matteo salvini financial times maria giovanna maglie

EMILIA-ROMAGNA FATTA A MAGLIE – NON AVREI MAI PENSATO DI DOVER RINGRAZIARE PER L'ONESTÀ IL FINANCIAL TIMES, CHE IN UN’INCHIESTA DELLE SUE SCRIVE IN MODO CORRETTO DELLA SITUAZIONE ITALIANA PER COME LA VEDE, E CIOÈ CHE UNA VITTORIA DELLA LEGA IN EMILIA ROMAGNA POTREBBE ESSERE SUFFICIENTE A BUTTARE GIÙ DALLA RUPE LA FRAGILE COALIZIONE DI GOVERNO – COM'È CHE UNA INCHIESTA DI QUESTO TIPO NON SI TROVA SUI GIORNALONI ITALIANI?

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

L'ARTICOLO DEL FINANCIAL TIMES SULLE ELEZIONI IN EMILIA ROMAGNA

“Talentuoso e instancabile trascinatore di folle, il ritorno all'opposizione gli calza a pennello, mentre viaggia su e giù per l'Italia attaccando l'improbabile coalizione PD-M5S che, nel frattempo, passa da una crisi politica all'altra. Una vittoria della Lega in Emilia Romagna potrebbe essere sufficiente a buttare giù dalla rupe la fragile coalizione di governo".

 

maria giovanna maglie foto di bacco

E ancora, tra le dichiarazioni raccolte in quantità, il professor Erik Jones, che insegna Studi europei ed Economia politica internazionale a Bologna: "Questa coalizione è già così fragile che l'unica cosa che la tiene attaccata è la paura di Salvini".

 

Giovanni Orsina

Giovanni Orsina, direttore della “School of government” della Luiss: “Il comunismo in Emilia Romagna ha sempre avuto uno specifico sapore regionale ed era fatto più di piccoli imprenditori che di operai in grandi fabbriche. Questo vuol dire che le preoccupazioni di immigrazione ed economia non sono state soffocate dalla purezza ideologica. Questa gente votava comunista in passato perché vedeva il partito come il difensore delle tradizioni delle comunità locali. Un voto molto pragmatico e non ideologico. C'era anche una tradizione nella regione di livelli molto alti di servizi pubblici.it ma ora molti di questi negozianti artigiani si sono convinti che la Lega difenda di più i loro interessi".

lucia borgonzoni matteo salvini

 

MATTEO SALVINI - LUCIA BORGONZONI - ALAN FABBRI

Definitivo il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri. Leghista da quando aveva 19 anni, contro le tradizioni della famiglia, la pecora nera, oggi amministra una città che era stata in mano alla sinistra per 73 anni e assapora la sua vendetta storica. "Molti qui credevano che la gente non avrebbe mai votato per un partito definito di destra per via delle tradizioni di famiglia, ma tutto è cambiato e molti ex comunisti adesso votano Lega perché noi difendiamo i lavoratori".

alan fabbri

 

Tana libera tutti.

 

matteo salvini al museo peppone e don camillo

È il Financial Times in una inchiesta delle sue sulla situazione politica italiana e su Matteo Salvini alla vigilia delle elezioni in Emilia. Della traduzione mi assumo la responsabilità, credo che sia corretta. È il liberal, progressista Financial Times a scrivere in modo corretto della situazione italiana per come la vede, per come qualunque osservatore onesto potrebbe e dovrebbe vederla. Com'è che una inchiesta di questo tipo non si trova sui giornaloni italiani?

 

matteo salvini lucia borgonzoni 1stefano bonaccini

Com'è che il valore nazionale delle elezioni in Emilia-Romagna, regione chiave del sistema sopravvissuto PD-Lega delle cooperative, viene in continuazione sottaciuto e addirittura si continua a dare per buona la polemica scontata secondo la quale Salvini sta in Emilia perché la candidata governatore Lucia Borgonzoni non sarebbe all'altezza di sfidare l'avversario?

 

il confronto tra stefano bonaccini e lucia borgonzoni a cartabianca

Non è invece forse vero, come l'articolo del FT sostiene, leggere per credere, che si tratta del momento culminante di una fase incominciata col famoso Papetee e col mojito e che solo la debolezza degli avversari, che pure governano nella loro debolezza, impedisce loro di fare la stessa cosa con il candidato del PD  Bonaccini? Il quale candidato, invece che rafforzato, dalla loro presenza in massa si sentirebbe minacciato. Ma questo in che modo è un problema di Salvini o di Lucia Borgonzoni?

 

Salvini Capitan Findus

La Borgonzoni è testa a testa con l'incumbent, col governatore uscente Stefano Bonaccini, e cito sempre dall'inchiesta del FT, può riuscire ad abbattere il muro rosso d'Italia. Vado con gli intervistati, come Daniele Albertazzi, esperto di storia della Lega, accademico all'università  di Birmingham: "Se il PD perde in Emilia Romagna c'è il 100% di potenziale per buttare giù il governo nazionale e vedere Salvini diventare premier. Il risultato è ancora troppo close to call.

matteo salvini deejay al papeete 1

 

MATTEO SALVINI E LUCIA BORGONZONI AL NOVEMBER PORC DI POLESINE PARMENSE

Il giornale non ha dubbi sulla vulgata secondo cui quello del Papeete fu un colpo di sole, magari favorito da un drink di troppo, e non invece un preciso calcolo politico che, come accade se sei un leader, comporta un rischio e anche la possibilità di perdere. Da allora, scrivono gli autori dell'articolo, la Lega ha recuperato voti, consensi e iniziativa politica, mentre gli altri arrancano.

matteo salvini mojito al papeete

 

BETTINO CRAXI

Come mai allora la sottoscritta per mesi è stata guardata come una demente tifosa di Salvini e quindi priva di capacità di raziocinio quando sosteneva che non si deve stare al governo per forza, non nelle condizioni in cui il presidente del Consiglio è il ministro dell'economia ti remano contro e neanche ti informano?

 

LUCIA BORGONZONI E MATTEO SALVINI AL MAREmeme sulla crisi di governo conte e salvini

Perché sono stata costretta ad ascoltare infinite serie di ragionamenti e proclami sul fatto che era stato commesso l'errore irrimediabile, che il leader della Lega si era messo da solo in un angolo, che mai più gli sarebbe successo di tornare al governo con la facilità della coalizione giallo-verde, che mai si lascia una posizione di potere per una posizione di opposizione?

 

matteo salvini al museo peppone e don camillo 3

Il discorso del coraggio di un leader politico mi colpisce specialmente nei giorni che ci avvicinano al ventennale della morte non naturale in esilio di Bettino Craxi. Una sorte così non dovrà mai più ripetersi, e se non si ripeterà, probabilmente, sarà anche per il prezzo che Craxi ha pagato. Anche la persecuzione giudiziaria non potrà più essere la stessa, ci sono passati in troppi.

obama merkel sarkozy cameron

 

Ma il discorso del coraggio o, se preferite, del rischio della forza del carattere oggi è centrale nella svolta dei politici del mondo. C'è stata una fase eroica di costruttori, poi anni di grande mediocrità, figurine inconsistenti come Sarkozy e i Cameron, Hollande e la May, o pericolose, come Obama, oggi Merkel e Macron, dei fantasisti che hanno rischiato di portarci al disastro nel Mediterraneo e nel Medio Oriente, di consegnarsi alla Cina, di far rinascere il peggio della Russia.

obama sarkozy cameron

 

salvini borgonzoni

Non c'era che da buttarsi a costruire qualcosa di completamente nuovo, cercare di parlare di nuovo al popolo massacrato dalla globalizzazione selvaggia, solo mercato, nessuna attenzione alla vita delle persone. Negli Stati Uniti è arrivato Donald Trump, In Italia Matteo Salvini non solo ha compreso  la chiamata di una società allo stremo, l'ha fatta sua fisicamente, la incarna.

 

matteo salvini a brescello con la statua di don camillodonald trump offre la pace all'iran

Scusate se è poco quello che è in ballo  in questi mesi ed anche, tra poco più di una settimana, in Emilia Romagna. La disonestà intellettuale dominante può spingere a celebrare la difesa della sovranità a Sigonella di Bettino Craxi, che fu un atlantista a schiena dritta, e nel contempo denigrare la ricerca di recupero di sonorità di oggi. Non avrei mai pensato di dover ringraziare per l'onestà il Financial Times.

matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 1SALVINI CONTE

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…