juncker merkel tsipras grecia austerity grexit

ECCO COSA RESTA IN GRECIA DOPO OTTO ANNI DI CRISI - DAL 20 AGOSTO FINISCE IL COMMISSARIAMENTO DELLA TROIKA CHE LASCIA UN PAESE IMMISERITO - IL POTERE D’ACQUISTO CROLLATO DEL 24%, UN QUINTO DELLA POPOLAZIONE VIVE IN CONDIZIONI DI ESTREMA POVERTÀ E, LO SCORSO ANNO, 130 MILA PERSONE HANNO RINUNCIATO ALLE EREDITÀ LASCIATE DAI PARENTI PERCHÉ NON AVEVANO I SOLDI PER PAGARE LE TASSE

Ettore Livini per “la Repubblica”

 

UE FRONTIERE GRECIA MERKEL RENZI

La Grecia - dopo otto anni di crisi - cala il sipario sull'era della Troika. Il conto alla rovescia è iniziato: il Parlamento ha approvato giovedì l'ultimo pacchetto di tagli e tasse imposto da Ue, Fmi e Bce. E tra cinque giorni - salvo clamorose sorprese - il party potrà iniziare: l'Eurogruppo girerà l'ultima tranche di aiuti (11 miliardi) ad Atene e annuncerà la ristrutturazione del debito ellenico. E dal 20 agosto - data di scadenza formale del "commissariamento" - il Paese volterà pagina, «rialzando la testa e riprendendo a camminare con le sue gambe», come già festeggia in questi giorni il premier Alexis Tsipras. Tutto bene quel che finisce bene?

 

grecia

Dipende. I "contabili" di Bruxelles - che hanno puntellato il Partenone con 240 miliardi di prestiti - sono contenti: la Grecia e la moneta unica sono salvi (assieme alle banche tedesche e francesi), il Pil ellenico è tornato a salire (+1,4% nel 2017) e dopo 15 tagli alle pensioni e pesanti sforbiciate allo stato sociale il bilancio di Atene ha chiuso l'ultimo anno con un superattivo pari al 3,7% del Pil.

 

La "prova dello scorfano" però - l'indicatore economico più in voga nel vecchio mercato di Atene - racconta un' altra storia: l'austerità ha lasciato cicatrici difficili da rimarginare. E se la Grecia è salva, la strada per salvare i greci è ancora lunga. «Guardi il mio bancone - dice Iannis Biros che da 27 anni vende pesce nell'Agorà - quante cassette di scorfano vede?».

 

grecia

Facile due. Due macchie rosse (prezzo 11,98 euro al kg. recita l'etichetta) in un mare di sardine d'argento (1 euro al chilo) che brillano sotto i neon. «Dicono che la crisi è finita ma di soldi in tasca alla gente non ce ne sono ancora. Nel 2009 ordinavo 10 cassette di scorfani e alle nove di mattina erano esaurite. Oggi fatico a finire quelle che vede». E a far tornare i conti di Iannis ci sono solo le file di clienti in coda per un cartone da due euro di pesce azzurro.

 

La tragedia greca, insomma, è ancora lontana dal lieto fine. «I segnali di ripresa sono innegabili», dice con orgoglio Dimitris Liakos, uno dei consiglieri economici più ascoltati di Tsipras. La produzione industriale è al massimo da dieci anni, l'economia - grazie al turismo - ha creato tra gennaio e maggio 264mila posti di lavoro, l'export cresce a tassi vicini al 10%. La disoccupazione è scesa (si fa per dire) dal 27,8% di quattro anni fa al 21% attuale.

la rotta dei migranti dalla turchia alla grecia

 

Unico problema: la cura da cavallo imposta dalla Troika («abbiamo peccato per eccesso d'austerità», ha ammesso con colpevole ritardo l'Fmi) ha lasciato il paziente Grecia senza voglia di festeggiare. Il potere d'acquisto è crollato del 24%, il 21,2% della popolazione, certifica Eurostat, vive in «estrema povertà», il doppio del 2008. Lo scorso anno 130 mila persone, il 333% in più del 2013 «hanno rinunciato alle eredità lasciate dai parenti perché non avevano i soldi per pagare le tasse», raccontano all' associazione notarile nazionale.

 

Tsipras - stretto nelle maglie rigide imposte dai creditori - ha provato a fare qualcosa di sinistra distribuendo il surplus di bilancio (1,4 miliardi nel 2017) alle fasce sociali più a rischio. Ma per ora siamo agli interventi una tantum. E il premier, per sparigliare le carte, ha un obiettivo chiaro: uscire dall'austerity senza condizioni.

 

protesta contro l accordo che schiaccia la grecia 2

La Germania - anche nell'era post-Schaeuble - vorrebbe tenere le redini corte, condizionando la ristrutturazione del debito di Atene all'impegno a implementare tutte le riforme previste, con tanto di controlli più volte all'anno per verifica. «Ce la faremo da soli. Alzeremo gli stipendi, combatteremo il lavoro nero ma non torneremo le cicale del passato», ha garantito il presidente del Consiglio.

 

«L'Europa in fondo ci deve un po' di riconoscenza - dice Ioanna Chrysolaras, volontaria della Praxis nel campo di rifugiati di Eleonas - visto che ci ha lasciato in mano il cerino dei migranti quando ha sigillato la rotta balcanica». Dimenticando "parcheggiati" in Grecia 58mila richiedenti asilo. Il copione dell'uscita dall'era della Troika è decisivo per il futuro di Tsipras.

l'incontro tra tsipras, merkel, hollande e tusk a bruxelles tratto dal profilo twitter di preben aamann 0

L'austerity e le tasse hanno eroso la popolarità del premier. Syriza viaggia nei sondaggi 10 punti dietro il centrodestra di Nea Demokratia.

 

Nell'era dello storytelling politico, però, il premier sa che nei prossimi mesi potrebbe trovarsi in mano due jolly da calare: la fine (formale) dell'austerity e lo scalpo del taglio al debito, la vera contropartita ai sacrifici degli ultimi tre anni. «Se tutto andrà bene mi aspetto due sorprese - confida un compagno di partito - . La prima è vedere per la prima volta Tsipras in cravatta, come ha promesso di fare in caso di sforbiciata all'esposizione. La seconda sono le elezioni anticipate».

 

alexis tsipras 7720b99

La tentazione di sfidare i sondaggi, a quel punto, sarebbe alta. Tsipras, in fondo, era dato per sfavorito anche al voto del settembre 2015, quando ha vinto con 8 punti di vantaggio.

La finestra di opportunità è però limitata al prossimo autunno: a gennaio i greci troveranno nelle buste paga e nelle pensioni l'effetto dei tagli approvati questa settimana in aula. E a quel punto convincerli che la crisi è davvero finita sarà ancora più difficile.

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…