DOPO “REPUBBLICA”, ANCHE IL “CORRIERE” CON UN EDITORIALE DEL DIRETTORE LUCIANO FONTANA SI SCHIERA CONTRO RENZI – “L’EX PREMIER NON HA ANCORA «ELABORATO» LA SCONFITTA REFERENDARIA, È TORNATO SULLA SCENA, DOPO LA VITTORIA DELLE PRIMARIE, COME SE NULLA FOSSE ACCADUTO. PAROLE D’ORDINE E ATTEGGIAMENTI SIMILI. E TANTA INSOFFERENZA PER LE VOCI CRITICHE E LE NOTIZIE SCOMODE - INVECE DI IMMAGINARE TRAME SI DOVREBBE RISPONDERE A SEMPLICI QUESTIONI SULLA VICENDA BOSCHI-ETRURIA’’ -

Condividi questo articolo


fontana luciano fontana luciano

Luciano Fontana per Corriere.it

 

Il rapporto tra informazione e potere politico sta vivendo in questi giorni un’altra puntata singolare. Si evocano complotti, complicità, ossessioni. Un calderone dove scompare il merito, si prendono strade laterali per non rispondere a interrogativi molto chiari e semplici.

matteo renzi matteo renzi

 

Riassumiamo: nel libro, appena pubblicato, dell’ex direttore e attuale editorialista del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli si racconta di un intervento, nei giorni caldi della crisi di Banca Etruria, di Maria Elena Boschi presso UniCredit (e il suo amministratore delegato Federico Ghizzoni) per sollecitare il salvataggio dell’Istituto di credito toscano in bancarotta.

 

RENZI BOSCHI fb RENZI BOSCHI fb

La ministra non ha alcun titolo per occuparsi della vicenda, anzi ha un ostacolo insormontabile: suo padre è il vicepresidente della banca, il conflitto d’interessi è evidente. Boschi replica di non aver mai fatto pressioni (in Parlamento aveva anche dichiarato in passato di non essersi mai occupata di Etruria) e annuncia querele, senza specificare nei confronti di chi. Federico Ghizzoni (adesso ex amministratore) si limita finora a un «no comment» (o a qualche breve dichiarazione), così come ambienti di UniCredit che affermano di aver esaminato il dossier e di aver scartato la possibilità di intervenire.

mauro de bortoli mauro de bortoli

 

renzi vincino boschi renzi vincino boschi

Ieri la vicenda ha avuto una nuova escalation con l’intervista al Foglio di Matteo Renzi. Anche qui si allarga a dismisura il campo, non si sta alla questione di merito e si sferra un attacco incredibile a de Bortoli: avrebbe un’ossessione contro l’ex premier che lo porta a scrivere cose false. Si mettono insieme un errore su Carrai, che de Bortoli ha onestamente riconosciuto, con il fastidio di Renzi per la presenza di un giornalista del Corriere nel suo albergo di vacanza a Forte dei Marmi. Un giornalista che stava solo facendo il suo mestiere e per questo venne minacciato dalla scorta presidenziale.

alessandro profumo matteo renzi alessandro profumo matteo renzi

 

Si capisce bene che la vicenda delle banche toscane, con il colpo durissimo inferto da una gestione clientelare e dissennata a investitori e risparmiatori, sia una spina nel fianco del segretario Pd e della Boschi. È un capitolo oscuro, le inchieste e le intercettazioni dimostrano che intorno al salvataggio si mossero personaggi con un passato non raccomandabile. In quei giorni si raccontava, tra i soggetti istituzionali incaricati di trovare una soluzione alla crisi di Etruria, la seguente storia: a molte società di credito e a tanti investitori, anche stranieri, fu chiesto di intervenire per il salvataggio.

renzi boschi banca etruria renzi boschi banca etruria

 

Accadeva sempre questo: esaminavano le carte, facevano alcuni incontri e poi si ritiravano dopo aver conosciuto i personaggi e gli interessi «strani» che pesavano in quel piccolo mondo. Invece di immaginare trame si dovrebbe rispondere a queste semplici questioni sulla vicenda. De Bortoli ha raccolto, durante la stesura del suo libro, un’informazione e l’ha pubblicata.

 

Così si comporta un giornalista. Il ministro ha reagito dicendo che non è vera ma il «no comment» di Ghizzoni e quello che ha aggiunto ieri al Corriere pesano. Non sono certo una smentita, anzi. Forse sarebbe meglio che anche il mondo bancario parlasse chiaramente. La trasparenza, dopo tutto quello che è accaduto in questi anni in cui le banche e le loro sofferenze sono state una zavorra per il Paese, dovrebbe essere un valore assoluto per tutti.

tiziano renzi luca lotti tiziano renzi luca lotti

 

RENZI DE BORTOLI RENZI DE BORTOLI

Il rapporto con l’informazione di Renzi e del suo mondo è, per usare un eufemismo, complicato. Un rapporto questo sì ossessionato dall’idea di nemici sempre in agguato. L’ex premier non ha ancora «elaborato» la sconfitta referendaria, è tornato sulla scena, dopo la vittoria delle primarie, come se nulla fosse accaduto. Parole d’ordine e atteggiamenti simili. E tanta insofferenza per le voci critiche e le notizie scomode. C’è un lavoro di ricostruzione e una sfida riformatrice su cui le forze politiche, tutte, dovrebbero concentrarsi. Macron insegna. Ma di Macron per il momento non se ne vedono in circolazione.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH – A CHE PUNTO È LA NOTTE UCRAINA? I MISSILONI AMERICANI STANNO PER ARRIVARE: QUANDO I RIFORNIMENTI SARANNO OPERATIVI, PARTIRÀ UNA CONTROFFENSIVA DELL’ESERCITO DI ZELENSKY, CHE DOVREBBE ALMENO ARRESTARE L’AVANZATA DEI RUSSI A KHARKIV E NEL DONBASS – LE TRATTATIVE SEGRETE PER LA TREGUA VANNO AVANTI, MA PER GLI USA SI POTRANNO CONCRETIZZARE SOLTANTO QUANDO GLI UCRAINI AVRANNO “TAMPONATO” L’OFFENSIVA DI PUTIN. QUANDO “MAD VLAD” SARÀ TORNATO UN PASSO INDIETRO, I COLLOQUI PER IL CESSATE IL FUOCO ENTRERANNO NEL VIVO…

DAGOREPORT - COM’È NATO E COME È AFFONDATO IL REDDITOMETRO - LE CASSE PUBBLICHE SONO PIU' VUOTE DEL CERVELLO DI LOLLOBRIGIDA. E QUAL È LA SOLUZIONE DEL VICEMINISTRO LEO (FDI) PER RAGGRANELLARE QUALCHE SPICCIOLO NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE? FACILE: TARTASSARE IL CONTRIBUENTE. LA DUCETTA, CHE NON CAPISCE NULLA DI FINANZA CREATIVA, APPROVA - LA RIVOLTA DI TAJANI E SALVINI, NON INFORMATI DEL REDDITOMETRO, A POCHE SETTIMANE DAL VOTO: E LA MELONA E' COSTRETTA A RITIRARE IL DECRETO – GIORGETTI, SOLITO CEFALO IN BARILE: DICE A SALVINI DI NON SAPERE MA SOTTO SOTTO APPROVAVA LA MISURA – DAL VOTO EUROPEO AL REDDITOMETRO, LA SITUAZIONE DELLA “MAGGIORANZA COESA” È QUESTA: SALVINI CONTRO TAJANI, DA UNA PARTE. DALL'ALTRA: SALVINI E TAJANI INSIEME CONTRO LA DUCETTA...

DAGOREPORT – C’ENTRA QUALCOSA L’AZERBAIGIAN NELLA MORTE DEL PRESIDENTE IRANIANO, EBRAHIM RAISI? NON SI SA: DI CERTO BAKU È IL PRIMO FORNITORE DI PETROLIO DI ISRAELE E I SUOI 007 VENGONO ADDESTRATI DAL MOSSAD – L’ASCESA DI MOJTABA KHAMENEI È AVVERSATA DALLA FAMIGLIA DELL’EX AYATOLLAH KHOMEINI – PER LA SUCCESSIONE A RAISI IN CORSA IL MAL-DESTRO GHALIBAF E IL MODERATO LARIJANI – I COLLOQUI IN OMAN TRA WASHINGTON E TEHERAN, PER LA DE-ESCALATION NEL GOLFO, RISCHIANO DI COMPLICARSI

PER ROMA È LA FINE DI UN’ERA: CHIUDE I BATTENTI “IL BOLOGNESE” (MA NON PER SEMPRE) – ALFREDO TOMASELLI E SUO FIGLIO ETTORE VENDONO LO STORICO RISTORANTE DI PIAZZA DEL POPOLO, DOVE IN OLTRE 60 ANNI SI SONO ATTOVAGLIATE CELEBRITÀ D'OGNI SORTA, CAPI DI STATO E STARLETTE, BOIARDI DELLA PRIMA REPUBBLICA E ASPIRANTI VIP ACCORSI SPERANZOSI DI FARSI VEDERE DALLA PIÙ REMOTA PROVINCIA – I TOMASELLI PASSANO LA MANO MA LA GLORIOSA INSEGNA RESTERÀ AI NUOVI PROPRIETARI: “RESISTERE AL DEGRADO DEL CENTRO DI ROMA ERA DIVENTATO TROPPO FATICOSO” – QUELLA VOLTA CHE GHEDDAFI TEMETTE DI ESSERE AVVELENATO…