dario franceschini roberto speranza andrea orlando

DUE SPOILS SYSTEM, DUE MISURE: NEGLI ULTIMI MESI DEL 2022, I MINISTRI DEL PD, CHE ORA SI LAMENTANO PERCHÉ LA MELONI HA CACCIATO MAGRINI E LEGNINI, SONO RIUSCITI A PIAZZARE 82 NOMINE A CAMERE SCIOLTE – “LA VERITÀ” RIVELA TUTTI NOMI DEI FEDELISSIMI DEGLI EX MINISTRI DRAGHIANI A CUI È STATO TROVATA UNA POLTRONA SUL GONG, TRA LUGLIO E OTTOBRE – I RECORDMEN SONO FRANCESCHINI, SPERANZA E ORLANDO, CHE DA SOLI HANNO PIAZZATO 50 PERSONE (MEJO DI QUALSIASI NAVIGATOR) – L’EX MINISTRO DELLA SALUTE HA TROVATO LAVORO ANCHE A UN EX COMPAGNO DI SCUOLA…

Claudio Antonelli e Daniele Capezzone per “La Verità”

 

GIORGIA MELONI ALLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

Il meraviglioso mondo del Pd e dei suoi alleati non finisce di stupire. Nell'ultima settimana, la sinistra politica e quella mediatica hanno sparato a palle incatenate contro il governo guidato da Giorgia Meloni, a loro avviso «colpevole», dopo una netta e indiscutibile vittoria elettorale, di aver avvicendato due funzionari: il capo dell'Aifa e il responsabile della struttura della ricostruzione post terremoto.

 

Peccato che - in base a un documento che La Verità è in grado di rendere noto - i ministri uscenti del vecchio governo, a Camere sciolte (cioè dopo il 21 luglio scorso), e in qualche caso perfino in piena campagna elettorale o a elezioni già avvenute, abbiano sparato un'ultima impressionante raffica di incarichi.

 

nicola magrini

Complessivamente, si tratta di ben 82 nomine disposte da nove ministri di punta del governo guidato da Mario Draghi: Elena Bonetti (1 nomina), Luigi Di Maio (11 nomine), Luciana Lamorgese (3 nomine), Dario Franceschini (18 nomine), Marta Cartabia (3 nomine), Patrizio Bianchi (1 nomina), Roberto Cingolani (4 nomine), Andrea Orlando (16 nomine), Roberto Speranza (16 nomine), Lorenzo Guerini (6 nomine), e infine 3 nomine in condominio tra Mef e Mur.

 

dario franceschini

Quindi, sul gradino più alto del podio c'è Franceschini, seguito da Orlando e Speranza: tre uomini di Pd e Articolo Uno che hanno sparato ben 50 colpi andati a segno. E non finisce qui: perché all'incredibile elenco occorre aggiungere un'altra raffica, quella attribuibile a un altro autentico recordman di questa speciale classifica, Vittorio Colao, protagonista (La Verità se n'era già occupata in più occasioni) di 109 tra assunzioni e nomine con particolare simpatia per il mondo francese.

 

dario franceschini cerimonia di presentazione dei david di donatello

Intendiamoci bene. In qualche caso, si tratta di incarichi che erano già in itinere e che magari sono stati formalizzati dopo lo scioglimento delle Camere. Ad esempio, tutte le nomine del comparto Difesa sono frutto di valutazioni tecniche avvenute ben prima della caduta del governo. In altri casi, si può agevolmente concedere che si sia trattato di atti dovuti (vale per una fetta di incarichi formalizzati alla Farnesina e riguardanti nuovi ambasciatori). In altri casi ancora, sono state scelte persone meritevoli.

 

luigi di maio meme

Ma, al netto di queste eccezioni, siamo di fronte a uno scandalo in termini di opportunità politica. Ma come? Dal 21 luglio le Camere sono sciolte; il vecchio governo è in carica solo per il disbrigo degli affari correnti; un imminente risultato elettorale avverso al Pd appare chiaro dal primo all'ultimo minuto della campagna elettorale: per questo si fa lavorare a pieno regime la macchina delle nomine?

 

Tutto ciò nonostante a fine luglio il sottosegretario Roberto Garofoli abbia emanato una circolare per limitare il più possibile il perimetro di libertà dei singoli ministri. Ecco perché non si può non pensare a una precisa e scatenata volontà lottizzatoria di ogni postazione disponibile, e magari anche al retropensiero di gettare un po' di sabbia nell'ingranaggio di chi andrà a governare dopo.

SALVO NASTASI DARIO FRANCESCHINI

 

D'altro canto la cronologia parla chiaro: dopo lo scioglimento delle Camere, nell'ultima decade di luglio, sono avvenute 13 nomine; ad agosto, altre 11; altre 4 a cavallo tra agosto e settembre; sempre a settembre, altre 34 (di cui 12 dopo le elezioni del 25); 15 addirittura a ottobre; 1 a novembre; una manciata, infine, con collocazione cronologica meno certa.

 

L'ex ministro della Cultura, Dario Franceschini, è riuscito a chiudere il cerchio della Siae, la società dei diritti musicali. A settembre, il già capo di gabinetto Salvatore Nastasi diventa presidente Siae, riuscendo nell'impresa fallita nel 2018 e nonostante un parere negativo della commissione.

ROBERTO GAROFOLI

 

Nello stesso mese anche Francesca Saccone passa al servizio Eventi, mostre e manifestazioni, in questo caso grazie a una mossa dello stesso Nastasi. Stefano Campagnolo, già assessore del Pd di Cremona, finisce alla biblioteca Marciana di Venezia, mentre Andrea Pessina, con decreto di Nastasi, finisce a fare il segretario regionale Fvg del ministero.

 

Giusto per fare alcuni esempi tratti dalla lista della Cultura. Italia Viva si ferma a una sola nomina. Ma è ben assestata. È l'ex tesoriere del partito di Renzi e segretario del ministro Bonetti, Mattia Peradotto, che ad agosto diventa coordinatore Unar. Ovviamente con l'ok della stessa Bonetti.

 

Nicola Magrini

Luigi Di Maio da vero democristiano muove le pedine lateralmente. Da segnalare Luca Sabbatucci, suo ex capo di gabinetto, nominato rappresentante permanente presso l'Ocse. Premiato anche Carmelo Barbarello, segnalato a diversi convegni targati Pd e primo diplomatico a ottenere un passaporto per il marito. Scegliendo nel cesto di ciliegie, si nota anche Alessandro Bratti, nominato segretario generale dell'Autorità del bacino del Po. Era un deputato Pd e direttore Ispra.

luca sabbatucci luigi di maio luca franchetti pardo

 

E Cristina Grieco, già assessore piddino in Toscana, voluta ad agosto dal ministro Bianchi nel ruolo di presidente del cda di Indire, l'Istituto nazionale per documentazione, innovazione e ricerca educativa. Pedine che viste da lontano sembrano piccine, ma che analizzate da vicino formano una strategia precisa e capillare: una occupazione territoriale.

 

Così, per rimanere in tema, non mancano, come vedremo in dettaglio, anche particolari geografici e una pesca a piene mani dal personale politico d'area dei vari ministri: anticipiamo la propensione di Orlando a scegliere in Liguria, così come resta leggendaria la scelta di Speranza di nominare pure un suo compagno di scuola.

 

sergio mattarella dario franceschini cerimonia di presentazione dei david di donatello

Tra le nomine di Orlando spicca Cristina Tajani (già sua consigliera nonché ex assessore delle giunte di Giuliano Pisapia e Giuseppe Sala) come ad di Anpal servizi. Notevoli anche gli incarichi all'ex deputato Pd Massimo Fiorio (cda Enpaia) e a Giuseppe Berretta (già vicesindaco di Catania ai tempi di Enzo Bianco, poi deputato Pd e sottosegretario nel governo di Enrico Letta) alla cassa psicologi Enpap.

 

Una serie di professionisti (commercialisti, tributaristi, notai) sono stati pescati nella natia La Spezia o al massimo a Savona. La maggior parte di queste figure liguri sono state collocate negli organi di casse che erano scaduti: una ragione di più, a nostro avviso, per non procedere a nomine all'ultimo istante, dando la sensazione di una corsa a piazzare pedine in extremis.

STEFANO LORUSSO

Quanto a Speranza, attrae l'occhio la scelta dell'ex compagno di scuola Stefano Lorusso, (di cui La Verità si era già occupata) nientemeno che come direttore generale per la Programmazione sanitaria. Ad alta intensità politica la nomina di Mario Giro (già viceministro nei governi Renzi e Gentiloni) all'Istituto nazionale salute migrazione e poverta, dove Speranza ha collocato pure Paolo Fontanelli, già deputato, sindaco di Pisa e assessore regionale toscano.

 

giorgio parisi 8

Significativa anche l'indicazione di Patrizia Popoli, dirigente Aifa, alla Commissione nazionale formazione continua. Pure nel caso di Speranza non manca il fattore territorio, con speciale attenzione alla natia Basilicata e alla Puglia. Da ultimo, il feudo lettiano della Fondazione Biotecnopolo di Siena. Posizioni scadute, dunque Mef e Mur avrebbero fatto bene a lasciar scegliere il futuro governo. Sono invece scattate le nomine, inclusa quella indubbiamente di alto livello del Nobel Giorgio Parisi, che è comunque di opinioni politiche di sinistra.

luigi di maio mario draghi meme

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...