luigi di maio e davide casaleggio

DUE FORNI E UNA CAPANNA – DI MAIO CREDE ALL’INTESA CON IL PD, MA PER SICUREZZA NON HA CHIUSO DEL TUTTO ALLA LEGA. L’SMS DI CASALEGGIO SVELATO DA DAGOSPIA (“NON MI FIDO DEL PD”) MANDA NEL PANICO I PARLAMENTARI GRILLINI – PERCHÉ DAVIDE DEVE AVERE POTERE SOLO PER RAGIONI DINASTICHE? – IN CORSO L’INCONTRO PD-5 STELLE

 

 

FOTOMONTAGGIO – LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI

CASALEGGIO: “DEL PD NON MI FIDO. MEGLIO CAPIRE SE ESISTONO MARGINI DI RICOMPOSIZIONE. MI SPIACE PER BEPPE MA DOBBIAMO ESSERE COERENTI. DA DOMENICA SONO CAMBIATE TANTE COSE. VEDREMO” – (SCRITTA AD ALCUNI PARLAMENTARI – I 5STELLE SONO COMPLETAMENTE SPACCATI IN DUE…)

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-casaleggio-ldquo-pd-non-mi-fido-meglio-capire-se-esistono-211808.htm

 

LA SMENTITA DI CASALEGGIO

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/flash-casaleggio-mai-inviato-sms-notizia-inventata-nbsp-211809.htm

 

CRISI, DI MAIO: SERVE TAGLIO PARLAMENTARI, NON DISCUSSIONI SU STAMPA

luigi di maio nicola zingaretti

 (LaPresse) - "Noi vogliamo il taglio dei parlamentari, non discussioni a mezzo stampa". Lo ha detto il leader politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, uscendo dalla Camera per andare a pranzo.

 

DI MAIO: SERVE TAGLIO PARLAMENTARI, NON DISCUSSIONI SU STAMPA

(LaPresse) - "Il taglio dei parlamentari si deve fare e basta, se non c'è il primo punto non c'è nient'altro", ha aggiunto Di Maio.

 

 

CRISI, IN CORSO ALLA CAMERA VERTICE PD-M5S

salvini conte

(LaPresse) - Iniziata in sala Siani, la riunione per il primo confronto ufficiale tra i vertici parlamentari di M5s e Pd. Per i Dem è presente il vicesegretario Andrea Orlando e il capogruppo al Senato Andrea Marcucci.

 

Per i pentastellati ci sono i capigruppo Stefano Patuanelli (Senato) e Francesco D'Uva (Camera), con i loro vice. È uscito invece da Montecitorio il leader M5S Luigi Di Maio, che sta pranzando con il sottosegretario agli Esteri del Movimento, Manlio Di Stefano, a pochi passi dalla Camera.

LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

 

DI MAIO CREDE ALL' INTESA DOPO LE RASSICURAZIONI SUL PARLAMENTO RIDOTTO

 

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

alfonso bonafede, luigi di maio e giuseppe conte

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede arriva all' assemblea congiunta dei parlamentari M5S zoppicando vistosamente. «Calcetto» risponde. Sicuro che non sia stato un calcione di Matteo Salvini?, gli chiedono scherzando. «Salvini ha fatto di più. Ha azzoppato l' Italia». Un altro macigno tombale su qualsiasi ipotesi di ricucitura con la Lega. Un' altra spinta verso la nuova creatura "demogrillina", che per nascere avrà bisogno di ancora un po' di pazienza, e di varie rifiniture nel quadro di un accordo che in casa 5 Stelle danno ormai blindato grazie a uno scambio: l' ok al taglio dei parlamentari, come richiesto dai grillini, sarà accompagnato da una legge proporzionale.

 

zingaretti di maio

Nel corridoio della Vetrata, dopo essere uscito dallo studio di Sergio Mattarella, Luigi Di Maio ha celebrato il requiem del governo gialloverde. Una messa in dieci punti.

Un decalogo che teoricamente il leader grillino consegna a un ignoto interlocutore, che potrebbe essere benissimo sia il Pd sia la Lega. Ma i dieci comandamenti sembrano già nella loro formulazione una risposta di disponibilità rivolta a chi, Nicola Zingaretti, aveva proposto il giorno prima un' agenda di cinque punti. Il M5S rilancia e raddoppia per sedersi al tavolo del segretario dem. E conta relativamente che Di Maio non abbia mai pronunciato il nome del Pd nel suo intervento di fronte alle telecamere, gettando nell' ansia i suoi parlamentari e i colleghi democratici.

CONSULTAZIONI - SERGIO MATTARELLA CON LA DELEGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

 

Perché poco dopo, l' assemblea dei deputati e dei senatori dà mandato, tra gli applausi, a Di Maio e ai due capigruppo, Stefano Patuanelli e Francesco D' Uva, di andare a incontrare gli uomini di Zingaretti. Non sfonda il muro del risentimento personale, l' ultimissima offerta di Salvini che sembra quasi paventare la possibilità di consegnare a Di Maio in persona le chiavi di Palazzo Chigi al posto di Giuseppe Conte. «Non cambia nulla», dice Vincenzo Spadafora, tessitore dell' asse con i dem.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO COME BUD SPENCER E TERENCE HILL

 

Il forno con la Lega continua a essere tiepido per ragioni puramente tattiche, come spiegano i capigruppo ai parlamentari riuniti alla Camera. Dopo tre giorni di silenzio imposto, mentre il Pd era sballottato da un diluvio di voci, i 5 Stelle hanno voglia di far pesare i propri numeri in Parlamento e non concedere al probabile futuro alleato l' impressione di essere pronti ad accettare qualsiasi veto. La trattativa decolla, perché in realtà era partita da giorni.

consultazioni la delegazione del pd paola de micheli paolo gentiloni nicola zingaretti andrea marcucci graziano delrio

 

Eppure, per qualche ora, ieri, si è temuto il naufragio. È stato quando nell' appendice in tre punti, dei cinque di Zingaretti, il Pd ha minacciato di cancellare le riforme bibliche del M5S: taglio dei parlamentari e referendum propositivo. Un trionfo della democrazia diretta sognata da Gianroberto Casaleggio che i dem vogliono affossare.

 

CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Le rassicurazioni però arrivano subito, in un giro di telefonate e poi in una rassicurazione del capogruppo Graziano Delrio: «Siamo a favore del taglio dei parlamentari che pure avevamo già proposto in passato, ma chiediamo sia inserito in una agenda complessiva che tenga conto di una riforma della legge elettorale che garantisca rappresentanza democratica ai territori».

luigi di maio davide casaleggio

 

luigi di maio davide casaleggio

Parole che potrebbero aver spaventato Davide Casaleggio se è vero, come scrive il sito Dagospia, che il presidente dell' Associazione Rousseau ha scritto ad alcuni parlamentari di non fidarsi del Pd e di valutare se ci sono margini di «ricomposizione con la Lega».

Un' indiscrezione che ha gettato nel panico molti parlamentari e fatto infuriare i tanti che continuano a chiedersi perché Casaleggio, debba avere un potere nel M5S solo per ragioni dinastiche.

CONSULTAZIONI - LA DELEGAZIONE DEL PARTITO DEMOCRATICO DA MATTARELLA - NICOLA ZINGARETTI ANDREA MARCUCCI GRAZIANO DELRIO PAOLO GENTILONI PAOLA DE MICHELItria di maio salvini conteBEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIOdavide casaleggio luigi di maio marcello minenna davide casaleggio luigi di maio marcello minenna

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…