mario draghi

DRAGHI TRA COVID E COLLE - "REPUBBLICA": "SE DRAGHI ANDRÀ ALLO SCONTRO CON I PARTITI PIÙ "LASSISTI" SUL VIRUS EVITERÀ MOLTI CONTAGI MA, FORSE, SI GIOCHERÀ I VOTI PER L'ELEZIONE AL QUIRINALE. SE, AL CONTRARIO, SI MOSTRERÀ PIÙ ACCONDISCENDENTE, LA CURVA DEGLI AMMALATI SCENDERÀ PIÙ LENTAMENTE. E TUTTAVIA, CON GLI OSPEDALI PIENI E LA VARIANTE FUORI CONTROLLO, COME POTRÀ ABBANDONARE PALAZZO CHIGI?" - FIUTATE LE AMBIZIONI DI MARIOPIO, I PARTITI HANNO ALZATO LA POSTA, DAI NO DI GIORGETTI AL DOCUMENTO DI CONTE - IL "FATTO": "DRAGHI È IL CAPITANO DI UNA NAVE IN TEMPESTA. PER QUESTO DA LUI CI ATTENDIAMO CHE PARLI. PER DIRE AI CITTADINI DOVE STA CERCANDO DI PORTARLI E AI GRANDI ELETTORI CHE UN PREMIER, FINCHÉ C'È URAGANO, RESTA A BORDO"

MARIO DRAGHI

1 - IL GRANDE BIVIO VERSO IL COLLE

Estratto dell'articolo di Francesco Bei per “la Repubblica”

 

[…] qualsiasi cosa deciderà, qualsiasi strada sceglierà di percorrere sui vari dossier aperti, Draghi inevitabilmente dovrà scontentare qualcuno. Ma, a differenza di prima, gli sconfitti avranno subito a disposizione una potente arma di rivalsa nel voto segreto per il Quirinale. […] Ma appare sempre più evidente che "l'agente Covid" impatterà in maniera anche più pesante del previsto sul Colle. Anche perché le previsioni indicano proprio nei prossimi quindici giorni, ovvero a ridosso del fatidico 24 gennaio, il picco dell'ondata invernale. Le scelte o le non-scelte del Consiglio dei ministri determineranno i numeri dei contagiati delle prossime settimane.

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI

[…] Il bivio è chiaro. Se Draghi andrà allo scontro con i partiti più "lassisti" sul virus eviterà molti contagi ma, forse, si giocherà i voti per l'elezione al Quirinale. Se, al contrario, si mostrerà più accondiscendente, la curva degli ammalati scenderà più lentamente. E tuttavia, con gli ospedali pieni e la variante fuori controllo, come potrà abbandonare Palazzo Chigi? È un dilemma del diavolo. E la scelta dovrà essere presa oggi.

 

2 - DRAGHI SORPRESO DAL MURO DI GIORGETTI LE MISURE SONO A RISCHIO

Estratto dell'articolo di Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

ROBERTO SPERANZA MARIO DRAGHI

 

Non si aspettava una resistenza del genere. Non da Giancarlo Giorgetti, che di Mario Draghi è consigliere, sponsor, forse addirittura amico. E invece per un giorno intero il premier battaglia con il ministro leghista, attestato su posizioni salviniane: «No al 2G, no all'obbligo vaccinale!».

 

[…] La guerriglia si salda con gli sgambetti di Giuseppe Conte. Il 5S Stefano Patuanelli potrebbe assentarsi dal cdm in ogni caso. Ma c'è di più. Palazzo Chigi è venuta a sapere che il Movimento intende portare in Parlamento con una mozione il nodo dell'obbligo e del Super Green Pass. Una mossa pesante, che ha spinto il premier a rafforzarsi in una convinzione: tra l'obbligo per gli over 60 e il 2G sul lavoro, è preferibile la seconda opzione, ma gode di maggior consenso la prima.

patuanelli conte

 

Potrebbe imporle entrambe, ma dovrebbe avere il coraggio di forzare la mano nella cabina di regia in teoria fissata per stamane. Sfidando Carroccio e 5S, rischiando astensioni multiple - o addirittura un voto contrario - in consiglio dei ministri. L'alternativa è un patto al ribasso, che sarebbe interpretato come dettato solo da ambizioni di Quirinale. […]

GIORGETTI LANCIA DRAGHI AL QUIRINALE BY ELLEKAPPA

 

Che lasciano il sapore amaro di un bivio comunque doloroso. Perché Giorgetti si mette di traverso? Intanto perché l'ultimatum ricevuto da Salvini pesa come piombo: «Attieniti alla linea del partito, altrimenti ti sconfesserò pubblicamente». Ma c'è altro a muovere il ministro. Di recente si sarebbe sfogato in Transatlantico, confidando di considerare ormai esaurita la spinta che ha portato alla nascita dell'esecutivo e la sua esperienza da responsabile dello Sviluppo economico. Un altro anno così, avrebbe spiegato, «sarebbe difficile e logorante».

 

giuseppe conte patuanelli

 Ieri, però, è stata soprattutto una questione di merito, chiarita direttamente al premier: «Molte aziende non saprebbero come sostituire i lavoratori no-vax nella logistica. Sono ben organizzate con i tamponi, perché mandare tutto all'aria?». Il leghista sposa le ragioni di alcune associazioni confindustriali del Nord, che a differenza di Bonomi non tifano 2G. E Draghi, che ascolta sempre Giorgetti, rallenta per qualche ora. […]

 

roberto speranza enrico giovannini mario draghi patrizio bianchi maria stella gelmini

3 - VACCINI, SI PENSA ALL'OBBLIGO PER GLI OVER 60 MA CONTE SFIDA DRAGHI CON UN DOCUMENTO

Estratto dell'articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

[…] Ogni partito della maggioranza ha uno o più veti che butta sul tavolo di Draghi. Nella trincea leghista si aggira Giancarlo Giorgetti, convinto che ormai i fantasmi quirinalizi e le ambizioni di Draghi stiano segnando la fine di questo governo. Al di là dei condizionamenti politici del leader Matteo Salvini, il ministro dello Sviluppo economico resta comunque uno dei più ascoltati dal premier. Lo dimostra quanto sui tentennamenti e le decisioni degli uomini dell'ex banchiere stia pesando l'allarme lanciato da Giorgetti. Molte aziende del Nord, ha spiegato, «non vogliono l'obbligo del Green Pass rafforzato», hanno organizzato protocolli che prevedono tamponi ogni giorno o quasi e «preferiscono continuare così» piuttosto che perdere dipendenti irriducibili no vax.

giancarlo giorgetti e matteo salvini 2

 

Anche il M5S ha i suoi paletti. I gruppi parlamentari si riuniscono in un'assemblea congiunta proprio mentre gli uffici del premier cercano un equilibrio sulle misure da adottare. Il Movimento è in preda a una lacerazione senza fine, indeciso se sposare o meno la linea del governo. Il leader Giuseppe Conte è costretto a cercare una sintesi e una strategia, anche per placare i malumori interni. L'ex premier pensa a una mozione parlamentare, ma per il momento intende mettere insieme un documento, un elenco di dieci, undici punti «da portare all'attenzione di Draghi».

 

Un modo per compattare il Movimento e far pesare i numeri del «primo partito di maggioranza relativa». Per prima cosa, Conte chiederà al premier di «spiegare in modo chiaro e trasparente l'attuale situazione epidemiologica, spiegando ragioni e obiettivi delle nuove misure restrittive», ognuna delle quali dovrà avere, sostiene Conte, «il conforto di chiare evidenze scientifiche».

 

GIANCARLO GIORGETTI MARIO DRAGHI LUIGI DI MAIO

Poi: accesso ai tamponi e la fornitura massiccia di Ffp2, per garantire la presenza a scuola degli studenti. Sul fronte economico l'avvocato considera «assolutamente necessario» aumentare i ristori per le attività economiche, programmando un nuovo scostamento di bilancio, e la proroga del finanziamento della Cassa integrazione. Conte considera paradossali una serie di passaggi e un errore le timidezze sullo smart working. […]

 

4 - MA VISTA LA SITUAZIONE PANDEMICA, DAVVERO DRAGHI PUÒ LASCIARE?

Estratto dell’articolo di Peter Gomez per “il Fatto quotidiano”

 

Figliuolo vaccini Osho

(…) Draghi, che piaccia o meno, in questo momento è il comandante in capo. È il capitano di una nave in tempesta. È l'uomo a cui spetta il compito di prendere, da un giorno all'altro, da un'ora all'altra, decisioni difficili e possibilmente (cosa che fin qui non ha fatto) di spiegarle. Davvero si può pensare che abbandoni nave, equipaggio e passeggeri per diventare ammiraglio? Per questo da lui, se come crediamo non è uno Schettino qualsiasi, ci attendiamo che finalmente parli. Per dire ai cittadini dove sta cercando di portarli e ai grandi elettori che un premier, finché c'è uragano, resta a bordo.

 

conferenza stampa di fine anno di mario draghi 2mario draghi 2

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...