FOREVER ZAR – LE DIMISSIONI DI MEDVEVEV SONO SOLO UN PICCOLO TASSELLO NEL GRANDIOSO PIANO DI PUTIN PER RESTARE AL COMANDO - IL PRESIDENTE AVRÀ MENO POTERE IN FUTURO, MA TANTO LUI NON POTRÀ ESSERE RIELETTO FORMALMENTE. IN COMPENSO CI SARÀ UN SUPER CONSIGLIO DI STATO - È LÌ CHE POTREBBE SEDERSI VLAD QUANDO NON POTRÀ ESSERE RIELETTO. UN’ALTRA IPOTESI ERA FONDERSI CON LA BIELORUSSIA – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

 

 

Anna Zafesova per “la Stampa”

vladimir putin con il fedele dmitry medvedev vladimir putin con il fedele dmitry medvedev

 

Il «problema-2024». Il problema che angoscia la politica russa già da quando Vladimir Putin si è fatto rieleggere per la seconda volta consecutiva (e quarta in totale) come presidente. La necessità di un cambiamento, innanzitutto per alleviare la nuova guerra fredda con l' Occidente, ma anche per modernizzare il Paese e operare un cambio generazionale dopo un intero ventennio, è sentito quanto temuto.

 

il faccione di putin nei palazzi di mosca il faccione di putin nei palazzi di mosca

Putin ha deciso di giocare d' anticipo, senza aspettare la formazione di campi e correnti, e mostrare che le regole del gioco vuole continuare a (ri)scriverle lui. Un' operazione rapida, svolta in totale segreto, nello stile di Putin. La riforma costituzionale proposta dal presidente lascia per ora parecchie lacune, ma anche questo è tipico di Putin: lanciare un' idea e aggiustarla in corso d' opera in base alle proteste e pretese dei vari gruppi di influenza. Il presidente avrà meno potere sulla Duma, che potrà esprimere il premier e votare i ministri, e non soltanto ratificare la nomina del Cremlino.

vladimir putin e dmitry medvedev vladimir putin e dmitry medvedev

 

In compenso, il presidente potrà licenziare i capi del potere giudiziario, che a sua volta potrà bloccare le leggi votate dal parlamento (che così non potrà superare un eventuale veto presidenziale). Il governo resta sotto la giurisdizione del capo dello Stato, che può licenziarlo in qualunque momento per «perdita della fiducia». In sostanza, la Russia resterà un presidenzialismo molto forte, con qualche concessione al parlamento e ai governatori, ai quali è stato promesso l' inserimento nel Consiglio di Stato, un organismo che diventerà costituzionale, con poteri tutti da definire. E per tutelarsi da ogni critica, nella Costituzione verrà inserita la priorità della legge russa sul diritto internazionale.

dmitry medvedev si dimette dmitry medvedev si dimette

 

In altre parole, Putin ha fatto la sua offerta all' establishment, senza aspettare l' emersione delle alternative. La Duma - che attualmente approva sostanzialmente leggi scritte al Cremlino - avrà più spazio di manovra per le diverse lobby, ma sarà anche più controllata dalla Corte Costituzionale, definitivamente assoggettata all' esecutivo. I governatori avranno più poteri nelle loro regioni e diventeranno anche soci di un azionariato diffuso del potere federale, per non avere la tentazione di formare cordate alternative in previsione del 2024. Agli imprenditori viene promessa una moratoria sui cambiamenti fiscali (e il capo del fisco come nuovo premier).

vladimir putin al cremlino nel 2004 vladimir putin al cremlino nel 2004

 

Gli elettori - che dovranno forse approvare la riforma con un referendum, il primo del ventennio putiniano - riceveranno più welfare. Più che una riformattazione del sistema, una leggera redistribuzione dei poteri al suo interno.

 

mikhail mishustin mikhail mishustin

Quello che resta ancora da capire è il nome del beneficiario di questo nuovo patto. Il nuovo premier, Mikhail Mishustin, per ora è noto soltanto come l' inventore di un sistema che permette al fisco di vedere online tutti i registratori di cassa russi.

 

Nursultan Nazarbaev PUTIN Nursultan Nazarbaev PUTIN

Resta da vedere se sarà soltanto un tecnico di passaggio o verrà allevato come nuovo «delfino» al posto del troppo inaffidabile e scialbo Medvedev. Ma Putin ha giocato d' anticipo anche per avere il tempo di cambiare i propri piani. Per esempio, trasformando il Consiglio di Stato in una sorta di super governo, e di spostarsi in una nuova poltrona non soggetta a elezioni. Questa è stata la soluzione di successione a se stesso del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev.

Lukashenko Lukashenko

 

La «variante kazaka» viene discussa da anni in Russia come possibile soluzione al «problema-2024». L' altra ipotesi era una fusione con la Bielorussia, creando un nuovo Stato che avrebbe fatto ripartire da zero il contatore dei mandati presidenziali. Ma in questo caso Putin avrebbe dovuto entrare in società con un leader abile e spregiudicato come Aleksandr Lukashenko. E il capo del Cremlino non è mai stato uno che tollera bene i soci.

putin medvedev putin medvedev vladimir putin con medvedev nel 2008 vladimir putin con medvedev nel 2008 vladimir putin con dmitry medvedev al congresso di russia unita vladimir putin con dmitry medvedev al congresso di russia unita vladimir putin vladimir putin berlusconi lukashenko berlusconi lukashenko vladimir putin imbraccia un fucile chukavin svc 380 vladimir putin imbraccia un fucile chukavin svc 380 medvedev e il suo fucile medvedev e il suo fucile vladimir putin con dmitry medvedev al congresso di russia unita 2 vladimir putin con dmitry medvedev al congresso di russia unita 2 vladimir putin con dmitry medvedev al congresso di russia unita vladimir putin con dmitry medvedev al congresso di russia unita vladimir putin dmitry medvedev vladimir putin dmitry medvedev

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."