beppe grillo e luigi di maio

EX VOTO - GALLI DELLA LOGGIA: “LA PARABOLA DEI 5 STELLE, CON LA LORO REPENTINA ASCESA E IL PRECIPIZIO SUCCESSIVO, RICORDA QUELLA DELL'UOMO QUALUNQUE NEL 1944-46 - I SEGUACI DI GRILLO HANNO SPRECATO LA LORO GRANDE OCCASIONE NEGLI ANNI DAL 2013 AL 2018. QUANDO CIOÈ, AVENDO AVUTO LA FORTUNA DI RESTARE FUORI DAL GOVERNO DOPO IL LORO PRIMO GRANDE SUCCESSO ELETTORALE, AVREBBERO POTUTO - E DOVUTO - IMPIEGARE IL TEMPO PREZIOSO COMINCIANDO A PENSARE, A STUDIARE, A IMPARARE A LEGGERE E A SCRIVERE”

Ernesto Galli Della Loggia per il “Corriere della Sera”

 

ernesto galli della loggia

La Prima Repubblica non è finita il 27 marzo 1994 con la vittoria di Silvio Berlusconi: è finita domenica sera a Perugia. Finisce adesso. Perché solo adesso, solo domenica sera, sembra essersi esaurita ogni possibilità di sopravvivenza e di adattamento di ciò che in un modo o nell' altro apparteneva ancora al passato. Solo adesso c' è una rottura autentica: in fondo il Cavaliere e Forza Italia non appartenevano forse per almeno tre quarti ancora al mondo di ieri? Al mondo di Craxi e della Dc? Non si costruirono in buona parte politicamente con personale e materiali del periodo precedente? Oggi solo, invece, sembra iniziare qualcosa di realmente nuovo.

salvini tesei

 

È con il voto umbro, infatti, tanto per cominciare che Forza Italia è consegnata alla storia una volta per sempre. È altresì sempre con il voto umbro che sembra definitivamente tramontata ogni possibilità di rivitalizzare quel blocco cattolico-postcomunista, erede della vecchia accoppiata Dc-Pci, il quale era riuscito a tenere il campo da Mani pulite ad oggi e perfino a governare a lungo.

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

Anche tale schieramento appare oggi definitivamente fuori gioco. L' elettorato della sinistra-centro sembra essersi ormai ridotto al solo zoccolo puramente ideologico e/o clientelare, mentre sempre più latita il consenso di un forte elettorato d' opinione.

Grillo e Di Maio

D' altro canto sembra ormai accertata l' inconsistenza di ogni capacità di richiamo politico di segno cattolico-democratico, nonostante l' impegno diretto della Chiesa come è successo in Umbria domenica.

 

GALLI DELLA LOGGIA

Così pure si è rivelata impossibile la rivitalizzazione del blocco cattolico-postcomunista mediante l' alleanza con i 5 Stelle. Divorati dalle ambizioni personali, paralizzati dall' inesperienza e dall' inconsistenza culturale, i seguaci di Grillo hanno sprecato la loro grande occasione negli anni dal 2013 al 2018. Quando cioè, avendo avuto la fortuna di restare fuori dal governo dopo il loro primo grande successo elettorale, avrebbero potuto - e dovuto - impiegare il tempo prezioso cosi acquistato cominciando a pensare, a studiare, a imparare a leggere e a scrivere.

 

luigi di maio davide casaleggio

Hanno invece creduto ingenuamente di essere ormai a cavallo, sicuri di aver scoperto gli stivali delle sette leghe che li avrebbero condotti di successo in successo. E invece, alle elezioni del 2018, unicamente grazie al vantaggio di essere rimasti sempre all' opposizione sono riusciti sì a vincere nuovamente e clamorosamente, sono quindi andati sì al governo, ma da quel momento in avanti un vero abisso si è aperto sotto i loro piedi: solo parole in libertà, inettitudine, e il buio del nulla.

 

Guglielmo giannini l'uomo qualunque

La parabola dei 5 Stelle, con la loro repentina ascesa e il precipizio successivo ricorda singolarmente quella dell' Uomo Qualunque nel 1944-46. È un' analogia rivelatrice. Sembra un' ulteriore conferma che in realtà, come dicevo, stiamo vivendo una drammatica fase di rifondazione del nostro sistema politico, un vero e proprio passaggio di fase storica, forse domenica avviato a una conclusione.

 

Fronte dell'uomo qualunque

È tipica di simili transizioni infatti, è tipica della radicale perdita di punti di riferimento che in essa si verifica, la nascita d' improvvise fiammate di protesta, l' erompere di movimenti subitanei destinati presto a spegnersi. Così come è ancora già successo nel corso della nostra vicenda nazionale, proprio come si annuncia oggi, che le transizioni/rifondazioni abbiano sempre comportato un altissimo coefficiente di trasformismo e talora la presenza di un ambizioso non politico autocandidatosi a virtuale demiurgo politico - modello Badoglio insomma ma anche di altri più vicini a noi - in funzione di traghettatore non si sa bene dove ma che poi è costretto a ritirarsi con le pive nel sacco.

 

fico grillo di maiosalvini meloni tesei berlusconi

Per finire, se non bastasse tutto quanto appena detto e il già ricordato tramonto di Forza Italia nonché del disegno cattolico-postcomunista, c' è un sintomo ulteriore e quanto mai significativo dell' esaurimento del sistema della Prima Repubblica. Si tratta della fine conclamata del paradigma antifascista. Cioè di quell' asse portante del primo cinquantennio repubblicano e oltre che implicava l' interdetto pubblico (efficace eccome anche sul piano elettorale) nei confronti di chiunque fosse bollato come «fascista». Una scomunica che ha funzionato ancora abbastanza bene contro Berlusconi e i suoi, ma che oggi contro Salvini e Meloni - per giunta, si noti, in una regione di tradizioni politiche rosse - si è dimostrata del tutto sterile.

meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni

 

GIULIO ANDREOTTI

Ma come accadde tra il 1945 e il 1948, anche oggi la rifondazione del sistema politico sembra non poter avvenire che all' insegna di un grande compromesso con la pancia conservatrice del Paese. In Italia infatti sembra che solo così possano nascere nuovi equilibri stabili, salvo poi evolvere verso altri lidi.

SALVINI E RENZI

 

Lo straordinario successo attuale della destra sembra preludere - e insieme essere già il frutto - di un compromesso del genere: alla luce del quale la presenza di Forza Nuova nella piazza leghista di oggi ha lo stesso valore di un segnale inequivocabile che ebbe la presenza di Rodolfo Graziani sul palco insieme ad Andreotti in un lontanissimo comizio ad Arcinazzo nei remoti anni del centrismo.

 

SALVINI PAPEETE

Perché è per l' appunto questo che oggi la Lega può accingersi a fare forte del suo potenziale consenso: ripercorrendo le orme della Democrazia Cristiana del '48, cercare di rifondare intorno alla propria forza un blocco paracentrista di governo: con Meloni come sua corrente interna-esterna di tono più radicale, con Forza Italia in versione simil-Partito Liberale e magari con Matteo Renzi sulla sinistra in funzione simil-saragattiana.

SALVINI CASANOVA PAPEETE

 

Oggi è difficile non ricordare che già una volta un cambio di regime partì a suo modo dall' Umbria: allorché nel 1922 i fascisti posero in un albergo di Perugia il comando della marcia su Roma. Che a quel che si è visto Matteo Salvini abbia scelto per il suo quartier generale almeno un albergo diverso è già un motivo di speranza.

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"