grillo berlusconi

ERA ORA, ANCHE I 5STELLE HANNO IMPARATO A FARE POLITICA - BEPPE GRILLO CHIAMAVA BERLUSCONI "PSICONANO", DI MAIO EVOCAVA I SUOI RAPPORTI CON LA MAFIA. E ORA, NON SOLO SONO AL GOVERNO CON LUI, MA DEVONO DIALOGARE CON IL CAV SE NON VOGLIONO ESSERE SCAVALCATI DA TUTTE LE MANOVRE CENTRISTE PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E PER IL QUIRINALE - IACOBONI: "È DAVVERO UNA NEMESI DELLA STORIA PER I GRILLINI, A CANOSSA SUL CAVALIERE SONO ANDATI DA UN PEZZO…"

Jacopo Iacoboni per "la Stampa"

 

grillo berlusconi

Lo chiamavano «lo Psiconano», e «Berlusconi mafia». Dicevano «mai con Berlusconi». Con cui, quindi, sono ora al governo insieme. Non solo Beppe Grillo, attenzione, ma tutte le sue creature, quei giovani da lui lanciati in politica e diventati chi ministro, chi capo politico del M5S, ogni volta che erano costretti a nominare Berlusconi, persino in interviste concesse quand'erano ormai diventati parlamentari, dicevano «lo Psiconano». Di Maio e Di Battista facevano dirette Instagram in cui ghignavano così: «Berlusconi si è impegnato a versare alla mafia, ora deve solo rendicontare».

 

grillo berlusconi

Gli faceva orrore persino pronunciarne il nome, Ber-lu-sco-ni. Poi qualcosa cambiò. Luigi Di Maio arrivò a sospirare, ospite in tv a La7, «non averlo voluto incontrare forse mi è costato la presidenza del Consiglio». Con forse una nota di rammarico, perché poi nel frattempo Di Maio aveva intrapreso un percorso evolutivo che lo aveva portato lontano. Alla fine di ottobre, quindi pochissimo tempo fa, Di Maio fece pure una battuta (c'è chi dice si riferisse a Conte), ricordando di non aver mai contattato telefonicamente il leader di Forza Italia, lui: «Forse sono l'unico», scherzò (ma diceva la verità).

 

berlusconi blog grillo

«Oggi però vorrei chiamarlo per dirgli "stai attento ai tuoi compagni di percorso, a Salvini e Meloni"». E chissà cosa deve aver pensato adesso, il ministro degli esteri, quando il suo successore (c'è chi sostiene, il suo antagonista) alla guida dei grillini, Giuseppe Conte, ha detto a La Stampa che le riforme costituzionali vanno fatte anche con lui, l'orrido, l'un tempo demonizzatissimo, il mostruoso «psiconano»: Silvio Berlusconi.

BILD GRILLO E BERLUSCONI ACCUSATI DI ESSERE POLITICI CLOWN IN GRADO DI DISTRUGGERE LEURO

 

È sempre pittoresco il Cavaliere quando spiega le ragioni per cui in fondo «Conte ha un po' il mio stile»: «L'aspetto impeccabile, mai fuori posto, sbarbato» (Silvio com' è noto ritiene le barbe lunghe un retaggio degli anni settanta-ottanta, le aveva tassativamente vietate nei kit di Publitalia fin dalla stagione in cui invece lui girava con gli stivaletti e si faceva fotografare con la pistola sul tavolo - come da celebre copertina de L'Espresso).

 

Ma è davvero una Nemesi della storia, questa dei grillini che adesso si trovano non di rado a parlare non male di Berlusconi e anzi, forse addirittura devono trovare il modo di dialogarci davvero, politicamente, se non vogliono essere scavalcati da tutte le manovre centriste, non solo per le riforme costituzionali, forse prima ancora per il futuro Quirinale (benché i Toninelli, peraltro ormai marginalizzati, continuino a strepitare e definire «vomitevole» il nome dell'ex premier di Forza Italia).

di battista di maio

 

E d'altra parte, almeno Conte il dialogo con quel mondo l'aveva da un pezzo. La Stampa raccontò, mai smentita, che l'allora premier grillino si sentiva periodicamente con Gianni Letta (Di Maio aveva invece sapientemente costruito, per tempo, una interlocuzione con Mario Draghi).

 

Se i cinque stelle dicevano di odiare Berlusconi, il Cavaliere li ha sì talora sferzati, l'agenzia Dire pubblicò un video in cui, nei corridoi del Quirinale, Conte prova a inseguire/salutare Silvio, ma quello neanche si gira (forse non l'aveva visto, forse no).

 

Però altre volte il leader di Forza Italia si è fatto scappare anche degli apprezzamenti per i grillini che per lui valevano oro, come quando - parlando di tv, la cosa a cui più tiene al mondo - disse: «Persone a me vicine (probabilmente si riferiva a Cesare Previti, l'uomo da cui Raggi aveva fatto la pratica di avvocato, come scoprì La Stampa, ndr.) mi hanno parlato bene di Virginia Raggi. Mi dicono che non è soltanto telegenica, ma è anche un bravo avvocato».

di maio lombardi di battista

 

Poi cominciò ad aggiungere qualche postilla acre, riferendosi a Di Battista e Di Maio: «Sono telegenici, ma non hanno esperienza di amministrazione». In anni più vicini, Berlusconi era invece stato brutale (a dir poco): «A Mediaset li prenderei per pulire i cessi».

 

Ma era polemica politica. Niente da cui non si possa tornare indietro. E infatti, mentre Di Maio non andava a parlare con Berlusconi giocandosi (dice lui) Palazzo Chigi, i grillini dovevano poi acconciarsi a eleggere (con i loro voti) una parlamentare berlusconiana come Elisabetta Casellati alla guida del Senato, e infine a stare nello stesso governo con i voti decisivi di Forza Italia, e ministre e ministri di Berlusconi. Lo chiamavano «Psiconano», ma a Canossa sul Cavaliere sono andati da un pezzo.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."