giorgia meloni ursula von der leyen

FATTE LE ELEZIONI, BISOGNA FARE LA COMMISSIONE – LA “MAGGIORANZA URSULA” (POPOLARI, SOCIALISTI E LIBERALI) TIENE, MA SENTE PUZZA DI SOVRANISTI E SI COMPATTA: PSE E RENEW ESCLUDONO CATEGORICAMENTE L’ALLARGAMENTO AI CONSERVATORI DI GIORGIA MELONI – IL SOCIALISTA NICOLAS SCHIMT: “NESSUNA COLLABORAZIONE CON FORZE ANTI-UE”. I LIBERALI TEDESCHI: “NON VOTIAMO VON DER LEYEN CON LA DESTRA RADICALE. LA MELONI? UN PARTITO POST FASCISTA”

1. SCHMIT, 'NESSUNA COLLABORAZIONE CON FORZE ANTI UE'

Nicolas Schmit

(ANSA) - "Non c'è nessuna possibilità per noi socialdemocratici di collaborare con chi vuole smantellare, indebolire questa Europa che cerchiamo di costruire da decenni". Lo ha detto Nicolas Schmit, candidato dei socialisti europei alla presidenza della Commissione Ue.

 

"Come secondo gruppo più numeroso, che mantiene il numero di seggi" che aveva "siamo disposti a negoziare un accordo per i prossimi anni per rendere l'Europa più forte, più democratica, più forte, più sociale e più forte economicamente".

 

"La posizione dei Socialdemocratici è chiara siamo aperti a tutte le forze democratiche in Europa mentre le nostre porte sono chiuse a chi vuole distruggere l'Europa che sia Ecr o Id". Lo ha detto il candidato dei Socialisti Ue alla presidenza della Commissione Ue, Nicolas Schmit, parlando alla maratona elettorale nell'emiciclo dell'Eurocamera rispondendo ad una domanda su un eventuale allargamento della maggioranza al gruppo dei Verdi.

 

Marie-Agnes Strack-Zimmermann

"Credo che il messaggio di von der Leyen sia stato chiaro e sono sicuro che sia pronta a lavorare con noi e trovare il giusto compromesso. Ora lavoriamo ad un programma solido, credo che riusciremo trovare il modo di governare l'Europa in un tempo in cui le aspettative dalla Commissione Ue sono molto alte", ha aggiunto Schmit.

 

2. LIBERALI TEDESCHI, NON VOTIAMO VON DER LEYEN CON DESTRA RADICALE

(ANSA) - "Noi liberali non voteremo una presidente della Commissione europea che si lascia sostenere dalla destra radicale". Lo ha detto la capolista dell'Fdp tedesca, Marie-Agnes Strack-Zimmermann, all'indomani delle europee, parlando alla Bayrische Rundfunk. "Su questo si vedrà, nella prospettiva dei democratici, se von der Leyen abbia un futuro in Europa", ha aggiunto. "C'è un ampio centro che ha una maggioranza anche senza la destra e la sinistra. Questo centro democratico deve restare insieme contro le tendenze radicali", per la Strack- Zimmermann. Giorgia Meloni, aggiunge l'esponente liberale, "un partito post fascista".

 

3. L'EUROPA LA TRINCEA DI URSULA

Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

URSULA VON DER LEYEN

Pur ostacolata da un forte vento di destra che soffia in direzione contraria, la maggioranza europeista al Parlamento Ue si regge in piedi. Più debole, con qualche seggio in meno […], ma con un margine di oltre 40 voti rispetto alla soglia dei 361 che rende impossibile qualsiasi altra combinazione politicamente realistica e diversa dall'alleanza tra popolari, socialisti e liberali.

 

Il margine di sicurezza potrebbe però non dare a Ursula von der Leyen la garanzia di ottenere la fiducia, qualora il Consiglio europeo decidesse di confermarla, visto che si voterà a scrutinio segreto e gli esperti dell'Eurocamera consigliano di mettere in conto un 10-20% di defezioni.

 

ursula von der leyen manfred weber

La presidente uscente è però convinta di raccogliere i voti necessari. E ieri le sono arrivate offerte su due fronti diversi. Innanzitutto dai Conservatori, ai quali le proiezioni […] assegnavano circa 72 seggi, tre in più rispetto all'emiciclo uscente: «Negli ultimi cinque anni niente ci ha impedito di lavorare con von der Leyen - ha assicurato la belga Assita Kanko, vicepresidente del gruppo Ecr –. Vedremo a seconda del programma, ma non vedo nulla che ci impedisca di lavorare con lei».

 

Subito dopo, però, nei corridoi dell'Eurocamera è spuntato il leader uscente dei Verdi, Philippe Lamberts, che ha rilanciato con un'offerta alternativa per tenere fuori le destre: la disponibilità degli ecologisti, veri sconfitti della tornata elettorale, a entrare nella coalizione «delle forze democratiche» in cambio di «impegni chiari sul Green Deal».

 

VALERIE HAYER

Anche i socialisti, che restano la seconda forza con 135 seggi (dati non ancora definitivi), si sono subito complimentati con Von der Leyen e hanno garantito che rispetteranno il principio dello Spitzenkandidat. Ma hanno ribadito il loro "no" a eventuali alleanze con i conservatori. Idem i liberali di Renew, che pur perdendo venti seggi (scendono a circa 80), si confermano il terzo gruppo: «Non esistono maggioranze senza di noi» ha commentato la capogruppo Valérie Hayer.

 

Nicolas Schmit ursula von der leyen

Il Ppe resta la forza politica europea più votata […], forte del successo dei suoi partiti in Germania, Grecia, Polonia, Croazia, Spagna, Bulgaria, Slovenia Lussemburgo e Finlandia. Sorridente come mai, il leader dei popolari Manfred Weber: «Mi auguro che tutti rispettino il risultato delle urne». Il che vuol dire confermare Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea: «Abbiamo vinto le elezioni» ha scandito la presidente nel quartier generale del Ppe, rivendicando di aver «fermato gli estremisti di destra e di sinistra». […]

 

Da oggi inizierà un'altra partita che si giocherà in parallelo su due campi. Il primo è quello del Parlamento, dove i partiti avvieranno le trattative per formare i nuovi gruppi e dove si inizierà a discutere di un accordo di coalizione tra popolari, socialisti e liberali. Gli eurodeputati neoletti entreranno formalmente in carica solo il 16 luglio, quando si aprirà la seduta plenaria a Strasburgo. Ma nei giorni precedenti si riuniranno con le rispettive famiglie politiche per iniziare a fare squadra. Gli occhi saranno puntati sui circa 100 eurodeputati che al momento non fanno parte di alcun gruppo e che saranno contesi dalle altre formazioni.

manfred weber giovane

 

È già stato fissato un calendario con le date delle riunioni costitutive: i primi a incontrarsi saranno i popolari, martedì 18 giugno, all'indomani della cena in cui i 27 capi di Stato e di governo discuteranno per la prima volta delle nomine. Poi toccherà ai Verdi, il 19 giugno.

 

La prima riunione costitutiva dei socialisti-democratici è invece in agenda per il 25 giugno, giorno in cui si riunirà anche il gruppo della Sinistra. Il giorno dopo toccherà ai liberali di Renew e ai Conservatori di Ecr. I sovranisti di Identità e democrazia, che dovrebbero salire a quota 57 seggi, aspetteranno invece il 3 luglio per la prima riunione costitutiva […]. Domani si riuniranno invece i rappresentanti dei gruppi uscenti per fissare l'ordine del giorno della prossima plenaria, durante la quale potrebbe già esserci l'elezione del presidente della Commissione (verosimilmente il 18 luglio) .

 

URSULA VON DER LEYEN VOTA PER LE EUROPEE

Ma questo dipenderà dall'esito dell'altra partita, quella che si giocherà al tavolo dei 27 leader Ue. Come detto, il primissimo confronto si terrà tra una settimana, il 17 giugno, per una cena informale in vista del Consiglio europeo vero e proprio del 27-28 giugno dal quale dovrebbero uscire i nomi del presidente del Consiglio europeo, quello dell'Alto Rappresentante per la politica estera Ue e soprattutto il candidato presidente della Commissione […]. La cena del 17 servirà proprio a capire se i capi di Stato e di governo vorranno riconfermare Ursula von der Leyen, scenario che al momento resta il più probabile, oppure se sceglieranno di cambiare cavallo. In ogni caso, il puzzle delle nomine andrà composto rispettando l'equilibrio politico che dovrebbe assegnare la presidenza del Consiglio europeo ai socialisti (con l'ex premier portoghese Antonio Costa in pole position) e il ruolo di Alto Rappresentante a un esponente dei liberali (in corsa ci sono, tra gli altri, la premier estone Kaja Kallas e il belga Alexander De Croo).

manfred. weber MANFRED WEBER URSULA VON DER LEYEN DONALD TUSKURSULA VON DER LEYEN DOPO LE ELEZIONI EUROPEE

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…