salvini conte

DUE PIEDI IN TRIA SCARPE - SALVINI A WASHINGTON PROMETTE UNA ''MANOVRA TRUMPIANA'' E LA FLAT TAX, MA IL MINISTRO LO GELA: ''CI VORREBBE IL DOLLARO'' - MENTRE IL CAPITONE GIURA FEDELTÀ AL CIUFFO ARANCIONE, CONTE A MILANO È A CENA COI LEADER CINESI, E UNA DELEGAZIONE A 5 STELLE È A MOSCA A DIRE ''CONVINCIAMO L'EUROPA A TOGLIERE LE SANZIONI''. MA DI QUANTI PADRONI POSSIAMO ESSERE SERVI?

donald trump matteo salvini

 

  1. TRIA: MANOVRA TRUMPIANA? CI VORREBBE IL DOLLARO

 (ANSA) - "Una manovra trumpiana implica avere il dollaro, e noi abbiamo l'euro". Così il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, rispondendo a Londra, a margine di un incontro con investitori della City, ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle parole di Matteo Salvini da Washington. "A parte questo - ha proseguito Tria - la nostra manovra è quella che abbiamo deciso e approvato". Basata su "una politica fiscale prudente, ma compatibile con la necessità di crescere di più".

 

 

  1. SALVINI A WASHINGTON AVVERTE L' EUROPA: MANOVRA TRUMPIANA E AVREMO LA FLAT TAX

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della sera

 

La prossima legge di Bilancio «dovrà essere trumpiana». Taglio drastico delle tasse su imprese e persone fisiche; semplificazione burocratica. «Ho raccolto un bel po' di materiale sul fisco.

matteo salvini mike pence

 

Gli Usa devono essere il nostro modello», dice Matteo Salvini alla fine della visita lampo a Washington. Il vicepremier e ministro dell' Interno ha incontrato prima il segretario di Stato Mike Pompeo e poi il vicepresidente Mike Pence. Nel mezzo un colloquio con Grover Norquist, uno degli ispiratori della riforma tributaria voluta da Donald Trump. Salvini è convinto che la formula trumpiana, riedizione della vecchia e controversa «curva di Laffer», possa aver successo anche in Italia. Si dovrà confrontare con i numeri e la sostenibilità del debito pubblico italiano.

Un altro mondo rispetto agli Stati Uniti.

 

Nel frattempo porta a casa un risultato diplomatico per lui positivo. Il primo impatto diretto con l' amministrazione repubblicana è stato morbido. L' ambasciata italiana nella capitale americana ha lavorato a fondo per preparare la scaletta dei temi. E Salvini non ha avuto difficoltà ad appoggiare le scelte americane praticamente su tutta la linea, cancellando anche quelle poche riserve o i distinguo avanzati dall' alleato-rivale Luigi Di Maio, nel corso della visita a Washington il 28 marzo scorso.

matteo salvini mike pence

 

I rapporti con la Cina, per cominciare. Il vicepremier del Movimento 5 Stelle aveva difeso l' adesione dell' Italia alla via della Seta, il piano di investimenti promosso da Pechino. Salvini, invece, ha parlato di «prepotenza cinese», rassicurando Pompeo che «non ci saranno problemi di sicurezza in Italia» con un riferimento a un eventuale coinvolgimento della cinese Huawei nella rete di telecomunicazioni 5G. La portavoce del Dipartimento di Stato, Morgan Ortagus, fa sapere che «la discussione» ha toccato i «rischi per la sicurezza regionale sollevati da Russia e Iran», «le minacce poste dagli investimenti predatori della Cina» e «la necessità di rafforzare la cooperazione nella difesa tra Italia e Stati Uniti».

 

GIOVANNI TRIA MATTEO SALVINI

Lo stesso Salvini, nel corso della conferenza stampa, aveva fatto l' elenco. Iran: «I nostri rapporti con quel Paese sono già cambiati. Non ci può essere una relazione normale con chi vuole cancellare Israele»; l' acquisto dei caccia F-35: ne sono stati ordinati 90, ma la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta (M5S) vorrebbe rivedere il programma. «Per me va bene così, invece, - dice Salvini - significa più ricerca, più occupazione. Cose sane». Toni alla Trump anche sull' Onu, che ha criticato il decreto sicurezza: «Sto ancora aspettando i loro ispettori.

 

Nel frattempo stiamo verificando se possiamo ridurre il nostro contributo: il Palazzo di Vetro non è per niente trasparente. Spendono troppo: buffet e privilegi. Troppa gente che "magna" anziché dare da mangiare a chi ne ha bisogno nel mondo».

SALVINI E MIKE POMPEO

 

L' obiettivo politico di Salvini è ambizioso: «Stati Uniti e Italia non sono mai stati così vicini. Siamo d' accordo al 99%. Ne ho parlato con il vicepresidente Pence: qui si stanno rendendo conto che in Europa esiste un' alternativa allo strapotere di Berlino e Parigi».

 

Il leader leghista è convinto di poter giocare l' asse con l' amministrazione Trump in chiave anti-Bruxelles (e contro Francia e Germania). Ha invitato Pompeo a visitare l' Abruzzo «e lui ha accettato».

 

Sostiene che «le imprese italiane potranno essere al riparo dai dazi americani». Resta quell' 1% di differenza, che forse è un po' di più, visto che comprende un tema chiave come il rapporto con Mosca.

Salvini ripete: «Penso che sia meglio trattare con la Russia, piuttosto che regalarla alla potenza della Cina».

 

 

  1. MA CONTE VA A CENA CON I CINESI E I 5S FANNO PROMESSE A MOSCA LA DOPPIA GEOPOLITICA POPULISTA

Jacopo Iacoboni e Paolo Baroni per “la Stampa

 

Proprio mentre Matteo Salvini è a Washington per rassicurare l' alleato americano che il governo di Roma non sposterà il tradizionale asse atlantico della nostra geopolitica, ieri altri due eventi sembravano offrire una fotografia diversa, circa gli orientamenti del governo italiano.

giuseppe conte fondazione italia cina

 

Il primo è questo: Giuseppe Conte era a Milano alla cena di gala al Principe di Savoia per l' anteprima del nuovo rapporto della Fondazione Italia-Cina, presenti tra gli altri il nuovo ambasciatore cinese in Italia Li Junhua e 200 tra soci e consiglieri della Fondazione, istituzioni, imprenditori e vertici di importanti aziende italiane e cinesi.

 

Il premier ha ascoltato le richieste che gli imprenditori fanno - con tanto di slides - al governo nazional populista italiano per sfruttare a pieno le potenzialità del mercato cinese e recuperare i l ritardi nell' interscambio tra i due paesi rispetto a Francia e Germania.

 

giuseppe conte alla cena coi cinesi a milano

Due le proposte principali: un veicolo finanziario per favorire la raccolta di capitali delle aziende italiane che operano in Cina, mentre «per intercettare l' interconnessione euroasiatica oramai inarrestabile» si propone di creare un consorzio pubblico-privato che faccia leva su Trieste e Genova come porti di accesso all' Europa centro settentrionale e su Venezia come base europea delle istituzioni connesse a questo progetto. Conte ha ripetuto che «l' Italia vede nella Cina un interlocutore ormai a pieno titolo quale global player ed è determinata a coltivare il fruttuoso percorso».

 

giuseppe conte fondazione italia cina

Nessun passo indietro, insomma, nel discusso percorso culminato con la firma del memorandum sulla Via della seta; anche se Conte alla cena s' è detto sicuro che «non c' è nessuna discrepanza (tra lui e Salvini) nella nostra politica estera, che è molto chiara e lineare. Quando abbiamo sottoscritto il memorandum l' ho chiarito in modo chiaro, puntuale e diretto con il presidente Usa, Donald Trump. Non c' è nessun equivoco. La nostra fedeltà euro-atlantica è confermata ai massimi livelli».

 

Il secondo evento accade invece sottotraccia. Ieri l' altro è partita da Roma per Mosca, dove resterà tre giorni, una delegazione parlamentare italiana, dominata da due grillini, Vito Petrocelli e Gianluca Ferrara, e un senatore dell' opposizione (il forzista Enrico Aimi). La delegazione è in un viaggio ufficiale di incontro tra la commissione esteri del Senato e la commissione esteri della camera alta del Parlamento russo, per firmare un protocollo di cooperazione con la Russia su lotta al terrorismo e Medio Oriente.

gianluca ferrara a mosca

 

Ma Petrocelli - senatore grillino che presiede la commissione, uomo assai filoputiniano, che per il M5S si è esposto in dure posizioni antiamericane su Iran e Venezuela, e ha già discusso il protocollo con Konstantin Kosachev, uomo vicino a Putin - si è spinto molto avanti sul tema dell' abbattimento delle sanzioni a Mosca. A Sputnik, l' agenzia del Cremlino ha detto: «Il nostro governo deve trovare alleanze all' interno dell' Ue per superare le sanzioni». Poi ha annunciato: «Dopo la visita, prepareremo una risoluzione speciale» anti-sanzioni in Senato. Sputnik ha rilanciato la cosa trionfalmente in tutto il web cirillico. La notizia, stranamente, non era stata comunicata ai network italiani e occidentali.

gianluca ferrara a mosca

 

 

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...