E ALLA FINE COLLASSANO I TEDESCHI –  DEUTSCHE BANK È STRACOLMA DI TITOLI TOSSICI ED È AL CENTRO DI SCANDALI INTERNAZIONALI, LE ESPORTAZIONI CROLLANO E LA PRODUZIONE INDUSTRIALE SCENDE: E SE ALLA FINE IL VERO MALATO D’EUROPA FOSSE LA GERMANIA? – IL DEBITO MONDIALE, L’INFLAZIONE DEBOLE, IL DOLLARO FORTE: STA PER SCOPPIARE UNA CRISI PEGGIORE DI QUELLA DEL 2007?

Paolo Becchi per “Libero Quotidiano”

 

deutsche bank commerzbank 2

Troppo occupati dai problemi di casa nostra non vediamo quello che accade al di là delle nostra mura, eppure ci sono segnali preoccupanti che stanno indicando un cambiamento globale. Il mondo intero sta andando a passi lenti verso una nuova crisi senza precedenti, e senza che neppure sia stata ancora, per lo meno in Italia, metabolizzata quella precedente, una crisi che sarà più catastrofica e devastante di quella iniziata nel 2007, e questa volta forse avrà il suo epicentro proprio in Europa.

ANGELA MERKEL GIOCA CON PHON E PALLINA

 

I segnali di un collasso tedesco sono evidenti da tempo, anche se i dati economici reali sono di questi ultimi mesi con la contrazione delle esportazioni (-3,4%) e della produzione industriale (-1,9%). Deutsche Bank, la più importante banca tedesca, quella che - vale la pena ricordarlo - ha speculato sullo spread tra il 2010 e il 2011 per far cadere l' ultimo governo Berlusconi, è da tempo al centro di scandali internazionali con vere e proprie operazioni di riciclaggio di denaro sporco per centinaia di miliardi di dollari, è inoltre stracolma di titoli tossici, esposta con oltre 48mila miliardi di euro in derivati (più o meno 27 volte il Pil dell' Italia), e in più ha circa 6 miliardi di debiti dichiarati.

 

COME LEHMANN BROTHERS

Lehman Brothers

Vi ricordate il crac di Lehmann Brothers e le sue conseguenze, ecco la banca tedesca può esplodere da un momento all' altro. Non è un caso che l' agenzia di rating Fitch abbia in questi giorni tagliato il rating della banca a BBB, e non escluda un rating ancora inferiore, anche se la notizia in Italia è passata quasi inosservata. Tutto ciò avviene in un quadro internazionale preoccupante.

 

Non c' è solo la «guerra delle tariffe» tra Cina e Usa, tra Germania e Usa è in atto da tempo una guerra commerciale e Trump ha un bersaglio molto facile da colpire se vuole far saltare la Germania. Ma c' è anche un altro problema di natura globale e non solo in Europa. Concentriamoci sulla crisi del debito, di cui oggi tanto si parla.

 

MATTEO SALVINI ANGELA MERKEL LUIGI DI MAIO IN IO TI SPREADDO IN DUE

Una volta la cosa riguardava la Grecia, dopo aver ridotto quel Paese ad una colonia, ora tocca (o dovrebbe toccare) all' Italia. Eppure a livello globale il debito greco è del tutto irrilevante. E lo stesso può dirsi anche per il nostro debito. Il vero problema, di cui poco si parla, è semmai il debito globale.

 

318% DEL PIL

Il debito mondiale pubblico e privato, nel primo trimestre del 2018 è aumentato di 8mila miliardi di dollari raggiungendo la cifra di 247mila miliardi di dollari. Questa cifra rappresenta il 318% del Pil delle economie industrializzate. E dal 2007 la combinazione di debito pubblico e privato è aumentata del 36%. A differenza che in passato, inoltre, ora anche le economie emergenti, con il rafforzamento del dollaro e il crollo del prezzo del petrolio, stanno accumulando debiti elevati.

 

deutsche bank commerzbank

Questi alti livelli di debito globale sono stati fomentati da anni di denaro a basso costo, o per meglio dire a costo zero, fornito dalla Federal Reserve, poi anche dalla Bce e dalla Bank of England e ora persino dalla Banca centrale cinese. Si è cercato di affrontare i mali dell' economia planetaria con l' esclusivo strumento della politica monetaria, e il risultato è disastroso: i mercati finanziari sono ora eccessivamente dipendenti dalla politica monetaria delle Banche centrali.

 

STAGNAZIONE E SPECULAZIONE

L' eccesso di credito, lungi dal rilanciare l' economia reale, sta aprendo la strada ad una nuova fase recessiva, una stagnazione globale: i mercati sono stati drogati da flussi di liquidità che invece di alimentare l' economia reale non hanno fatto altro che incrementare la speculazione finanziaria e aumentare l' indebitamento planetario a livelli ormai insostenibili.

 

PAOLO BECCHI

Un eccesso di liquidità e di credito/debito in assenza di una effettiva crescita porterà ad una situazione in cui quei debiti/crediti non riusciranno più ad essere esigili. Iniettando sempre più liquidità nei mercati i governatori delle Banche centrali credono come Billy Tyne, capitano della Andrea Gail, di aver ottenuto il risultato sperato, e non si accorgono che dietro alla calma apparente si sta preparando «la tempesta perfetta».

 

Le regole del libero mercato impediscono che il denaro arrivi ai governi che dovrebbero spenderlo per soddisfare i bisogni dei propri cittadini. Il denaro passa così, ad esempio nell' Unione europea, dalla Bce ai forzieri delle banche che invece di immetterlo nel circuito dell' economia reale acquistano altri titoli per rivederli a loro volta alla Bce, incassando sicuri dividendi. E così non fanno altro che autoalimentare una bolla speculativa destinata inevitabilmente a scoppiare. Il «libero mercato», abbandonato a se stesso, porta evidentemente alla sua distruzione.

MARIO DRAGHI

 

IL PROSSIMO TUNNEL

Altro che uscita dalla crisi: ne stiamo preparando una nuova, dalle proporzioni globali sinora mai viste. Altro che uscita dal tunnel. Stiamo passando da una galleria all' altra, senza neppure in Italia aver visto la luce.

 

L' inflazione resta ancora debole e il dollaro forte: La Fed, come la Bce del resto, sta in realtà soltanto comprando ulteriore tempo. Una ritira fuori il suo bazooka e rilancia il Quantitative Easing, l' altra ribadisce che taglierà ulteriormente i tassi. Difficile pensare che questi strumenti - sino ad oggi fallimentari - ci porteranno fuori dalla crisi. Draghi uscirà presto di scena, e sarà lodato da tutti, in realtà, se ci pensate bene, nei suoi otto anni di presidenza non è cambiato assolutamente nulla.

 

lehman brothers 2008

Ogni tanto ci vogliono soltanto illudere con un po' di sole, ma d' improvviso un' onda enorme rovescerà la nave. Fuor di metafora Il cambio ciclico è ormai alla porte e prima o poi saranno cazzi amari per tutti.

 

IL DENARO NON BASTA

Un vecchio saggio direbbe: non se ne esce pompando nuovo denaro, ma probabilmente trovando qualcosa di meglio del denaro. Il problema però è che la nostra civiltà è costruita proprio sul denaro. E non se vedono di nuove all' orizzonte. E allora che fare? Forse si potrebbe cominciare a pensare, come ai vecchi tempi, ad un bel Giubileo del debito globale.

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - GENERALI, MEDIOBANCA, MPS, BPM: NESSUN GOVERNO HA MAI AVUTO UN POTERE SIMILE SUL SISTEMA FINANZIARIO ITALIANO - MA LA VITTORIA DI OGGI DEI CALTA-MELONI PUÒ DIVENTARE LA SCONFITTA DI DOMANI: “SENZA UN AZIONARIATO DI CONTROLLO STABILE IN GENERALI, NON BASTERÀ LA SBILENCA CONQUISTA DI MEDIOBANCA PER METTERE AL SICURO LA GESTIONE DEL RICCO RISPARMIO ITALIANO (800 MLD) CHE TUTTI VORREBBERO RAZZIARE” - L’ULTIMA, DISPERATA, SPERANZA DI NAGEL GIACE TRA I FALDONI DELLA PROCURA DI MILANO PER L'INCHIESTA SULLA TORBIDA VENDITA DEL 15% DI MPS DA PARTE DEL MEF A CALTA-MILLERI-BPM – UNA SGRADITA SORPRESA POTREBBE ARRIVARE DAGLI 8 EREDI DEL VECCHIO - PIAZZA AFFARI? SI È FATTA GLI AFFARI SUOI: METTERSI CONTRO PALAZZO CHIGI PUÒ NUOCERE ALLA SALUTE DI UNICREDIT, BENETTON, MEDIOLANUM, FERRERO, LUCCHINI, UNIPOL, ENTI PREVIDENZIALI, ETC. – L’ERRORE DI NAGEL E GLI ''ORRORI'' DI DONNET: DA NATIXIS AL NO ALLO SCAMBIO DELLA QUOTA MEDIOBANCA CON BANCA GENERALI…

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?