giorgia meloni carte burraco

FINALMENTE ABBIAMO CAPITO PERCHÉ GIORGIA MELONI APPARE COSÌ STANCA: PASSA LE NOTTI IN BIANCO A GIOCARE A BURRACO E SFIDARE PARLAMENTARI E MINISTRI – “IL FATTO QUOTIDIANO”: “DI NOTTE. DA SOLA, AL COMPUTER. PER SVAGARSI, CON UNA SIGARETTA. LA PREMIER SI COLLEGA E GIOCA. ORE E ORE. È LA PIÙ INCALLITA E SE PERDE SI INFURIA” – “I COMPAGNI DI GIOCO DI MELONI SONO DIVERSI: LA PREFERITA, AS USUAL, È LA SORELLA ARIANNA” - IL CAMPIONE? GEMMATO, CONSIDERATO UNO STRATEGA. MA IL PIÙ ACCANITO E COMPETITIVO È LOLLOBRIGIDA… 

 

Estratto dell’articolo di Giacomo Salvini per “il Fatto quotidiano”

 

GIORGIA MELONI FUMA

Più che gli sgarbi di Matteo Salvini poté il jolly pescato dal “pozzetto”. Più che le gelosie e i tentativi di scalata in maggioranza di Antonio Tajani, la scala sporcata dalla “matta”. Raccontano che il vero cruccio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni non siano i litigi tra i discoli alleati di governo, ma il burraco. Croce e delizia dei suoi momenti liberi. Di notte. Da sola, al computer. Per svagarsi, con una sigaretta.

 

La premier si collega – rigorosamente con un nickname anonimo – e gioca. Ore e ore. Ma non è l’unica nel suo partito. Il tavolo verde e le carte non sono solo la passione di una premier che si finge anonima giocatrice. Ormai, Fratelli d’Italia potrebbe rinominarsi Fratelli di Burraco. Giocano in tanti, la passione è condivisa. E, racconta un deputato, “è stata lei, Giorgia, a trasmetterci la dedizione: come tutto, d’altronde”.

 

MARCELLO GEMMATO GIORGIA MELONI

Era iniziato come un gioco. Cazzeggio puro. Poi si è strutturato. Il burraco come forma di trasgressione. Quindi via i dossier, gli emendamenti, le proposte di legge. Deputati, senatori e ministri di Fratelli d’Italia la sera accendono il pc e si ritrovano virtualmente tutti insieme, a giocare a carte online.

 

Una partita tira l’altra e alla fine l’hobby è diventato impegno fisso: i parlamentari ed esponenti di governo di Fratelli d’Italia hanno deciso di organizzare tornei veri e propri. La mente è Marcello Gemmato, potente sottosegretario alla Salute e considerato il vero “campione” del gioco.

 

BURRACO

[…] La premier è la più incallita. Se perde, si infuria. Non lo sopporta. Ma nessuno si fa problemi, nessuno la fa vincere. Anche se, dopo sonore batoste, c’è addirittura chi ha temuto le ramanzine di Meloni. “Le cose che mi fanno arrabbiare di più sono la slealtà, l’umiliazione e perdere a burraco, cosa che mi sta succedendo un po’ troppo spesso – disse la presidente del Consiglio a febbraio davanti alla stampa estera – e non bisogna sottovalutare la cattiveria di un buono costretto a essere cattivo”.

 

I compagni di gioco di Meloni sono diversi: la preferita, as usual, è la sorella Arianna, quando può. Un altro è Carlo Molfetta, già vicino di casa della premier a Mostacciano, a cui è stato affidato il ruolo di direttore generale ai Giochi del Mediterraneo di Taranto. Meno spesso, come ha rivelato Matteo Salvini, gioca con lei Francesca Verdini, compagna del vicepremier leghista.

 

post di Guido Crosetto sul furto subito a Burraco

I parlamentari più esperti tra scarti e pozzetti sono Antonio Giordano, deputato e segretario generale dei Conservatori Europei, il coordinatore del Lazio Marco Silvestroni ma anche i ministri. Il più accanito è il ministro dell’Agricoltura ed ex cognato Francesco Lollobrigida che, dopo la premier, “è il più competitivo di tutti – racconta uno dei partecipanti ai tornei clandestini – se perde si incazza di brutto...”. Il campione è Gemmato, considerato uno stratega delle carte francesi. Poi c’è il ministro della Difesa Guido Crosetto che, come spesso gli capita, perde la pazienza. A un utente sui social che lo prendeva in giro per aver reso pubblica la sua passione per il burraco rispose dandogli del “coglione” e dell’hater “di merda”.

BURRACO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…