matteo salvini lucia borgonzoni citofono

EMILIA FATTA A MAGLIE – LE ELEZIONI REGIONALI DI DOMENICA SONO LA MADRE DI TUTTE LE BATTAGLIE PER SALVINI. ECCO PERCHE’ - IMPICCARE IL LEADER LEGHISTA A UN CITOFONO SUONATO SU RICHIESTA DI UN GRUPPO DI CITTADINI IN UNO DEI TANTI QUARTIERI ABBANDONATI DALLE ISTITUZIONI LASCIA IL TEMPO CHE TROVA – LA STOCCATA ALLE SARDINE: “QUANDO HO VISTO IL POVERO GUCCINI SU UN PALCO, HO CAPITO CHE..” - LUNEDÌ MATTINA, COMUNQUE VADA, NULLA SARÀ COME PRIMA

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

matteo salvini a bibbiano con lucia borgonzoni 3

Ve l'avevo detto che l'Emilia Romagna sarebbe stata la madre di tutte le battaglie e non una elezione regionale qualunque da ascrivere fingendo disinvoltura nell'elenco ormai lunghissimo delle perdite del centro-sinistra. 

 

Adesso che tutti ma proprio tutti spiegano che lunedì mattina, comunque vada, nulla sarà come prima, vale la pena di ricordare che nel mese di settembre qualcuno come la sottoscritta, rifiutandosi di vestire in gramaglie per la fine precoce ma giusta del governo lega 5stelle e l'arrivo della coalizione improbabile 5 stelle PD, indico' le elezioni di domenica prossima come il vero macigno sul cammino di quelli che si sono accucchiati, messi insieme senza amore e per forza, in attesa di un pacchettone di nomine che li dovrebbe sistemare tutti o quasi, e addirittura aspettandosi di governare tre anni per poter ancora una volta, a dispetto dell' articolo 1 della Costituzione, essere loro ad eleggere il presidente della Repubblica legato, aradanga, al centro-sinistra.

matteo salvini a bibbiano con lucia borgonzoni 2

 

Ancora oggi TV e giornaloni costretti a dire che domenica l'evento è eccezionale, si riprendono dal colpo descrivendo ostinatamente una ineluttabilità che viene data per scontata; raccontano come un mantra lo spettacolo di quelli che si blindano, si attaccano alle poltrone, e del Popolo se ne fregano, perché sarà pur vero che a lui appartiene la sovranità, ma loro la esercitano. 

Sullo sfondo, a conferma del mistero doloroso, vengono agitati poteri forti che se li evochi tu sei dietrologo e anche un po' paranoide, ma ai cronisti della maggioranza inevitabile sono invece evocazioni consentite; seguono affermazioni spesso non spiegate sulla Merkel e Macron, poteri inamovibili, su l'Europa che non fa passare Salvini, su il presidente che le Camere non le scioglierà mai.

Fino a qualche settimana fa si citava anche l'endorsement a Giuseppi di Trump, bagatella per fortuna non più in uso.

maria giovanna maglie foto di bacco

Sono tutti argomenti validi e pertinenti, per carità, solo che una si domanda dove sia finita la capacità di pensare in modo non convenzionale, figurarsi  quella tanto mancante di un tantino di "lateral thinking", elementi di imprevedibilità negli eventi così pedissequamente prefigurati del nostro povero Paese. 

 

Niente di tutto ciò, a muovere le considerazioni della vigilia in Emilia-Romagna sembra essere solo la paura. Scommettiamo che non andrà in questo  modo?

Sono anni ormai che gli italiani percepiscono con durezza sulla propria pelle la schizofrenia dell'articolo 1 della Costituzione. Degli ultimi è diventato più chiaro che la prima parte è incarnata dall'agenda politica di Matteo Salvini e ora del centrodestra Unito, perché la società che si occupa degli interessi nazionali, che rispetta i confini, che esalta la nostra identità e cultura, è quella basata sulla sovranità che appartiene al popolo. Gli altri, le sinistre, i progressisti, sono attaccati alle forme e limiti dell'esercizio, ovvero alla stretta gestione da parte di governo e Parlamento della sovranità popolare. In questi ultimi mesi quando si parla di maggioranza parlamentare contrapposta anche in contrasto con l'articolo 88 della Costituzione al sentimento popolare, tutto ciò diventa plasticamente evidente.

matteo salvini paola pellinghelli lucia borgonzoni

Ai progressisti, in barba alle richieste delle Regioni, e anche alla loro autorità, ha appena dato ragione la  scelta della Corte Costituzionale di bocciare il referendum sulla modifica maggioritaria del Rosatellum, aprendo la via ad una ridicola legge proporzionale. Va nella stessa direzione la decisione di 5Stelle-Pd-Italia Viva-Leu, di pronunciarsi a favore dell’autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini, una decisione nella quale il contrasto con il sentimento popolare è diventato vistoso e stridente nella melina per cercare di non votare nella Giunta delle immunità prima delle elezioni regionali di Emilia-Romagna e Calabria,tentativo stanato proprio da Matteo Salvini e dalla Lega.

Non dimenticate infine la pronuncia della Cassazione, che ha considerato non legittimo l’arresto di Carola Rackete,  elevata a eroina della battaglia contro i “porti chiusi”; senza tenere nel minimo conto il suo gesto criminale di speronare una imbarcazione della guardia di finanza che tentava di opporsi all'ingresso in porto 

Last but not least, ii cultori della maggioranza parlamentare contro la sovranità del popolo hanno imposto .la entrata in vigore della legge blocca-prescrizione, che  significa un processo senza fine.

lucia borgonzoni matteo salvini

Come si può, di fronte a un fuoco di sbarramento di questo tipo, tanto illiiberale e autoritario, tanto indifferente alla volontà popolare espressa in tutte le elezioni amministrative, e rotondamente in quelle europee della primavera scorsa, pensare che abbia sbagliato Matteo Salvini a indicare in Emilia-Romagna e, sia pur meno, in Calabria,la svolta, il punto di crisi di questo metodo?

 

Lo ha fatto  buttandosi corpo a corpo nella conquista di quei paesini nei quali a lungo ha comandato il segretario di sezione del PCI, di quei caseggiati in cui ci si rivolgeva al capo caseggiato, e che sono stati lasciati abbandonati, per andare ad ascoltare e a promettere una possibilità di riscatto

 

LUCIA BORGONZONI E MATTEO SALVINI AL MARE

L'Emilia è campione, o si racconta come tale, di servizi pubblici resi in base alle vostre richieste. Bene, se gli italiani sono tra i i popoli più tartassati da un fisco iniquo e mortificati da uno Stato quasi ostile, ormai è chiaro che in cambio si offre  poco, sempre meno. Sono crollati i miti dell'assistenza sanitaria modello emiliana, franato quello delle infrastrutture, il modello sociale è avvelenato dalla brutta storia di Bibbiano e dal tentativo di farla passare per un complotto politico. Quando c'è uno scandalo vergognoso, che l'avversario lo utilizzi è legittimo, che tu finga che Cristo sia morto di raffreddore e criminale.

 

Matteo Salvini ha giocato la sua partita fino allo stremo con lucidità e generosità, impiccarlo a un citofono suonato su richiesta di un gruppo di cittadini in uno dei tanti quartieri abbandonati dalle istituzioni lascia il tempo che trova 

 

E' come con le sardine, il movimento clonato dall'alto a suon di milioni di euro come non accadeva dai tempi del minculpop o dai tempi dei progetti maoisti  di pianificazione della società cosiddetta civile. Quando ho visto il povero Guccini su un palco, ho capito che avevano toccato il fondo. Hanno soltanto raggiunto lo scopo di mettere al centro della scena politica ancora una volta Matteo Salvini.

LUCIA BORGONZONI MATTEO SALVINI

Ma ci hanno messo anche Lucia Borgonzoni, che ha cominciato la campagna elettorale da candidata relativamente meno forte,che cercava inutilmente all'inizio di ricordare la sua ottima performance ai Beni Culturali durante l'esperienza di governo, e 70mila voti raccolti a Bologna in tempi non sospetti da candidato sindaco. 

Niente, l'insulto ha prevalso per tutta la campagna elettorale,ma lei ha frapposto il coraggio e l'intelligenza, il suo spirito di sacrificio, il modo in cui ha reagito agli insulti sessisti e discriminatori dai suoi avversari,gli stessi che si sentono di solito i grandi sponsor delle donne,i non adagiandosi sul vittimismo ma  girando in lungo e in largo la regione esponendo ili suo programma, La stampa l’ha relegata a un ruolo di secondo piano solo per favorire sfacciatamente il candidato del Pd, presentato come il più adatto a ricoprire quel ruolo

bonaccini casadei

 

Io non so se Bonaccini sia stato un amministratore tale da essere riconfermato, questo lo dicono domenica  gli emiliani, so che è un uomo poco abituato al dibattito e al confronto, che reagisce in modo isterico e inappropriato a qualunque contraddittorio.

Certo, la battaglia di Bologna è stata soprattutto la battaglia di Salvini per affermare che gli italiani vogliono le elezioni politiche. Ma l'inadeguatezza degli avversari, l'incapacità di un leader del PD di stare in Emilia accanto al candidato, hanno reso tutto ciò evidente. A lunedì

MATTEO SALVINI E LUCIA BORGONZONI AL NOVEMBER PORC DI POLESINE PARMENSEBONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORAgucciniBONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORABONACCINI MANGIA A UN GIORNO DA PECORA

 

Ultimi Dagoreport

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...