erdogan merkel

ERDOGAN C’HA FREGATO: S'È INTASCATO 20 MILIARDI E ORA SCARICA I PROFUGHI SIRIANI - SPENTI I RIFLETTORI SULLA GUERRA IN SIRIA, LA TURCHIA ANNUNCIA LA FINE DELL'ACCORDO CON L'UNIONE EUROPEA E INIZIA A DEPORTARE I RIFUGIATI - “HUMAN RIGHTS WATCH” DENUNCIA: “LI MANDANO IN ZONE IN CUI SI COMBATTE”   

Carlo Nicolato per “Libero quotidiano”

 

recep tayyip erdogan e angela merkel 1

Finita la guerra in Siria i profughi ritornino a casa e si diano da fare per rappacificare e ricostruire il loro Paese. In teoria il nuovo corso inaugurato di recente della Turchia, che ricordiamolo da sola ospita più di tre milioni e mezzo di rifugiati siriani, non fa una piega. La pratica però, come spesso accade, è assai diversa, un po' perché non è vero che la guerra in Siria è del tutto finita, un po' per i metodi poco consoni utilizzati da chi deve eseguire gli ordini di Erdogan, e un po' per tutte quelle implicazioni politiche ed economiche che sono la vera ragione che hanno convinto Ankara all' improvviso voltafaccia sulla questione.

 

merkel erdogan

Solo ieri a quanto pare, il dubitativo in quella guerra è sempre d' obbligo, le forze di opposizione siriane si sono ritirate dalla città strategica di Khan Sheikhoun, nell' ultima provincia - quella di Idlib - controllata dagli insorti. Le truppe di Assad, aiutate dai russi, stanno piano piano riprendendo il controllo della zona che è proprio quella dove i turchi stanno ammassando i rifugiati senza permesso di residenza rastrellati in particolare a Istanbul con metodi nazistoidi, almeno stando ai racconti dei diretti interessati (riportati dall' Asia Times).

 

assad con la moglie asma 5

Gli «illegali», come sono stati definiti dal ministro degli Interni Süleyman Soylu, ovvero quelli che non sono «sotto protezione temporanea», sono stati ammassati a migliaia negli stipati campi profughi al confine, in attesa di essere trasferiti a Idlib. Le autorità di opposizione siriane al valico di frontiera di Bab al-Hawa sostengono però che almeno 6mila siriani sono già stati costretti a lasciare la Turchia.

 

«SCARICATI» In un rapporto del 26 luglio Human Rights Watch ha accusato le autorità turche di aver costretto i siriani a firmare moduli di rimpatrio volontario e di «averli scaricati in una zona di guerra», mentre il governo turco ha risposto che nessun rifugiato siriano è stato costretto a tornare. Difficile credere alle parole di Ankara, come d' altronde si fa fatica a credere a quelle dello Human Rights Watch che ha come principale interlocutore proprio le fantomatiche «autorità di opposizione siriana».

 

hezbollah b

Di sicuro però c' è il drastico cambio di atteggiamento di Erdogan nei confronti dei profughi, utilizzati gli anni scorsi più che altro come arma di pressione nei confronti dell' Europa, e ora scomodo fardello imputato tra le altre cose di essere una delle cause del malcontento generalizzato della popolazione turca che ha portato alla sconfitta del partito di governo nelle recenti elezioni amministrative di Istanbul.

 

Anche se sicuramente i recenti esiti elettorali sono più che altro il risultato della pessima politica economica di Erdogan e della crisi che ne è conseguita, è un dato di fatto che le masse di rifugiati siriani e non stiano diventando un grosso problema per tutti i Paesi che li hanno accolti, dalla Turchia al Libano, passando per la Giordania, finendo ovviamente all' Europa.

 

rifugiati siriani in libano

A giugno in Libano hanno ad esempio demolito alcuni campi profughi abusivi e sia i cristiani da una parte che Hezbollah dall' altra hanno lanciato allarmi per la situazione ormai insostenibile e appelli perché gli sfollati ritornino ai loro Paesi di origine (nel caso del Libano si parla anche di palestinesi).

 

Ma la Turchia ha anche qualche ragione aggiuntiva per costringere i rifugiati a lasciare il Paese. Il 22 luglio scorso il ministro degli Esteri Çavusoglu ha annunciato la prossima sospensione dell' accordo sulle migrazioni stipulato con l'Ue, quello che in cambio di 6 miliardi di euro (ma il totale degli aiuti sfiora i 20) ha costretto la Turchia a bloccare il fiume di profughi che nel 2015 e 2016 hanno invaso l' Europa attraverso i Balcani.

 

SIRIANI IN FUGA DALLA GUERRA

patti saltati Secondo il governo turco l' Europa non avrebbe rispettato il patto, specie in quella parte che prevedeva l' esenzione per i cittadini turchi per il visto d' ingresso nei Paesi Ue. Di mezzo si è pure infilata la questione del gas al largo di Cipro che Ankara, a dispetto degli ammonimenti di Bruxelles, sta cercando di impossessarsi. Non c' è dunque miglior momento per Erdogan per risollevare la questione profughi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…