merkel lagarde

DOPO URSULA, ANCHE MERKEL “COMMISSIARIA” LAGARDE: DAREMO ALL’ITALIA TUTTO QUELLO CHE CHIEDE - LE REGOLE DELL'UE SONO SALTATE: PATTO DI STABILITÀ IN SOFFITTA, REGOLE SUGLI AIUTI DI STATO AMMORBIDITE, RINVIO DELLA RIFORMA DEL FONDO SALVA-STATI - DOPO L’ANNUNCIO DI BERLINO DI UN PIANO DA 550 MILIARDI DI GARANZIE PUBBLICHE, CONCESSO ALL’ITALIA DI RAGGIUNGERE QUEST’ANNO IL 3,3% DEL RAPPORTO DEFICIT-PIL, MA CIRCOLA UNA IPOTESI ATTORNO AL 4%

Alessandro Barbera e Ilario Lombardo per ''la Stampa''

 

angela merkel ursula von der leyen

Patto di stabilità in soffitta. Regole sugli aiuti di Stato ammorbidite. E infine il rinvio della contestatissima riforma del Fondo salva-Stati. L’ultima prova del terremoto scatenato dal corinavirus sull’Unione europea si dovrebbe avere alla riunione di lunedì prossimo dei ministri finanziari della moneta unica.

 

charles michel ursula von der leyen david sassoli christine lagarde come le ragazze di porta venezia

L’emergenza prenderà probabilmente il sopravvento su qualunque altro punto all’ordine del giorno. La riforma del Mes, benché all’ultimo miglio, è un tema troppo divisivo e lontano per essere discusso in questi giorni. Nel giro di tre settimane, dall’inizio dell’epidemia nel lodigiano, le regole e gli equilibri che avevano governato le istituzioni europee sono saltate.

 

emmanuel macron ursula von der leyen 5

Basti dire che la Commissione di Bruxelles ha già concesso all’Italia di raggiungere quest’anno il 3,3 per cento del rapporto deficit-Pil, ma sia a Bruxelles che a via XX settembre sanno bene che le cose andranno molto peggio di così: quella stima si basa su un’irraggiungibile ipotesi di crescita del Pil italiano di sei decimali.

 

MATTARELLA LAGARDE

Se le cose non andranno troppo male, sui tavoli circola una ipotesi attorno al 4 per cento. Il male minore per un Paese ad alto debito che pagherà carissimo lo stop imposto dall’epidemia. Nel governo quanto sta accadendo è motivo di ottimismo, perché non era scontato immaginare la Germania del deficit zero disposta ad accettare questa rivoluzione. Il clima è cambiato non appena l’epidemia ha passato il confine delle Alpi, la spinta di Emmanuel Macron ha fatto il resto.

CONTE MERKEL

 

Per Palazzo Chigi e Tesoro l’annuncio di Berlino di un piano da 550 miliardi di garanzie pubbliche è la prova che il clima è definitivamente cambiato, il lasciapassare perché ciascun partner faccia quanto necessario per evitare una crisi paragonabile (nelle dimensioni, non nelle caratteristiche) a quella del 2007-2008.

 

A voler semplificare si potrebbe dire che l’Europa divenuta epicentro globale del coronavirus gioca la partita della sua sopravvivenza in Italia sul lato sanitario, in Germania, su quello economico. La telefonata di giovedì tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la Merkel è stato il passo formale verso il nuovo scenario. L’impegno sul fronte dell’emergenza riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità, e che ha reso l’Italia una sorta di avanguardia europea nel contenimento, ha messo in discussione la sottovalutazione degli altri Stati e scardinato le resistenze di Bruxelles.

sarkozy lagarde merkel

 

La pupilla di Frau Angela, la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen si è precipitata a offrire rassicurazioni e sostegno, ancor di più dopo la gaffe della presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde che ha affossato la Borsa e il mercato dei titoli Stato italiani. I contatti di Conte con Von der Leyen sono quotidiani e insieme stanno dettagliando il pacchetto di aiuti che serviranno all’Italia per risollevarsi in un quadro di recessione continentale, ben sapendo che il destino dell’Unione è in mano all’Eurogruppo. Le prudenze di Bruxelles sono state abbattute grazie anche a una rete politico-tecnica di salvataggio.

CONTE LAGARDE

 

Dopo l’infausto discorso di Lagarde - che aveva negato un ruolo di Francoforte per superare le fratture economiche all’interno del Continente - si sono mossi il numero uno di Bankitalia Ignazio Visco e a Francoforte il rappresentante italiano nel board della Bce Fabio Panetta. Il ruolo più decisivo - e imbarazzante per Lagarde - l’ha svolto il capo economista di Francoforte Philip Lane, già governatore della Banca d’Irlanda ma soprattutto uomo vicinissimo a Mario Draghi: per chiudere l’incidente ha dovuto sostenere l’esatto contrario di quanto detto giovedì dalla numero uno.

ignazio visco fabio panetta

 

Nel frattempo il commissario agli Affari economici Paolo Gentiloni e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri stanno definendo priorità e metodo del piano. All’Eurogruppo saranno messi alla prova i rigoristi del Nord su un progetto - dice chi l’ha visto - senza precedenti. Conte non vuole sorprese. Avrebbe ottenuto l’impegno di personale di Macron, che sta vivendo una escalation del contagio simile alla nostra, ed è pronto a rispondere con misure eccezionali alla situazione eccezionale.

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO