nel mare del Nord pur supportando l'importanza dell'energia rinnovabile. Pochi dettagli per ora, sono stati elargiti anche sul futuro delle relazioni post Brexit con Bruxelles, tuttora in fase di stallo e lo stesso dicasi per i possibili cambiamenti nei rapporti economici e di lavoro consentiti al governo proprio dall'uscita dell'Europa.
Sabato scorso, Truss aveva annunciato dalle colonne del Times l'intenzione di cancellare alcune norme europee a protezione dei lavoratori, senza però dilungarsi in dettagli. Il solo annuncio però era bastato a scatenare le ire dei sindacati, già in rotta di collisione con il governo. È comunque opinione comune di tutti gli analisti politici di casa che la missione più difficile per il nuovo Primo Ministro sarà soprattutto tenere insieme un partito fortemente in crisi, lacerato da profonde fratture valoriali che ha perso la fiducia di molti suoi elettori.
Operazione affatto facile anche perché a molti componenti del partito Liz non è mai sembrata la persona giusta per guidare il Paese, tanto che ieri il Sunday Mirror rivelava che un gruppo di colleghi starebbe tramando alle sue spalle per chiedere una nuova corsa alla leadership e riportare al comando Johnson entro Natale. Ed è proprio l'ex Premier, a cui è sempre stata leale, quello da cui Truss deve guardarsi di più. Come ha spiegato un ex ministro all'Observer, inserire nel prossimo gabinetto troppi fedelissimi di BoJo e tentare di influenzare i risultati dell'inchiesta sul partygate, potrebbe rivelarsi un errore fatale