franceschini pompei

FARSI LE POMPEI DA SOLO - AVETE PRESENTE LA TANTO SBANDIERATA SCOPERTA DELLA TAVOLA CALDA DI 2 MILA ANNI FA? BEH, IL RINVENIMENTO E' VECCHIO DI ALMENO UN ANNO E MEZZO! ED È STATO UTILIZZATO A OROLOGERIA SOTTO NATALE PER LANCIARE UN DOCUMENTARIO FRANCESE, PAGATO (UN PO’ TROPPO) CARO E TRASMESSO SU RAI2 - FRANCESCHINI PENSA ALLA SUA NETFLIX FUORI DALLA RAI, I COSTI PUBBLICI LIEVITANO E LA STRUTTURA MORMORA...

Giorgio Gandola per "La Verità"

 

termopolio Pompei

La tavola calda di Pompei ci ha servito una Luisona. La brioche rafferma resa immortale dall'autore satirico Stefano Benni nel libro Bar Sport se la sono mangiata tutti, dai giornali alle tv ai social, in un sabba mediatico postnatalizio che negli ultimi anni ha avuto pochi eguali nel panorama archeologico italiano.

 

termopolio Pompei

Sembrava che il Thermopolium, una specie di fast food di 2.000 anni fa, fosse stato portato alla luce da Babbo Natale in persona e consegnato come cadeau al ministro della Cultura, Dario Franceschini, che nelle dichiarazioni e nelle interviste dei giorni scorsi si è dimenticato di sottolineare un dato rilevato ieri con sagacia da Italia Oggi: il ritrovamento è vecchio di almeno un anno e mezzo ed è stato utilizzato a orologeria per lanciare un documentario francese su Rai2.

 

pompei termopolio 12

Il sospetto del semi-tarocco è sorto il 27 dicembre alla messa in onda del docufilm Pompei ultima scoperta che anche per il furbo battage pubblicitario ha ottenuto una media share dell'11,4% (2.976.000 spettatori), molto al di sopra della media del 6% scarso della rete in prima serata.

 

Un termopolio intatto, con affreschi straordinari, nel quale gli abitanti andavano a rifocillarsi nel 79 dopo Cristo, ha costituito un'attrazione liberatoria per telespettatori costretti all'asporto con mascherina nel plumbeo Natale apparecchiato da Giuseppe Conte. Della serie: che invidia.

 

massimo osanna 1

In realtà lo scavo era cominciato nel 2018 e il bar pompeiano era stato portato alla luce nel 2019. Dirlo chiaramente non avrebbe offeso nessuno e avrebbe sollevato il servizio pubblico da un'imbarazzante situazione.

 

È bastato qualche minuto di proiezione per smascherare la furbata: alla scoperta del sito sono stati dedicati i primi dieci minuti, appiccicati con cura su un documentario dedicato alle ultime ore di Pompei raccontate dal direttore del parco archeologico Massimo Osanna, l'unico che in un comunicato aveva specificato che il termopolio era stato «solo parzialmente indagato nel 2019». Titolo originale curiosamente in francese: Les dernières heures de Pompéi. Perché?

 

duilio giammaria foto di bacco

Il motivo costituisce la seconda sorpresa di questo regalo natalizio. Il prodotto non è stato creato in Italia e non è della Rai, nonostante l'azienda si avvalga di una sezione interna chiamata appunto Rai Documentari diretta da Duilio Giammaria.

 

Il manager è stato nominato in quota Movimento 5 stelle con voti favorevoli in cda di Fabrizio Salini, Beatrice Coletti (scelti da Luigi Di Maio) e del rappresentante sindacale Riccardo Laganà. Il film appartiene alla Gedeon Programmes ed è stato realizzato in coproduzione con il Parco archeologico di Pompei, France Télévision, la televisione belga, l'Ebu (Unione europea di radiodiffusione), l'americana Curiositystream ed NHK, il servizio pubblico giapponese.

 

michela de biase dario franceschini foto di bacco (2)

Tutti tranne la Rai, anche se la voce narrante è quella di Osanna, dirigente molto vicino al ministro Franceschini che nel 2014 lo mise a capo delle rovine di Pompei. La massima azienda culturale italiana ha acquistato il documentario, ha costruito l'incipit sul fast food del primo secolo dopo Cristo, lo ha mandato in onda ed è passata a incassare i complimenti. Tecnicamente, come ha spiegato il direttore Giammaria «lo abbiamo attualizzato con l'équipe interna».

 

È curioso notare che una sezione come Rai Documentari, dedicata e finanziata con denari pubblici, si limiti ad attualizzare iniziative altrui dopo averle lautamente pagate. Si attendono segnali di risveglio dalla Commissione parlamentare di Vigilanza.

 

FABRIZIO SALINI

L'intera faccenda ha creato non pochi mal di pancia interni (effetto non solo della Luisona) e dopo l'accrocchio tecnologico è venuto alla luce il solito accrocchio politico. In questo caso un'alleanza fra pentastellati (l'ad Salini e Giammaria) e i manager del Mibact impegnati a realizzare il sogno del ministro: costituire la Netflix italiana.

 

Orgoglioso per l'audience, lo stesso Salini si è sbilanciato: «Il successo sottolinea la sintonia della Rai con il suo pubblico giustamente esigente. Ed è il riconoscimento del grande lavoro dei dipendenti e di Rai documentari». Per la verità i due docufilm precedenti erano stati un flop epocale: Food revolution - Il futuro del cibo, anch'esso comprato all'estero, aveva ottenuto il 3,2% di share (746.000 spettatori) e Butterfly l'1,94% con 313.000 spettatori. Quest'ultimo è stato prodotto in Rai e portato avanti con grande favore proprio dal ministero della Cultura. Con questi numeri una major americana avrebbe già mandato a casa tutti.

 

pompei termopolio 10

Franceschini pensa alla sua Netflix fuori dalla Rai, o comunque sfruttandone solo in minima parte le risorse interne. Orgoglioso della sua legion d'onore, ha un occhio di riguardo per la cinematografia francese anche se si tratta di illustrare Pompei. Di conseguenza i costi pubblici lievitano e la struttura mormora.

 

pompei termopolio 11

Il ministro è particolarmente presente in questi ultimi tempi in azienda con i suoi uomini di riferimento; non dimentichiamo che il famoso presepe laico divenuto ingombrante per Nicola Sinisi è stato trasferito agli Uffizi per chiudere le polemiche. Vive la France.

 

pompei termopolio 8

Eppure in Rai i documentari sono sempre stati una risorsa primaria. Alberto Angela li propone con successo da una vita, ha un contratto con l'azienda e ne utilizza le potenzialità. Proprio nel mitico sito archeologico aveva realizzato per Rai 1 con successo Stanotte a Pompei. A detta di chi lo conosce bene, ultimamente si è sentito emarginato, senza la piena libertà di girare le riprese necessarie, stranamente frenato da Osanna. Il 27 sera, davanti alla Luisona d'Oltralpe, deve avere capito il motivo.

pompei termopolio 1pompei termopolio 4pompei termopolio 5pompei termopolio 13pompei termopolio 6pompei termopolio 7termopolio Pompeipompei termopolio 2pompei termopolio 3corpi ritrovati a pompei 7corpi ritrovati a pompei 2corpi ritrovati a pompei 3pompei termopolio 9

Ultimi Dagoreport

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...