mario draghi scatola

DOPO IL "VAFFA" DEI PARTITI DELLA MAGGIORANZA, ARRIVA ANCHE LA RISALITA DELLO SPREAD AD AZZOPPARE I SOGNI DI DRAGHI DI SALIRE AL COLLE – LA CAZZATA DELL’AUTOCANDIDATURA AL QUIRINALE DI MARIOPIO PROVOCA LA REAZIONE NERVOSA DEI MERCATI CON IL DIFFERENZIALE BTP-BUND A 140 PUNTI BASE, AI MASSIMI DA UN ANNO. UN SEGNALE DA NON IGNORARE, ANCHE PERCHÉ LA BCE STA PER CHIUDERE L’OMBRELLO… - IL DAGOREPORT

DRAGHI - DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dopo-quot-vaffa-quot-partiti-maggioranza-draghi-ingrana-293976.htm

 

 

LO SPREAD

Gianluca Zapponini per formiche.net

 

MARIO DRAGHI

Era il novembre del 2020 quando lo spread tra Btp e Bund toccò i 140 punti base. Un anno e un mese dopo, quella quota è stata nuovamente raggiunta, in concomitanza con la conferenza stampa di fine anno di Mario Draghi dalla quale è emersa una vaga apertura verso il Quirinale. Il segnale era inevitabile, i mercati che prestano 400 miliardi di euro all’anno all’Italia, finanziandone la spesa pubblica, non hanno mai digerito l’idea di un Draghi al Colle. Molto meglio a Palazzo Chigi, a garanzia di quel Pnrr che vale oltre 200 miliardi di euro.

 

E così, mentre il premier rispondeva alle domande dei giornalisti all’Auditotium Antonianum, lo spread, ovvero la differenza di rendimento tra un titolo di Stato decennale tedesco e l’equivalente italiano, ha sfiorato i 140 punti base, come detto il livello più alto dal novembre 2020. Un movimento dovuto all’incremento di rendimento dei Btp salito a 1,117% (il Bund tedesco è rimasto sostanzialmente fermo). Forse è presto per farsi delle idee precise, ma è possibile che gli investitori inizino a fiutare aria di turbolenze politiche, indipendentemente da come finirà la corsa alla presidenza della Repubblica. Non è solo l’ipotesi di Draghi Capo dello Stato a innervosire i mercati: anche un aumento delle tensioni nella maggioranza è infatti da mettere in conto.

mario draghi 2

 

Come noto, lo spread è il termometro della fiducia degli investitori verso l’Italia, il suo debito e, soprattutto, la sua classe dirigente. Più il differenziale sale, più costa al Tesoro assicurarsi la vendita dei titoli di Stato, dal momento che occorre alzare il premio di rischio per compensare la minore domanda, innescata dalla sfiducia. Nel 2011, uno spread a 500 punti base, costò il governo all’allora premier Silvio Berlusconi. Ma quella è un’altra storia e allora non c’era lo scudo della Bce, Anzi. Oggi quello scudo c’è ma, attenzione, tra pochi mesi si chiuderà l’ombrello di Christine Lagarde, ovvero il programma pandemico per l’acquisto di titoli pubblici, al fine di finanziare i debiti sovrani e garantire liquidità al sistema al contempo.

 

BCE

Ad oggi, come ha ricordato Reuters, l’azione della Bce ha garantito da marzo 2020 acquisti per 250 miliardi di euro, tenendo sotto stretto controllo i rendimenti del Btp, ovvero la cedola da pagare a chi sottoscrive i titoli. Eppure, lo scenario di un Draghi al Quirinale unito allo stop degli acquisti da parte della Bce potrebbe riaccendere qualche preoccupazione.  “Sembra probabile che i rendimenti italiani cominceranno a salire significativamente se la Bce smettesse di comprare obbligazioni italiane”, ha detto Jesper Rangvid, professore di finanza alla Copenhagen Business School, citato da Reuters.

 

mario draghi

Il rischio, insomma, c’è. A questo punto, visto che Francoforte non farà retromarcia (pur mantenendo i tassi a zero) molto dipenderà dal fatto che l’Italia possa fare buon uso di circa 200 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti a basso costo concessi dall’Europa. Lì si giocherà la partita della fiducia dei mercati.

 

Certo, se poi l’ex presidente della Bce rimanesse a Palazzo Chigi, la sensazione di protezione e garanzia aumenterebbe. Su quest’ultimo punto, però, il premier sembra essere non troppo convinto. “Non sono i singoli individui a rappresentare la forza dell’Italia ma quello che ha fatto il paese, come ha reagito anche a livello psicologico.Se si continua a crescere la preoccupazione per lo spread è minore, i mercati guardano alla crescita prima di tutto, è quello il barometro di credibilità dei paesi e del nostro in particolare”. Si vedrà, con l’anno nuovo.

draghibceconferenza stampa di fine anno di mario draghi 3conferenza stampa di fine anno di mario draghi 1

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?