FINITI I SOLDI, INIZIA LA FAIDA - DAVIDE CASALEGGIO INSINUA (“ROUSSEAU È STATA MESSA IN DIFFICOLTÀ FINANZIARIA PER RIMETTERE SUL TAVOLO IL TERZO MANDATO”), VITO CRIMI RISPONDE (“AFFERMAZIONI DIFFAMATORIE”) E CONTE SI SMARCA (“SONO L’ULTIMO ARRIVATO”) - I PARLAMENTARI M5S PRETENDONO RASSICURAZIONI SUL LORO FUTURO POLITICO E NON VOGLIONO DARE NEANCHE I MILLE EURO CHE CHIEDE CONTE PER IL NUOVO PARTITO - CASALEGGIO FARÀ UN SUO MOVIMENTO INSIEME A TUTTI I MALPANCISTI (DIBBA?) E LO PRESENTERÀ ALLE POLITICHE DEL 2023…

-

Condividi questo articolo


1 - SCONTRO SULLA RIFONDAZIONE DEL M5S DI CONTE CASALEGGIO ACCUSA: VOGLIONO IL TERZO MANDATO

Federico Capurso per “la Stampa”

 

DAVIDE CASALEGGIO DAVIDE CASALEGGIO

Fallita ogni trattativa, Davide Casaleggio e il Movimento 5 stelle imbracciano le armi per una guerra. Si mostrano l'uno all'altro come due corpi estranei, inconciliabili. Tanto da spingere il figlio del fondatore a sollevare la teoria di un complotto ordito contro di lui: «Rousseau è stata messa in difficoltà finanziaria per rimettere sul tavolo il terzo mandato e altre regole fondamentali del M5S», dice ospite di Lucia Annunziata a In mezz' ora in più.

 

BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

Si riferisce ai mancati versamenti da parte dei parlamentari grillini, che avrebbero lasciato l'associazione Rousseau sommersa dai debiti, e guarda a se stesso come a un baluardo in difesa delle regole delle origini, ultimo argine alla «scelta sbagliata di trasformare il Movimento in partito, un'organizzazione del secolo scorso». Le sue parole sono pietre che piovono sui deputati e su Giuseppe Conte, in quello stesso momento riuniti in video collegamento per discutere del progetto di rifondazione del partito.

 

vito crimi alle consultazioni vito crimi alle consultazioni

L'ex premier, alle prese con la seconda giornata di ascolto del gruppo parlamentare, preferisce tenersi a distanza dalle polemiche: «Movimento o partito? Sono classificazioni che non ci importano. Il rapporto con Rousseau va chiarito - aggiunge poi -, ma io sono l'ultimo arrivato e non posso intervenire su un rapporto consolidato negli anni». È quindi il capo politico Vito Crimi che prende la decisione di replicare abbandonando ogni diplomazia: «Quelle di Casaleggio sono parole non solo false, ma diffamatorie e misere».

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3 beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

Lo spazio per una riconciliazione, dunque, si è esaurito. Non è un caso che all'evento Sum, organizzato da Rousseau per commemorare la morte di Gianroberto Casaleggio, nessun parlamentare del Movimento sia stato invitato. Interverranno in video Beppe Grillo e un ex come Alessandro Di Battista, nessun altro. Non c'è «alcuna intenzione di andare per le vie legali con Rousseau», assicura comunque Crimi, ma «andremo avanti qualunque sia la piattaforma, perché il M5S è titolare della lista degli iscritti, con tutto quello che ciò comporta».

LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI LUIGI DI MAIO E VITO CRIMI

 

L'intenzione di trascinare Casaleggio in tribunale non c'è, ma la possibilità esiste e i vertici si sono preparati all'eventualità. Dopo il divorzio, la soluzione seppur temporanea è quella che l'ex presidente del Consiglio lascia intendere durante la riunione: «Il voto online può essere affidato a una società esterna, ma tutte le altre funzioni, come la formazione, devono essere svolte dal Movimento».

 

grillo conte casaleggio grillo conte casaleggio

Si prefigurerebbe così, almeno in questa fase di transizione, uno schema con una piattaforma esterna per le votazioni, legata al Movimento da un contratto di servizio, immediatamente utilizzabile per eleggere il capo politico, e una interna da costruire con calma, all'interno della quale far convogliare la scuola politica e gli spazi di discussione interni e con la società civile. Per Conte però è soprattutto il momento di disinnescare le polemiche, le ansie, i malumori che stanno prendendo allo stomaco i Cinque stelle.

 

ALFONSO BONAFEDE ALFONSO BONAFEDE

E di riallacciare il filo con il gruppo parlamentare: «Diamoci del tu. Mi metto in gioco perché ho fiducia in voi», dice ai deputati prima di essere interrotto dalla visita a sorpresa del presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che citofona a casa Conte e costringe l'ex premier ad assentarsi per alcuni minuti. I deputati intanto discutono. Alfonso Bonafede ribadisce il suo «no alle correnti», Lucia Azzolina plaude alla riorganizzazione territoriale e alla scuola di formazione, Stefano Buffagni chiede una stella dedicata al "lavoro" e Angelo Tofalo ne vuole una alla "sicurezza". L'incontro si protrae per ore, con una pausa a metà giornata, e alla fine Conte lancia la proposta di un «tavolo di confronto permanente» con gli eletti, offendo un indirizzo mail per inoltrargli spunti e riflessioni.

 

ANGELO TOFALO ANGELO TOFALO

Ma la verità è che a una larga fetta di parlamentari tutto questo non basta. Quello che vogliono è una rassicurazione sulla loro carriera politica. Dunque, sul limite dei due mandati da archiviare una volta per tutte. Conte elude per l'ennesima volta la questione, ma lascia sul campo una promessa: «Tratteremo altri temi fuori dall'ordine del giorno, sicuramente». E tutti, nel Movimento, hanno pensato solo una cosa: «La speranza di un terzo mandato è ancora viva».

 

beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2 beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 2

2 - CASALEGGIO-M5S, DIVORZIO TRA LE ACCUSE CONTE: «ORGANIZZIAMO UN VERO PARTITO»

Mario Ajello per “il Messaggero”

 

Davide Casaleggio farà il suo movimento. «Non mi vogliono più, lo dicano senza trovare scuse, perifrasi e alibi». Questo il mood del figlio del fondatore Gianroberto, che ha un credito di 500mila euro con i parlamentari stellati che non hanno pagato per i servizi web di Rousseau e che Conte da leader in pectore non è disposto a far versare interamente nelle casse di Casaleggio. E finisce così, tra questioni contabili ma anche politiche (la normalizzazione M5S da partito come gli altri a Davide non piace) un connubio entrato in crisi da tempo.

 

casaleggio di maio casaleggio di maio

Le strade di separano e l'accusa di Casaleggio è nettissima: «Non vogliono dare i soldi a Rousseau per far saltare tutte le regole, a cominciare da quella del divieto del terzo mandato da parlamentari». I grillini come poltronisti: ecco l'accusa di Davide, che poi coincide con quella che tempo fa lanciò il Dibba contro i suoi ex compagni da cui ha preso le distanze: «Finirete come l'Udeur».

 

 Volano gli stracci. E Casaleggio farà, o almeno c'è chi lo spinge a farlo, un suo movimento insieme a tutti i malpancisti stellati - con o senza Dibba ma probabilmente con e quanto alla Raggi si vedrà dopo la fine della partita per le Comunali a Roma - e lo presenterà alle politiche del 2023 ma forse da qualche parte anche nel voto amministrativo di ottobre.

 

gianroberto casaleggio gianroberto casaleggio

«Non vogliono neanche più la democrazia dal basso», ecco l'altra accusa sparata in tivvù da Casaleggio insieme all'anatema contro i poltronisti e in generale alla polemica contro il tradimento dell'identità originaria che Gianroberto e Grillo diedero al movimento e che si sarebbe persa in mezzo alle piacevolezze e alle comodità del Palazzo.

 

VECCHI E POLTRONISTI

Davide non è mai stato così sferzante: «Far saltare le regole sui soldi da versare per Rousseau in modo da rompere anche la regola sul terzo mandato. Spero che non sia così, però a pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca come diceva Andreotti». E ancora: «Mio padre era molto meno paziente di me quindi sicuramente alcuni nodi al pettine sarebbero arrivati prima». Trasformare M5S in partito? «E' una cosa da secolo scorso».

gianroberto casaleggio grillo gianroberto casaleggio grillo

 

A Casaleggio non si degna di rispondere Di Maio perché, invece di infilarsi nelle beghe stellate, sta in America a svolgere il suo compito di ministro degli Esteri. Non risponde direttamente Conte ma Conte nel nuovo partito non vuole niente che somigli al casaleggismo, sia in termini di servizi digitali Rousseau sia in termini di organizzazione politica. E allora? Nelle assemblee che ieri e l'altroieri i parlamentari stellati hanno avuto con Conte - senza capire a detta di tutti che cosa voglia fare Conte - nessuno ha solidarizzato con Casaleggio. Anzi, nessuno ne può più di lui.

 

DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

«Rousseau non serve più a niente, proviamo con Cartesio o con Galilei o con un altra piattaforma web basta che non sia della Casaleggio», dicono i big. E comunque: a stretto giro, mentre Casaleggio ieri lanciava le sue accuse, Crimi gli ha riposto a muso duro: «Ho appreso che Davide Casaleggio avrebbe detto che ci potrebbe essere stata una azione volontaria da parte del M5S di mettere in difficoltà economica l'Associazione Rousseau al fine di poter derogare al limite dei due mandati. Se vere, queste frasi non solo sono false, ma diffamatorie e misere. I portavoce del M5S hanno versato oltre 3 milioni e mezzo di euro per la piattaforma Rousseau».

virginia raggi foto mezzelani gmt 022 virginia raggi foto mezzelani gmt 022

 

Con Casaleggio è finita così. La parola passerà agli avvocati, lo scontro giudiziario sui soldi sarà uno spettacolo imperdibile. Ma anche i 1000 euro mensili che Conte vuole farsi dare dai parlamentari per le spese del nuovo partito - senza garantire a nessuno per ora la ricandidatura per il secondo o per il terzo mandato e dicendo soltanto che vuole un partito «strutturato sul territorio» - non sarà facile averli «se Giuseppe, come lui vuole essere chiamato da noi, non ci spiega che cosa ha in testa», dicono maggiorenti e peones del movimento. In più la rottura con Davide è arrivata alla vigilia della cerimonia per i 5 anni dalla morte del padre. E guarda caso nessun grilli parteciperà: solo Grillo, Dibba e la Raggi sono stati invitati a mandare un ricordo filmato che oggi Casaleggio junior manderà on line.

ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."