LA FLAT TAX È UNA CAGATA PAZZESCA – BANKITALIA STRONCA LA TASSA PIATTA, GRANDE CAVALLO DI BATTAGLIA DI MATTEO SALVINI: “IL SISTEMA AD ALIQUOTA UNICA POTREBBE RISULTARE POCO REALISTICO PER UN PAESE CON UN AMPIO SISTEMA DI WELFARE” - IL RISCHIO È AUMENTARE LE DISEGUAGLIANZE, COME DIMOSTRANO GLI ALTRI PAESI CHE L'HANNO APPLICATA. E COMUNQUE LE ENTRATE GARANTITE SAREBBERO TROPPO POCHE PER TENERE IN PIEDI LA BARACCA. SPECIE SE SI CONSIDERA L’ENORME DEBITO PUBBLICO, “PRINCIPALE VINCOLO” PER LA RIFORMA DEL FISCO

-

Condividi questo articolo


GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI

Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”

 

Il principio di realtà irrompe in una delle narrazioni più identitarie della destra al governo. […] in ballo c’è la grande promessa sulle tasse: la flat tax. […] a dire che lo schema è «poco realistico» è la Banca d’Italia. Se poi si segue lo sviluppo dell’analisi del capo del Servizio assistenza e consulenza fiscale Giacomo Ricotti, audito ieri dalla commissione Finanze della Camera sulla delega fiscale, il contraccolpo per Giorgia Meloni e i suoi alleati risulta ancora più evidente.

 

giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt 320 giancarlo giorgetti foto mezzelani gmt 320

Il messaggio di via Nazionale: «Il modello prefigurato come punto di arrivo — un sistema ad aliquota unica insieme a una riduzione del carico fiscale — potrebbe risultare poco realistico per un Paese con un ampio sistema di welfare, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica ».

 

Tradotto: le entrate garantite dalla flat tax non permetterebbero di sostenere un welfare che ha bisogno invece di essere alimentato abbondantemente. E che non può contare sul serbatoio del deficit, se si vogliono tenere i conti in ordine. Non a caso la Banca d’Italia definisce il debito pubblico come «il principale vincolo» per la riforma del fisco.

 

flat tax flat tax

Aggiungendo che «la sfida» per l’esecutivo «sarà tradurre in pratica i principi cui si ispira la delega, tenendo insieme i vincoli di bilancio pubblico » con «l’equità orizzontale e verticale». La bocciatura della “tassa piatta” si allarga perché il rischio aggiuntivo è un aumento delle diseguaglianze; per questo arriva la raccomandazione a valutare attentamente gli effetti redistributivi. Ne sanno qualcosa quei pochi Paesi, appena 23 su 225, che l’hanno scelta.

 

GIACOMO RICOTTI GIACOMO RICOTTI

Nell’appendice al testo dell’audizione […] vengono smontate le ragioni dei sostenitori del sistema con un’aliquota unica: l’incentivo alla crescita è «limitato» e «incerto» è il ruolo nella riduzione dell’evasione. Al contrario, si legge, «l’unico argomento su cui le ricerche mostrano una certa convergenza è quello a sfavore della flat tax», per le conseguenze in termini di redistribuzione e disuguaglianze, che sono costate care, ad esempio, alla Bulgaria, dove sono state introdotte due aliquote flat, al 10% e al 15 per cento.

 

L’Estonia e la Slovacchia hanno provato a parare i colpi, ma hanno dovuto alzare il livello della spesa pubblica, oltre a fare retromarcia rispetto al modello base del sistema flat. I rilievi di Bankitalia non riguardano solo il disegno del governo sull’Irpef. Servono coperture «adeguate, strutturali e credibili », sottolinea Ricotti, anche per gli altri interventi di una riforma che punta a essere organica, perimetro che via Nazionale promuove.

 

LA FLAT TAX - VIGNETTA DI GIANNELLI LA FLAT TAX - VIGNETTA DI GIANNELLI

Ma al momento […] le uniche coperture garantite sono quelle che arriveranno da un balzello aggiuntivo, la nuova sovraimposta all’Ires che è necessaria per superare l’Irap. Non è chiaro, invece, come l’esecutivo voglia intervenire sulle agevolazioni fiscali, indicate come il bacino principale da cui attingere le risorse per finanziare il taglio delle tasse (tra 6 e 10 miliardi solo per “l’antipasto” della flat tax, cioè la riduzione delle aliquote Irpef, da 4 a 3).  […]

BANKITALIA 77 BANKITALIA 77 bankitalia bankitalia FLAT TAX FLAT TAX FLAT TAX PER I RICCHI STRANIERI FLAT TAX PER I RICCHI STRANIERI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT! GIORGIA HA DISSOTTERRATO IL MANGANELLO: DA DRAGHETTA È TORNATA DUCETTA! - SENTENDOSI ACCERCHIATA DAI POTERI “STORTI”, L’ALA DURA DI FRATELLI D’ITALIA HA CALZATO L’ELMETTO PER ANDARE ALLO SCONTRO FRONTALE CON IL “DEEP STATE” ITALIANO E L'EURO-BUROCRAZIA CHE OSANO INTERFERIRE E OSTACOLARE L'AZIONE DI GOVERNO (SCONFITTO MANTOVANO CHE SPINGEVA PER IL DIALOGO) – ALLEATASI CON BERLUSCONI, A GIORGIA RIMANE  UNA SPINA NEL FIANCO, SALVINI. ORA VUOLE SPINGERLO A DESTRA SERRANDO LA PORTA DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI DI CUI E' PRESIDENTE - SE E' SCESO IL GELO CON  MATTARELLA, GIORGIA-RAMBO HA ANCHE SMESSO DI CONFRONTARSI PERIODICAMENTE CON MARIO DRAGHI, IL QUALE, IN PRIVATO, PONE LA LAPIDE SU MELONI: ''IL PNRR È MORTO. NON SI FA''

DAGOREPORT! TIRA ARIA DI RIVOLUZIONE A MEDIASET – PIERSILVIO STA PENSANDO DI VINCOLARE I RICCHISSIMI CONTRATTI DELLE STAR ALLO SHARE - NUOVO DIRETTORE AL TG5 COL TRASLOCO A MILANOL’AVVICENDAMENTO A “STASERA ITALIA” TRA PALOMBELLI E PORRO, MOLTO STIMATO DA GIORGIA MELONI, VEDE SCONFITTA VERONICA GENTILI, IN QUOTA MAURO CRIPPA – TRABALLANO BARBARA D’URSO E MARIO GIORDANO (TROPPO TRASH) – NEL MIRINO ANCHE ILARY BLASI CHE POTREBBE SALVARSI GRAZIE ALLA FORTE AMICIZIA CON "PIERSILVIA" TOFFANIN - PORRO VS D'URSO...

FLASH! - QUALCHE ANIMA PIA AVVISI GIORGIA MELONI CHE IERI SERA ALL'OSTERIA TRASTEVERINA LA GENSOLA SI SONO ATTOVAGLIATI IL VICE PREMIER E MINISTRO MATTEO SALVINI COL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO, ALFREDO MANTOVANO - CHISSA' SE, COME PIATTO FORTE DI CONVERSAZIONE, HANNO SCELTO L'ASSALTO DEL GOVERNO ALLA CORTE DEI CONTI, CHE HA VISTO L'EX MAGISTRATO MANTOVANO, FINO A IERI "MENTE" POLITICA DELLA MELONI, USCIRE SCONFITTO DALLO SCONTRO CON L'ALA DURA E PURA DI FRATELLI DI GIORGIA (FAZZOLARI, FOTI, DONZELLI...)

"BANALIS", FREGNACCIA SARA’ LEI! - COME DAGO-RIVELATO IL 12 APRILE, PAOLO BONOLIS E SONIA BRUGANELLI ANNUNCIANO LA SEPARAZIONE. AL NOSTRO SCOOP I DUE SMENTIRONO CON TONI COATTI: “SITO DE FREGNACCE”, “FATEVI I CAZZI VOSTRI”. EPPURE, DOPO NEANCHE DUE MESI SONO COSTRETTI A CALARE LE BRAGHE E A LAVARLE IN PUBBLICO CON UN’INTERVISTA LECCATA E LACCATA A “VANITY FAIR” - COME GIA’ AVVENNE PER TOTTI E ILARY BLASI, ANCHE LORO “TANATI” DA DAGOSPIA NELLA CRISI CONIUGALE E ALTRETTANTO POLLI NEL TENTARE DI NEGARE L’EVIDENZA, ANCHE IN QUESTO CASO LA SMENTITA SI RITORCE CONTRO CHI LA FA - MORALE DELLA FAVA: DAGOSPIA AVEVA RAGIONE, LORO TORTO. A CHI TOCCA, NUN SE ‘NGRUGNA!