enrico letta ue bruxelles

ENRICHETTO, DOVE LO METTO? – NEL BAILAMME DELLE NOMINE EUROPEE RICICCIA ENRICO LETTA, CHE HA RINUNCIATO ALLA GUIDA DI “SCIENCES PO”: L'EX PREMIER PUO TORNARE IN PISTA COME PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL'UE, NEL CASO IN CUI VETI E INCIAMPI FRENINO LA CORSA DEL PORTOGHESE COSTA – DA RELATORE DEL MERCATO UNICO, ENRICHETTO HA GIRATO TUTTI I 27 PAESI DELL'UNIONE. IL SUO RAPPORTO HA INCASSATO IL TIEPIDO PLAUSO DELLA MELONI – GLI OSTACOLI PER IL SOTTI-LETTA POTREBBERO ARRIVARE NON DAL PPE, CON CUI I RAPPORTI SONO OTTIMI, MA DAL GRUPPO DEI SOCIALISTI&DEMOCRATICI...

Estratto dell’articolo di Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

enrico letta

Nella vita di Enrico Letta i colpi di carambola sono un'abitudine. Mica doveva fare il presidente del Consiglio. Il candidato alle elezioni del 2013 era Pierluigi Bersani, segretario del Partito democratico, poi il voto fu un mezzo pareggio, i numeri per governare non c'erano, arrivarono pure i cento e uno impallinatori di Romano Prodi al Quirinale, Bersani si dimise e Letta si ritrovò a Palazzo Chigi a capo di un governo di grande coalizione.

 

enrico letta charles michel

E mica doveva fare il leader del Pd, stava bello e sereno, stavolta non renzianamente, a Parigi a insegnare agli studenti dell'università di SciencePo, solo che Nicola Zingaretti decise che il segretario dem non voleva farlo più nemmeno pagato, e i maggiorenti disperati per il vuoto di potere richiamarono Letta dall'autoesilio francese.

 

È solo grazie al colpo di testa di Zingaretti se, meno di due anni fa, ha potuto correre alle elezioni da candidato premier, il sogno di una vita, anche se le condizioni della corsa non erano quelle ideali che si era immaginato fin da quando aveva i calzoni corti.

Nessuno può dire ora se Letta sarà il nuovo presidente del Consiglio dell'Unione europea.

 

CONFRONTO LETTA MELONI

Dovesse succedere, però, sarebbe un altro mirabolante effetto carambola: fuori il favorito portoghese Costa, un veto su quello, l'inciampo dell'altro e ci risaremmo: Enrico, tocca a te.

 

Comunque vadano le cose, all'ex leader dem va riconosciuta una qualità speciale: sa rialzarsi dalle sconfitte e ricominciare. Con pazienza, umiltà, tenacia. Già dopo il golpe renziano del 2014 pareva finito. Pure la batosta del 2022 è stata micidiale. Ma Letta è ripartito, sempre a fari spenti, mai una parola di fiele, anche se gli sgarbi non li dimentica.

 

enrico letta

 Vale pure il contrario: superfluo chiedere opinioni a Matteo Renzi, il cui ultimo contatto con Letta fu la telefonata in cui l'allora leader del Pd confermava a quello di Italia viva la volontà di tenerlo fuori dalla coalizione elettorale. Anche nel Pd c'è chi ancora gli rimprovera di aver apparecchiato il percorso congressuale a uso e consumo di Elly Schlein, di fatto battezzandola alla successione.

 

Letta si è guadagnato un incarico, la relazione sul mercato unico europeo, che lo ha portato a visitare tutti i 27 Paesi dell'Unione più un'altra manciata interessati agli effetti della ricerca. Ha tenuto il conto: toccate 65 città per un totale di 400 incontri.

 

[…]

 

enrico letta elly schlein stefano bonaccini

Certo non è una missione che Letta ha intrapreso con l'idea di trarne una nomina a Bruxelles, ma sarebbe ingenuo pensare che non lo possa aiutare. Ha avuto colloqui con quasi tutti i capi di Stato e di governo, amici e meno. In Francia e Germania conosce personalmente tutti, ma è stato anche nell'Ungheria di Viktor Orbán e nella Slovacchia di Roberto Fico.

 

Si è trattenuto a lungo nei Paesi Baltici. In Lituania ha scoperto che in una piazza centrale di Vilnius, si chiama Piazza della Libertà, c'è un monumento alla Nato e non ha potuto fare a meno di chiedersi cosa ne sarebbe stato, di un monumento del genere, in una delle capitali occidentali in cui l'Alleanza atlantica è ritenuta da molti responsabile della guerra in Ucraina quanto, ma spesso più, della Russia di Vladimir Putin. Le politiche comuni di difesa sono un punto centrale delle riflessioni dell'ex segretario del Pd.

 

elly schlein e enrico letta passaggio di consegne vignetta by gnentologo

Il suo rapporto sul mercato unico ha incassato anche il tiepido plauso di Giorgia Meloni. Con la presidente del Consiglio c'è un rapporto civile, nonostante le asperità della campagna elettorale alle ultime Politiche. Li divide quasi tutto, in termini di idee, li accomuna la formazione: vengono entrambi dalla politica delle sezioni, si rispettano.

 

C'è una cordialità di base, testimoniata anche dal fatto che, a differenza di Elly Schlein, Letta accettò l'invito di Meloni a confrontarsi con lei alla festa di Atreju.

 

antonio costa

Se la decisione di non assumere un ruolo di guida a SciencePo è un indizio sulle ambizioni di Letta, sicuramente non è quello decisivo. Chi lo conosce sa che era comunque orientato a non prendere l'incarico, che ha formalmente declinato un paio di settimane fa e, del resto, anche avesse deciso diversamente, non sarebbe stato di ostacolo.

 

Il ruolo di presidente del Consiglio Ue è troppo prestigioso, e Letta troppo europeista e innamorato dell'idea di riformare l'Europa, cominciando dalla revisione del diritto di veto, perché potesse dire no anche se impegnato altrimenti. Dipende dalla carambola, però […]

 

francesco merloni mario draghi enrico letta

Letta è un italiano non in linea con l'immagine attuale del Paese. Ma l'Europa è un posto dove spesso ruoli e luoghi comuni si mischiano e si rovesciano. Chiedere per conferma al tassista tedesco che ha portato in giro Letta e altri due membri della delegazione durante la tappa berlinese della missione sul mercato unico e che, a fine corsa, avendo capito di aver portato a bordo tre italiani, ha detto loro: «Pagatemi cash, siete italiani, mica svedesi».

enrico letta foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…