arcuri benotti conte

FERMI TUTTI, L'AFFARE S'INGROSSA! A "QUARTA REPUBBLICA" MARIO BENOTTI, INDAGATO PER LA TRUFFA DELLE MASCHERINE, SQUADERNA DECINE E DECINE DI SMS CON ARCURI E ALZA IL TIRO SPARANDO UN MISSILE NUCLEARE CONTRO "GIUSEPPI" CONTE: "A MAGGIO ARCURI MI INCONTRO' E MI DISSE DI NON COMUNICARE PIU' CON LUI PERCHE' DA PALAZZO CHIGI LO AVEVANO AVVERTITO CHE C'ERANO INDAGINI DEI SERVIZI". CHI LO AVVERTI'? C'ENTRA QUALCOSA CON LA DELEGA CHE CONTE SI E' SEMPRE RIFIUTATO DI CEDERE...? - VIDEO

Luca Sablone per "Il Giornale" 

 

MARIO BENOTTI

Delle mascherine si sarebbe iniziato a parlare l'11 marzo. "Parliamo per telefono e mi dice che c'è una necessità di reperire mascherine", ha dichiarato Benotti nell'intervista rilasciata in esclusiva a Nicola Porro per Quarta Repubblica su Rete 4.

 

domenico arcuri

Domenico Arcuri avrebbe chiamato proprio il giornalista Rai in aspettativa perché - a detta di quest'ultimo - possiede "un po' di rapporti internazionali, è nel settore delle reti della Difesa da un po' di tempo". Ma i due si conoscevano? "Arcuri lo conoscevo dai tempi in cui facevo il consigliere al governo", ha riferito Benotti. Che avrebbe sfruttato l'influenza del commissario per pilotare gli acquisti e fare da intermediario con le aziende.

 

Benotti ha rivelato di aver saputo della futura nomina come commissario già qualche giorno prima del decreto. Nodo cruciale riguarda l'avvio dei contatti per le mascherine. Il 3 marzo - quando Arcuri è solamente amministratore di Invitalia - Benotti riceve un messaggio: "Hai il cell spento. Domani mattina alle 8.30 debbo essere alla protezione civile. Nostro appuntamento rimandato. Quando esco ti chiamo e vediamo come fare. Scusami". Appuntamento rinviato alla sera del 4 marzo "per parlare di altro".

BENOTTI SMS CON ARCURI

 

Gli sms

Benotti, dopo i contatti dell'11 marzo, si sarebbe messo subito all'opera e avrebbe contattato l'ingegner Tommasi. "Dobbiamo reperire il numero più alto di mascherine", lo avrebbe avvertito. Il 19 marzo alle ore 16.28 - il giorno dopo la nomina di Arcuri - sarebbe stata poi comunicata la disponibilità di un contatto per le mascherine. E il commissario, ricevuto l'sms, gli avrebbe annunciato: "Ti chiama Silvia Fabrizi". Ovvero un funzionario di Invitalia. Arcuri comunque, tiene a sottolinearlo, non sarebbe mai entrato nel merito delle questioni contrattuali.

 

Qualche giorno prima che arrivassero le perquisizioni, la struttura commissariale avrebbe chiamato Tommasi per la necessità di guanti. "Il commissario Arcuri mi disse che c'era bisogno di respiratori", ha aggiunto Benotti. "Ok in senso che devo cercarli?"; "Per terapia intensiva"; "Siamo partiti con la ricerca". Poi però per i respiratori non avrebbe avuto più necessità da Benotti.

arcuri

 

La "soffiata" da Palazzo Chigi

Dal 7 maggio i contatti si interrompono in maniera brusca. Benotti ha spiegato la motivazione: "Mi dispiace molto, ma lo comprendo da un punto di vista istituzionale. Arcuri mi incontrò e mi disse che c'era una difficoltà: da Palazzo Chigi lo avevano informato che c'era una indagine, un approfondimento in corso su tutta questa situazione, forse dei Servizi. Arcuri mi pregò di interrompere qualunque comunicazione con lui e io l'ho fatto". La struttura invece - a differenza delle "faccende personali" - continua ad avere rapporti "al punto che prima delle perquisizioni ancora chiedevano a Tommasi i guanti".

 

MARIO BENOTTI

Sarebbero ben 1282 i contatti avvenuti tra Domenico Arcuri e Mario Benotti, tra telefonate, sms e chiamate senza risposta. È proprio il rapporto tra i due ad essere al centro della questione. La Procura di Roma ha aperto l'inchiesta per veder chiaro sulle aziende intermediarie che hanno curato l'acquisto di 800mila mascherine dalla Cina per il valore di 1,25 miliardi di euro. Una commessa richiesta dalla struttura commissariale italiana.

 

arcuri

Secondo gli investigatori, le aziende avrebbero lucrato decine di milioni di euro. Tra gli indagati figurano Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi, ai vertici della società Sunsky srl, Antonella Appulo, Daniela Guarnieri, Jorge Edisson Solis San Andrea, Daniele Guidi, Georges Fares Khozouzam e Dayanna Andreina Solis Cedeno. I reati vanno dal traffico di influenze illecite al riciclaggio, passando per l'autoriciclaggio e ricettazione. Comunque la posizione di Arcuri è stata archiviata dalla Procura in quanto "allo stato non vi è prova che gli atti della struttura commissariale siano stati compiuti dietro elargizione".

L ADDIO DI GIUSEPPE CONTE A PALAZZO CHIGI

 

 

CAOS MASCHERINE GIALLO SMS ARCURI

Francesco Maria Del Vigo per "il Giornale"

 

La vicenda sul maxi appalto per l'acquisto da parte del governo italiano delle mascherine cinesi diventa sempre più torbida e inquietante, aggravata da alcuni sms che dimostrerebbero un legame più che consolidato tra Domenico Arcuri e il «mediatore» Mario Benotti. Ricapitoliamo: mercoledì 17 febbraio le Fiamme Gialle hanno sequestrato case, barche, yacht e beni di lusso per un valore di 69,5 milioni di euro a otto indagati.

 

Sotto la lente della Procura di Roma, che ha aperto l'inchiesta, ci sono le aziende intermediarie che hanno curato l'acquisto di 800mila mascherine dalla Cina, per il valore di 1,25 miliardi di euro. Commessa richiesta dalla struttura commissariale italiana per la Pandemia, quindi dal supercommissario Domenico Arcuri. La cui posizione è stata archiviata dalla Procura in quanto «allo stato non vi è prova che gli atti della struttura commissariale siano stati compiuti dietro elargizione».

 

MARIO BENOTTI

Le aziende, invece, secondo gli investigatori, avrebbero lucrato decine di milioni di euro sulle commissioni. Gli indagati sono Mario Benotti, Andrea Vincenzo Tommasi, ai vertici della società Sunsky srl, Antonella Appulo, Daniela Guarnieri, Jorge Edisson Solis San Andrea, Daniele Guidi, Georges Fares Khozouzam e Dayanna Andreina Solis Cedeno. I reati vanno dal traffico di influenze illecite al riciclaggio, passando per l'autoriciclaggio e ricettazione.

MAURO BONARETTI

 

Tutta la questione ruota attorno al rapporto tra Arcuri e Benotti, giornalista Rai in aspettativa, indagato insieme ad altre sette persone. Il secondo, sfruttando l'influenza sul primo, avrebbe pilotato gli acquisti e fatto da intermediario con le aziende. Benotti, in passato consulente della presidenza del Consiglio dei ministri e di vari ministeri, godeva di entrature politiche ad alto livello e, da quanto si evince, di una corsia preferenziale per parlare direttamente con Domenico Arcuri, anche se quest' ultimo ha cercato di negare.

 

MARIO BENOTTI 1

Ma la frequentazione è testimoniata da una mole notevolissima di contatti tra i due. Da gennaio a maggio del 2020 tra lui e Arcuri ci furono 1282 contatti telefonici: chiamate, sms, chiamate senza risposta. Telefonate che si interrompono bruscamente il 7 maggio, quando il Commissario smette di interloquire con Benotti, il quale confida al suo entourage «la sua frustrazione per essersi Arcuri sottratto all'interlocuzione, e il timore che ciò potesse ritenersi sintomatico di una notizia riservata su qualcosa che ci sta per arrivare addosso». I contatti tra Arcuri e Benotti (che si conoscono da anni) si infittiscono tra il 3 e il 4 marzo, ben prima che fosse dichiarato il lockdown nazionale.

 

daniele guidi

La sera del 4 - come Benotti ha rivelato in una intervista ieri sera a Quarta Repubblica -, si incontrano di persona. Pochi giorni dopo, tra il 10 e l'11, si attiva per cercare le mascherine. Il 19 marzo alle 16:28 comunica al Commissario di averle trovate, Arcuri si è insediato il giorno prima. Nei giorni successivi Arcuri gli chiede guanti e poi respiratori. Benotti si mette subito alla ricerca, ma poi fornirà solo mascherine. Colloqui informali, botta e risposta, appuntamenti telefonici e fisici che sembrano dimostrare un legame molto stretto tra i due, dove non arriva uno arriva l'altro.

MARIO BENOTTI

 

Il commissario risponde, chiede, approva, si adopera. Poi il silenzio. Arcuri sparisce. E, come dicevamo prima, nel giornalista cresce il sospetto che qualcuno, ad altissimo livello, abbia messo in guardia il Supercommissario. Sospetto che viene confermato a breve. «Il 7 maggio Arcuri e Bonaretti (consigliere del commissario) mi comunicano che palazzo Chigi li aveva informati che i servizi stavano indagando su queste cose e sui voli dalla Cina, quindi era necessario interrompere qualunque contatto», rivela Benotti a Nicola Porro, precisando che secondo lui nessuno, a partire da Arcuri, ha commesso un reato.

Mario Benotti Romano Prodi e Roney Simon

 

Ma per capire la cornice all'interno della quale si muovono le trattative è utile ricordare quanto diceva nelle intercettazioni della Gdf uno degli indagati, Jorge Solis, a proposito della pandemia: «Speriamo che a novembre esploda». Cioè lucrare sulla più grande pandemia della storia recente. La struttura commissariale, con una nota ufficiale della settimana scorsa, si è detta parte lesa: «Risulta evidente che la struttura e il commissario Arcuri (estranei alle indagini) sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati affinché questi ultimi ottenessero compensi non dovuti dalle aziende produttrici». Ma ora il caso potrebbe avere altre evoluzioni.

NICOLA PORRO

 

mario benotti (ri)costruzioneMARIO BENOTTI - ROMANO PRODI - SANDRO GOZI MARIO BENOTTI Mario Benotti Romano Prodi Sandro Gozi Benotti Prodi Passera e Gozi MARIO BENOTTImario benotti 4

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