daniele pitteri e claudia mazzola

FINALMENTE CLAUDIA MAZZOLA DIRÀ ADDIO AL SUO DOPPIO INCARICO? - GUALTIERI L'HA "DIMESSA" DAL RUOLO DI PRESIDENTE DELL'AUDITORIUM DI ROMA, MA LA GIORNALISTA NON RIMARRÀ SOTTO UN PONTE, VISTO CHE FRA MILLE POLEMICHE È A TUTT'OGGI DIRETTORE DELL'UFFICIO STUDI DELLA RAI, DOPO AVER FATTO GRAZIE A SALINI E AL M5S TRE SCATTI DI CARRIERA IN TRE MESI: CAPOSERVIZIO, VICE CAPOREDATTORE, CAPOREDATTORE E POI CAPO DELL'UFFICIO STAMPA - AL POSTO DELL'AD DELL'AUDITORIUM DANIELE PITTERI DENTRO UNA DONNA "MODELLO FUORTES"

1 - RAI, FINE DEL DOPPIO INCARICO PER MAZZOLA? GUALTIERI VUOLE LE SUE DIMISSIONI

Marco Zonetti per www.vigilanzatv.it

 

claudia mazzola foto di bacco

Claudia Mazzola, nominata dall'ex sindaca di Roma Virginia Raggi Presidente (a titolo gratuito, a detta dell'interessata) della Fondazione "Musica per Roma" che controlla l'Auditorium capitolino, è stata invitata - secondo un flash di Dagospia - dall'attuale Primo Cittadino della Capitale Roberto Gualtieri a rassegnare le proprie dimissioni assieme all'Ad Daniele Pitteri, anch'egli nominato dall'esponente grillina.

 

CLAUDIA MAZZOLA

Mazzola perderebbe così il suo doppio incarico, visto che attualmente è anche e soprattutto Direttrice dell'Ufficio Studi della Rai, dopo essere stata protagonista durante la gestione pentastellata di Fabrizio Salini di un'ascesa professionale a dir poco folgorante, alla quale neanche in un film anni '80 si era mai assistito.

 

claudia mazzola

"Uno scandalo" aveva tuonato il Segretario della Vigilanza Michele Anzaldi definendolo "un insulto ai dipendenti e dirigenti in attesa di promozione per meriti professionali e non per lottizzazione politica", quando Mazzola, giornalista all'epoca in forza al Tg1, al momento dell'insediamento di Salini aveva compiuto in quota M5s "da redattore ordinario 3 scatti in 3 mesi: caposervizio, vice caporedattore, caporedattore" e poi "capo dell'ufficio stampa". L'On. Anzaldi tuonò più volte contro il "triplo salto senza precedenti, neanche ai tempi della Rai di Berlusconi".

 

claudia mazzola

E dire che, per Mazzola, l'idillio con i grillini non era certo iniziato tra le rose e i violini. Anzi. Nel 2014, era stata infatti attaccata da Rocco Casalino per i suoi "servizietti" al Tg1 contro il M5s, e pochi giorni dopo i parlamentari grillini ne avevano finanche chiesto le dimissioni.

 

claudia mazzola servizietti tg1

Quattro anni più tardi, nel 2018, magicamente, la ritrovavamo invece nella rosa dei candidati del M5s al CdA Rai, poltrona che poi andò a Beatrice Coletti. Mazzola ebbe di che consolarsi come abbiamo detto sopra, con tre scatti di carriera e la carica di capo ufficio stampa Rai, detenuta fino al marzo 2021 quando fu nominata Direttore dell'Ufficio Studi, incarico che detiene a tutt'oggi e al quale somma per l'appunto - a quanto pare ancora per poco - anche quella di Presidente della Fondazione "Musica per Roma". Tale nomina, al momento della formalizzazione nel luglio 2020, fu peraltro oggetto di un'interrogazione parlamentare del Segretario della Vigilanza Rai Anzaldi, e suscitò la protesta di Fratelli d'Italia, che chiese - invano - le dimissioni della Mazzola.

 

2 - ROMA, BLITZ DI GUALTIERI: "VIA L'AD DELL'AUDITORIUM, DENTRO UNA DONNA MODELLO FUORTES"

Simone Canettieri per www.ilfoglio.it

 

miguel gotor daniele pitteri foto di bacco

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri è pronto a un altro blitz. E sempre di nomine si parla.  Il Campidoglio a guida Pd vuole cambiare il cda dell'Auditorium.

 

In queste ore il primo cittadino ha avvisato l'ad Daniele Pitteri - scelto da Virginia Raggi attraverso un bando - che dovrà fare un passo indietro.

 

Per la prima volta, da quando è nata la fondazione che gestisce il parco della musica di Renzo Piano, Il Comune (socio di maggioranza) non aspetta la normale scadenza del consiglio d'amministrazione. Che in questo caso termina il mandato fra due anni, nel 2024. Troppo tardi.

 

daniele pitteri claudia mazzola foto di bacco

"Cerchiamo una  donna sul modello di Carlo Fuortes, l'attuale ad della Rai che gestì in passato anche l'Auditorium. Insomma una manager culturale", spiegano fonti del Comune che confermano l'indiscrezione rilanciata da Dagospia.

 

Il cambio - o meglio spoils system - non potrà avvenire prima dell'approvazione del bilancio, prevista per il prossimo mese.

 

Ma il Pd romano, da sempre molto attivo sulle nomine, si è già messo in moto. L'identikit del nuovo ad c'è. Ma ci sarà da sostuire anche l'attuale presidente dell'Auditorium Claudia Mazzola, giornalista Rai  (che per ricoprire questo incarico ha rinunciato agli emolumenti e all'auto di servizio).

 

Nel Pd romano,  per la carica di presidente, circola il nome di  Antonio Rosati, fedelissimo di Goffredo Bettini, silurato dalla guida dell'ente Eur dal governo Draghi.

 

I giochi all'Auditorium sono appena iniziati. E si aggiungono a quelli in corso per la Festa del cinema, ospitata sempre in questa struttura. Entro dieci giorni il nuovo presidente Gian Luca Farinelli dovrà decidere se confermare Antonio Monda come direttore artistico (ipotesi complicata) o nominare un'altra persona: la vice direttrice di Rai Cinema Paola Malanga.

 

 

Articoli correlati

RAI:DI TUTTO,DI PUS!A VIALE MAZZINI AL POSTO DI CLAUDIA MAZZOLA ARRIVA UN NUOVO CAPO UFFICIO STAMPA

DA FRANCO DI MARE A MONICA MAGGIONI, IN RAI LA FIERA DEL DOPPIO INCARICO - IL CASO MAZZOLA

IL BLITZ DEI GRILLINI: MAZZOLA ALLA GUIDA DELL\'UFFICIO STAMPA RAI - SUL BLOG DELLE STELLE ERA...

DI MAIO COLPISCE ANCORA! - CLAUDIA MAZZOLA E\' STATA PROMOSSA ALLA DIREZIONE DELL\'UFFICIO STUDI DI...

RAI A CINQUE STELLE! CLAUDIA MAZZOLA, LA GIORNALISTA DEL TG1 EMBEDDED DEL PARTITO DI DI MAIO

CLAUDIA MAZZOLA (TG1) OGGI CANDIDATA AL CDA RAI, IERI CREATRICE DI \'MESCHINE BUGIE\' (CASALINO DIXIT)

GIORNALISTI \'EMBEDDED\' - CLAUDIA MAZZOLA, CANDIDATA DAL M5S, CONTINUA A FIRMARE SERVIZI SUL GOVERNO

GUALTIERI HA CHIESTO AL PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE AUDITORIUM E ALL\'AD DI DIMETTERSI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…