conte merkel

EUROPA FATTA A MAGLIE - CARO DAGO, NON SONO D'ACCORDO CON IL TUO ARTICOLO, PERCHÉ PURTROPPO UN MES SENZA CONDIZIONI (O ''LIGHT'') NON ESISTE: IL MEMORANDUM POTRÀ SEMPRE ESSERE MODIFICATO SENZA CHE L'ITALIA POSSA OPPORSI A RIFORME LACRIME E SANGUE IN SALSA GRECA. LA SINTESI È NELL'INTERVISTA DI CONTE ALLA TV TEDESCA...

Lettera di Maria Giovanna Maglie a Dagospia

 

Caro Dago,

 

purtroppo non posso dirmi fiduciosa sulla soluzione del negoziato europeo per l'Italia. A me la sintesi vera della situazione è apparsa nell'intervista concessa da Conte alla TV tedesca ADR. Arriva la fatidica domanda del giornalista: "è vero che la cancelliera Merkel le ha detto *alla fine faremo uso del MES, non essere così critico*?" e la faccia si increspa, si attorciglia la lingua nella risposta di Giuseppe "NON RICORDO LE ESATTE PAROLE". Come non ricordi le esatte parole? Te le ha appena ricordate lui, Cuor di Leone.

 

CONTE MERKEL SANCHEZ MACRON

Ancora qualche giorno di caos e disperazione, l'INPS che prima non funziona e poi arriva provvidenziale un attacco di hacker, le banche che a qualunque richiesta oppongono un "non sono arrivati i moduli", e intanto passano bollette, mutui, prestiti in rate regolarmente pretese. Non un centesimo dei pochissimi stanziati finora si sta vedendo in realtà, figurarsi quelli che un libero Stato con un libero governo compos sui potrebbe decidere di stanziare, non essendoci più vincoli europei espliciti.

 

 Invece no, il progetto scellerato è un altro. A un certo punto arriverà l'accettazione del ricatto del MES, un fondo salva Stati attivato a condizioni che, arrivati a metà del percorso, la Grecia ci sembrerà una passeggiata. Diranno agli italiani: non ci sono altre soluzioni, e vedrete che non ci saranno condizioni. La scommessa di #Giuseppi e @GualtieriEurope (dal nome di Twitter si capisce tutto) e' che gli sventurati, esausti, subiscano.

 

maria giovanna maglie 3

E qui all'opposizione politica di centro-destra che ritrovi compiutamente il proprio ruolo sia pur in condizioni di democrazia sospesa, di impossibilità di chiamare la piazza, ma ancora di possibilità di chiamare al tradimento, spetta un compito tremendo e ineludibile. Speriamo che l suoi leader siano all'altezza, insieme ai governatori delle Regioni, di fermare un progetto che ci consegna alla catastrofe.

 

Mes senza condizioni? Semplicemente non esiste, e se anche oggi si chiudesse un accordo che di condizioni capestro all'Italia sanguinante ne ponesse poche e lievi, un domani in cui puta caso si fosse affermato un altro governo, un altro Parlamento frutto di libere elezioni, con un altro premier, fai conto Matteo Salvini, tutto potrebbe cambiare, a maggioranza qualificata, ovvero senza che l'Italia possa opporsi.

 

Il resto sono chiacchiere, perché l'Unione Europea è così, bellezza, e tu non puoi farci niente, se non sapere da popolo adulto che così è nata, a questo scopo si è costituita, ed anche, detto senza cadere nella retorica del gomblotto ma semplicemente guardando la realtà e l'evolversi delle cose, che il Conte 2 con @GualtieriEurope ministro dell'economia è nato per finire l'opera, sistemare definitivamente le clausole del Mes, che quest'opera è stata solo sospesa per la temporanea prevalenza del virus cinese, ma non ha smesso di incombere su di noi come un falchetto.

giuseppe conte angela merkel

 

C'è un'intera classe dirigente di burocommissari, che a turno si buttano anche in politica quando necessario, tutti rigorosamente de' sinistra italiana, che sa di esistere solo fin quando impedirà a politici regolarmente eletti di mantenere la promessa fatta al popolo italiano.

 

 Inutile prendersela con la Germania e con l'Olanda, che seguono le regole, rispondono al Parlamento nazionale e a quelli dei Land, rispondono agli elettori. Superfluo scrivere loro letterine accorate come quelle che alcuni politici e governatori italiani hanno scritto alla FAZ ricordando niente meno che i debiti di guerra della Germania, anche perché chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato, e noi non siamo stati esattamente dalla parte dei buoni.

 

Le parole della Merkel sul Mes se le ricorda benissimo il nostro Premier per mancanza di voti e intercessione vaticana, è in attesa di dover dire di sì o di volerlo fare, nel frattempo finge microscopici interventi di rimedio alla disperazione degli italiani rimasti senza lavoro, senza prodotto, chiusi in casa per decreto, niente tamponi niente mascherine, una verità di stato anche sanitaria spacciata male in TV.

 

conte gualtieri

Tra un modulo e l'altro Giuseppi e compagni coltivano quella disperazione, la fanno crescere con sprezzo dei rischi, contando a un certo punto di poter comparire per l'ennesima volta in diretta TV, lui che e' un vero Democratico sincero, mica Orban, a rendere edotto Parlamento e nazione che altra strada non c'era per fermare quella disperazione e far arrivare il denaro indispensabile.

 

 Il resto sono chiacchiere, perché non è vero che si possa fruire del meccanismo europeo di stabilità in assenza di un impegno del Governo italiano a completare un programma di riforme strutturali.

 

La condizionale, cioè l'accettazione delle regole, è un elemento imprescindibile infatti del Mes, e di rigorosa condizionalità parla l'art. 136(3) TFUE, la norma dei Trattati europei introdotta nel 2011 per autorizzare gli stati dell’Eurozona ad istituire il MES.

 

giuseppe conte roberto gualtieri mes

Di “rigorosa condizionalità” (strict conditionality) si parla anche nel Trattato MES agli articoli 3 e 12(1) e anche la Corte di Giustizia, nel dare il proprio placet al MES nel caso Pringle, ha ribadito che l'assistenza finanziaria richiede come condizione un programma di riforme strutturali coerente con gli obiettivi di politica economica dell'Unione.

 

Infine, secondo il Tribunale costituzionale federale tedesco, ogni esborso del MES richiede l’approvazione del Bundestag.

 

Chiuso dunque l'equivoco del Mes senza condizioni, chiariamo l'altro equivoco che i sostenitori di un ricorso dell’Italia al MES vanno propalando, ovvero che si possano ottenere condizioni molto limitate, addirittura simboliche.

 

Vediamo di esemplificare il grande casino normativo europeo. Articolo 7. Lo stato che riceve assistenza finanziaria dal MES predispone con la Commissione un progetto di programma di aggiustamento macroeconomico approvato dall’ECOFIN a maggioranza qualificata.

VIKTOR ORBAN GIUSEPPE CONTE

 

Mettiamo che ora, in presenza di virus cinese, se ne approvi uno dal contenuto molto leggero, dal contenuto molto scarno. Non vi sono tuttavia garanzie che misure più incisive non possano essere introdotte unilateralmente a pandemia superata.

 

Il paragrafo 5 dello stesso art. 7 prevede che la Commissione, d’intesa con la BCE e, se del caso, con l’FMI, esamina insieme allo Stato interessato le eventuali modifiche e gli aggiornamenti da apportare al programma di aggiustamento macroeconomico, al fine di tenere debitamente conto, tra l’altro, di ogni scostamento significativo tra le previsioni macroeconomiche e i dati effettivi. . Il Consiglio, deliberando a maggioranza qualificata su proposta della Commissione, decide in merito alle modifiche da apportare a tale programma.

 

Tradotto per i profani: è vero che oggi l'Italia potrebbe fruire a condizioni minime dell’assistenza finanziaria del MES. Ma domani in presenza di modifiche delle previsioni macroeconomiche iniziali, cioè in una situazione di difficoltà imprevedibile in un post pandemia, o più banalmente perfidamente per mettere in difficoltà un altro governo meno amico, il Consiglio potrebbe apportare modifiche al programma anche se l'Italia non fosse d'accordo e si opponesse. Saremmo quindi fregati.

 

 Ci sono poi tutta una serie di impatti sui principi costituzionali che vi risparmio perché troppo complicati e non li saprei spiegare bene, ma esistono.

paolo gentiloni bacia ursula von der leyen

 

A questo punto mi domando e vi domando perché sia in corso un negoziato di vertici del quale il popolo e il Parlamento non vengono informati, anzi nella sospensione del controllo parlamentare. Di agire con poteri straordinari il premier ungherese Viktor Orban, che è stato regolarmente eletto dai suoi concittadini, al suo Parlamento lo ha chiesto, e lo ha ottenuto con regolare votazione. Noi?

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...